Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’ipotesi di una lista delle candidature che sarebbe presentata dal consiglio di amministrazione delle Generali per il rinnovo delle cariche ad aprile del prossimo anno (eventualità che i consiglieri non esecutivi hanno dichiarato, a maggioranza, di condividere nella riunione tenutasi il 14 settembre) solo per mera forma potrebbe concretare la vera «lista del consiglio», considerato che tale ipotesi ha riscosso tre voti contrari e un’astensione.
L’investitore italiano riemerge dal letargo imposto dalla pandemia con il portafoglio gonfio di liquidità e tanta voglia di investirla, anche sperimentando soluzioni diverse da quelle tradizionali. Su tutte quella dell’universo della sostenibilità, pur facendo attenzione alle insidie del greenwashing. È un identikit ottimista quello tracciato dal secondo rapporto Assogestioni-Censis sulle scelte di investimento degli italiani presentato ieri in occasione dell’apertura del Salone del Risparmio di Milano: una tre giorni tornata in presenza dopo l’anno di stop causato dal Covid.
Il risparmio sia un ponte ponte tra investimenti e ripresa economica del Paese. La missione dell’intera industria dell’asset management, secondo il presidente di Assogestioni Tommaso Corcos, è proprio quella di trasformare la liquidità nel vero motore di crescita del sistema economico. Questo il messaggio di apertura del Salone del Risparmio di Milano, che farà da filo conduttore per tutta la durata della rassegna.
C’è chi comincia a scommettere che lo sfidante di Philippe Donnet al timone di Generali sarà un outsider che Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio tireranno fuori all’ultimo minuto come asso nella manica. Dopo che martedì 14 la riunione informale dei consiglieri non esecutivi della prima compagnia italiana ha votato per la ricandidatura di Donnet, ma con il voto contrario di tre consiglieri (più un astenuto) sui 12 presenti, appare sempre più probabile che i due imprenditori, che hanno unito le loro azioni in un patto che vale l’11% del capitale e che sono contrari a un nuovo mandato a Donnet chiedendo un cambio di strategia per Generali, presenteranno una propria lista per decidere il nuovo vertice del Leone.
Che conseguenze avrà la battaglia di Generali su Mediobanca? La domanda ricorre ormai da mesi nella city milanese, ma l’escalation degli ultimi giorni, prima con l’annuncio del patto parasociale tra Francesco Gaetano Caltagirone (salito ancora al 6,13%) e Leonardo Del Vecchio e poi con la spaccatura del cda del Leone nella votazione di martedì 14, ha ulteriormente surriscaldato il clima nella Galassia del Nord. Domani nel frattempo scadrà il termine per l’esercizio dei contratti di opzione che a luglio Caltagirone ha siglato sulle azioni Mediobanca. Dopo lo shopping di febbraio e dell’estate l’imprenditore romano ha oggi in mano il 3,003% del capitale della merchant, una quota vicina a quella di azionisti storici come la famiglia Doris (3,28%).

Un’azienda agricola soggetta alle gelate tardive della primavera 2021, nel determinare il danno subito e verificare se è stata superata la soglia del 30% di riduzione del fatturato complessivo, grazie alla quale scatta l’ammissione alla compensazione del fondo di solidarietà nazionale, è tenuta a decurtare eventuali indennizzi assicurativi percepiti o da percepire da contratti in essere per coperture diverse dal gelo e brina. E’ questo il caso, ad esempio, di risarcimenti di danni da grandine che un agricoltore riceve quest’anno dalla compagnia assicurativa. La decurtazione deve essere fatta sia in caso di polizze agevolate (quelle con l’aiuto pubblico), sia per coperture assicurative non agevolate (quelle pagate completamente dall’assicurato).
Niente superbonus per il comproprietario di un immobile che ha già fruito dell’agevolazione per la riqualificazione energetica di altri due immobili. È la risposta del sottosegretario Alessandra Sartore all’interrogazione di Gian Mario Fragomeli (Pd) e Gianluca Benamati (Pd), svoltasi ieri in Commissione finanze della Camera a cui ha risposto il sottosegretario del ministero dell’economia Alessandra Sartore.
  • Ania, ponte hi-tech con San Francisco
Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ha attivato un punto privilegiato di connessione con il Mind the Bridge Innovation Center di San Francisco. L’obiettivo è quello di identificare e indirizzare i trend innovativi che impattano sul comparto assicurativo. L’associazione ha deciso di attivare un avamposto in uno dei più avanzati ecosistemi di innovazione mondiale, che insieme a Israele, Regno Unito e Singapore sta indirizzando la rivoluzione fintech e insurtech

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  • Generali, Caltagirone al 6,13%
Francesco Gaetano Caltagirone continua ad acquistare azioni Generali e sale al 6,13%. Acquistato un ulteriore 0,11% del capitale.

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  • Generali, Consob in campo Verifiche sui requisiti degli indipendenti in cda
La Consob si muove sul dossier Generali, con una richiesta di informazioni, che sarebbe imminente, per verificare l’effettiva indipendenza di certi consiglieri cruciali nell’iter di rinnovo del cda. L’autorità dei mercati segue «sotto tutti i punti di vista e con grande attenzione» la sfida tra gli azionisti Caltagirone, Del Vecchio e Mediobanca su modi e nomi per il cda triestino dal 2022. Lo ha ribadito un portavoce ieri, senza aggiunte. L’attenzione è salita sabato, quando i due soci privati hanno stretto un patto di consultazione sul 10,95% di Generali per incidere sulle nomine 2022. Proprio ieri Caltagirone ha annunciato, con investimento di altri 31 milioni circa (1,78 milioni di azioni, pari allo 0,11%) di aver consolidato il ruolo di secondo socio sopra il 6%, dietro Mediobanca (12,93%). Nelle ultime ore l’authority di Borsa starebbe preparandosi a chiedere informazioni utili a verificare lo status di alcuni consiglieri Generali, incasellati come “indipendenti”.

  • La svolta dei ceo globali: è tempo di ripensare il concetto di leadership

Handelsblatt

 

  • Quanto sono stabili gli assicuratori vita tedeschi
Un nuovo studio mostra come stanno facendo i dodici maggiori assicuratori sulla vita in Germania. Sono parole concise che il direttore esecutivo della Bafin Frank Grund ha scelto: “Quelli che sono dati per morti vivono più a lungo, come tutti sappiamo”, ha detto il capo dell’autorità di vigilanza delle assicurazioni in un evento a giugno – e si riferiva agli assicuratori vita tedeschi. Stanno gemendo sotto i bassi tassi d’interesse da un po’ di tempo, e la pandemia di Corona ha fatto svanire le speranze di una fine dei bassi tassi d’interesse permanenti nel prossimo futuro. Tuttavia, Grund si dice fiducioso che gli assicuratori sulla vita saranno in grado di mantenere le loro promesse di garanzia. Ciononostante, i rapporti ricorrenti sulla difficile situazione dell’industria inquietano molti consumatori. L’organizzazione di protezione dei consumatori Bund der Versicherten (BdV), per esempio, avverte che considera che almeno un quarto dei circa 80 assicuratori sulla vita in Germania sono sul lastrico. Gli assicurati si chiedono quindi quanto sia sostenibile il loro assicuratore.