Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Prosegue positivo il trend di crescita del risparmio gestito. Nei tre mesi aprile-giugno 2021 la raccolta netta registrata dall’industria italiana dell’asset management, come emerge dalla mappa trimestrale di Assogestioni, ha toccato quota 21,46 miliardi di euro, grazie in particolare ai fondi aperti che hanno contribuito per 17,14 miliardi. Positiva anche la raccolta dei fondi chiusi (1,15 miliardi) e delle gestioni di portafoglio per oltre 3,15 miliardi, quest’ultima spinta dai flussi entrati nelle linee retail (+2,82 miliardi). Dati che hanno portato il saldo dei primi sei mesi dell’anno a chiudere il miglior semestre dal 2017 con flussi per 51,33 miliardi di euro di cui 35,82 miliardi nei fondi aperti, 2,43 miliardi nei chiusi e 13,07 miliardi nelle gestioni di portafoglio.
L’auto sfreccia controvento ed esce dal deserto dei profitti. Nonostante la crisi da Covid-19, la carenza di semiconduttori e la fiammata delle materie prime, i costruttori hanno chiuso un primo semestre da record. Secondo uno studio di Ey, fra gennaio e giugno il risultato operativo delle case ha toccato i 71,5 miliardi di euro, in aumento del 32% rispetto al precedente massimo del 2016. Merito in parte del recupero dei ricavi che, benché ancora sotto i livelli del 2019, sono saliti di un terzo rispetto allo scorso anno, passando da 611,6 a 808,7 miliardi di euro. La rimonta dalla perdita all’utile è però frutto soprattutto delle sforbiciate sui costi impresse fra 2020 e 2021 che hanno consentito di incrementare i margini.
L’Italia conferma un forte recupero dell’attività produttiva nel secondo trimestre dell’anno, con il prodotto interno lordo in progresso del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno quando però si era ancora in parte in lockdown. A ribadirlo sono gli ultimi dati diffusi dall’Istat che ha sottolineato come la rilevazione preliminare del pil, divulgata il 30 luglio 2021, aveva già registrato variazioni analoghe sia in termini congiunturali che tendenziali. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7%, mentre per quest’anno le stime del Tesoro indicano una crescita del pil pari o superiore al 5%, dopo il -8,9% registrato nel 2020. Inoltre, secondo le previsioni d’estate pubblicate dalla Commissione Europea i primi di luglio i pil dell’Unione Europea e dell’Eurozona si espanderanno del 4,8% quest’anno e del 4,5% nel 2022, mentre quello dell’Italia registrerà un +5% quest’anno (contro +4,6% delle previsioni di primavera) e un +4,2% l’anno prossimo (contro 4,4% stimato a maggio).
In archivio le vacanze, anche le startup riprendono il cammino. «Lo sviluppo vigoroso e sostenibile dipende da quelle imprese innovative che spostano in avanti la frontiera dell’economia, trasformando e alzando la capacità di produrre beni e servizi. Pensiamo alla tecnologia digitale che prevale sul modello d’impresa ritagliato sull’hardware che è stato in Italia e Germania al centro del miracolo economico del dopoguerra. Ci permettono di ridurre il ritardo sin qui accumulato le startup innovative che salgono sul treno del commercio elettronico, dell’internet delle cose e dell’intelligenza artificiale». Vediamo alcune di queste startup che si stanno facendo largo.
Sarà di 85 euro il contributo di gestione dovuto dai periti assicurativi per l’anno 2021 a Consap. Saranno tenuti al pagamento i soggetti che risultato iscritti nel ruolo alla data del 30 maggio 2021. E’ quanto si apprende dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 13 agosto “misure e modalità di versamento alla Consap del contributo dovuto per l’anno 2021 dai periti assicurativi”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 207 del 30 agosto 2021.
Gli agricoltori di Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania che hanno subito danni dalle gelate e brinate tardive di aprile scorso e dalle grandinate di maggio e giugno 2021 possono iniziare a presentare le domande di indennizzo ed accedere alle risorse del fondo di solidarietà nazionale.
Approda in Italia +Simple, società francese che offre agli intermediari assicurativi la possibilità di arricchire il portafoglio d’offerta con i prodotti di primarie compagnie per diverse categorie professionali (dottori commercialisti, avvocati, commercianti, artigiani) e piccole imprese. I prodotti includono le polizze per Rc Professionale, D&O, MedMal, tutela legale, vita e salute, auto e mobilità, casa e tempo libero. La proposta, interamente digitale, è rivolta agli intermediari indipendenti e agli agenti mandatari di compagnie che non hanno in portafoglio prodotti in grado di rispondere ai bisogni assicurativi di categorie professionali e imprenditoriali.
- Zurich Italia. Giuliani sarà nuovo ceo da gennaio 2022
Giovanni Giuliani sarà il nuovo ceo di Zurich Italia, a partire da gennaio. Il top manager, head of group strategy, innovation e business development del gruppo guidato dal ceo Mario Greco. Subentra ad Alessandro Castellano, che rimarrà alla presidenza del ramo di business vita in Italia. È un cambio della guardia in continuità con l’attuale linea di management che ha portato a termine di recente l’acquisizione della rete dei consulenti finanziari di Deutsche Bank Italia aumentando le masse in gestione di 16,5 miliardi.
- “Subito la stretta sui monopattini” Ma slitterà l’obbligo di casco
Il dubbio da sciogliere, per tentare davvero di salvare vite, resta l’obbligo del casco. Per tutto il resto, dall’assicurazione a un patentino per i minori, sembra invece esserci intesa sulla futura legge che regolamenterà la sicurezza per chi guida i monopattini in Italia. Già ieri, sull’onda emotiva dopo la morte di un ragazzino di 13 anni a bordo di un monopattino a Sesto San Giovanni, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala al presidente del Lazio Nicola Zingaretti passando per la Toscana di Eugenio Giani, i governatori hanno ribadito la necessità di una normativa nazionale per garantire la sicurezza in quello che è oggi il «Far west dei monopattini». Quella che doveva essere la rivoluzione verde della mobilità urbana a portata di tutti, i monopattini elettrici lanciati nelle strade italiane dal 2020, ha infatti un buco centrale nel nodo sicurezza, come ci ricordano ogni giorno le cronache di terribili incidenti. Da inizio anno sono sei le persone alla guida dei veicoli elettrici rimaste uccise. I punti irrisolti oggi sono due: l’obbligo del casco per i maggiorenni e le norme sulla guida notturna.
- “A Genova c’è già infortuni dimezzati”
Genova è l’unica città italiana in cui l’obbligo del casco sul monopattino elettrico vale per tutti, minorenni e maggiorenni, ed è previsto da un’ordinanza comunale dedicata. In vigore dallo scorso primo giugno, anche con nuovi limiti di velocità (20 chilometri orari in città, ridotti a 6 nelle zone a traffico limitato), i contraccolpi dell’ordinanza a Genova «si sono visti soltanto nel primo mese», fanno sapere dal Comune. L’obbligo del casco ha portato un aumento delle multe solo nei primi trenta giorni (dove hanno raggiunto il centinaio), «poi sono via via calate», tra luglio e agosto sono scese tra le 40 e le 50 al mese.
- Infortuni sul lavoro, +8,3% da gennaio a luglio ma con meno morti
Sui dati che raccontano gli infortuni e le malattie professionali raccolti dall’Inail, pesa ancora l’emergenza Coronavirus che impedisce di avere un quadro mensile stabile delle morti da Covid, per via del carattere tardivo delle denunce. Fatta questa premessa, i primi sette mesi di quest’anno, sul fronte delle morti bianche, restituiscono un quadro meno drammatico rispetto al 2020: si registra infatti un aumento complessivo delle denunce di infortunio, un decremento di quelle mortali e una risalita delle malattie professionali.
- Clausole vessatorie, conta la parola dell’Antitrust
La valutazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla vessatorietà o meno delle clausole dei contratti tra professionista e consumatore, ha il valore di una presunzione legale, anche se soggetta a prova contraria. Il giudice ordinario, chiamato ad occuparsi dello stesso regolamento alla base del contratto considerato non chiaro dal Garante, ha dunque il dovere di dare una motivazione rafforzata e di confutare in modo specifico le conclusioni raggiunte nell’atto amministrativo. Un obbligo non rispettato nel caso esaminato dalla Cassazione (sentenza 23655) che induce i giudici di legittimità ad accogliere, sul punto, il ricorso dei clienti di una banca che lamentavano, con l’avallo dell’Authority, la scarsa chiarezza delle clausole di un contratto di mutuo, in particolare rispetto al tasso di indicizzazione della valuta. La Corte d’Appello pur consapevole del provvedimento del Garante favorevole ai clienti, si era sentita libera di non tenerne conto limitandosi a dare una diversa valutazione. Per la Suprema corte è un errore.
- Gli assicuratori vedono enormi lacune di sicurezza nell’home office