SOLO IL 3% DELLE AZIENDE È COPERTO PER L’INTERRUZIONE DELLE ATTIVITÀ. PATUANELLI: LE POLIZZE IN AGRICOLTURA SIANO OBBLIGATORIE
di Anna Messia
Ania e Confindustria hanno avviato un tavolo per aumentare la diffusione delle coperture assicurative tra le imprese. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza prima dell’estate si sono già tenuti un paio di incontri tecnici e il lavoro è pronto ora a riprendere dopo la pausa estiva con l’obiettivo di fissare più di qualche punto fermo per accelerare la diffusione delle polizze tra le aziende. Ad accendere i riflettori sulla questione è stato ovviamente il Covid-19. ll blocco delle attività economiche provocato dalla pandemia ha fatto emergere, in un colpo solo, quanto il sistema industriale italiano sia poco assicurato davanti agli imprevisti. A partire da quella che tecnicamente si chiama business interruption, ovvero le coperture che prevedono risarcimenti in caso di interruzione dell’attività economica. Garanzia che si aggiunge al danno diretto (come può essere l’indennizzo per ricostruire un capannone colpito da una calamità). Un interruzione che può essere provocata dalla pandemia, costringe al lockdown e quindi alla chiusura temporanea della attività, ma anche da un attacco informatico che dovesse mandare in tilt la rete aziendale, o ancora da un’alluvione o ancora da un terremoto.

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Fonte: logo_mf