PREVIDENZA

Autore:  Silvin Pashaj e Maria Elisa Scipioni
ASSINEWS 333 – settembre 2021

Le domande che più spesso ci si pone quando si parla di pensioni sono sicuramente: “Quando potrò andare in pensione?” e “Quanto percepirò in vecchiaia?”. Se prima non era difficile stimare all’incirca il valore della propria pensione futura, a oggi risulta un’operazione più complessa, correlata a un serie di fattori non facilmente intuibili. Ma procediamo per gradi.

Per determinare l’importo della pensione esistono tre principali modalità di conteggio:
1. Il calcolo di tipo contributivo – tiene traccia di tutti i contributi effettivamente versati o accreditati nella posizione previdenziale del soggetto e tenendo conto dell’età di pensionamento, calcola il vitalizio con appositi coefficienti attuariali.
2. Il calcolo di tipo retributivo – calcola l’anzianità contributiva accreditata al momento del pensionamento, la retribuzione media degli ultimi anni prima del pensionamento e calcola la pensione moltiplicando i due fattori con un coefficiente proporzionale fisso, valido per tutti i casi.
3. La pensione in cifra fissa – è una forma di conteggio usata per le pensioni assistenziali e da pochi enti privatizzati che anche sul versante contributivo hanno sempre chiesto contributi in cifra fissa. In alcuni casi l’importo della pensione può essere variato in parte in proporzione all’anzianità maturata al pensionamento.

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