Luigi Chiarello
«Con la prossima legge di bilancio 2022/24 sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il fondo di garanzia per le pmi e gli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi»: è quanto si legge nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Tradotto: verrà prorogato l’orizzonte temporale per misure come «il superbonus 110%, il credito d’imposta transizione 4.0 e il potenziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese», ha spiegato il ministro alle politiche agricole, Stefano Patuanelli, rivendicando il varo di queste misure nel corso del 2020 sotto il suo mandato a capo del dicastero di via Veneto. Ancora, però, non è chiaro se il superbonus terminerà nel 2023 o sarà operativo anche nel 2024. Se per un verso il viceministro dell’economia, Laura Castelli, ha fissato ieri al 2023 il termine del superbonus, per l’altro la presidente della commissione attività produttive della Camera, Martina Nardi, ha dichiarato: «Credo che il superbonus 110% vada prolungato fino almeno al 2024, così da dare certezze a imprese, lavoratori e famiglie. È questo ciò che prevede il governo nella Nadef». Novità anche per le Zone economiche speciali (Zes); tra le misure volte alla semplificazione delle procedure è previsto il rafforzamento dei poteri del commissario straordinario, che assumerà le funzioni di stazione appaltante fino al 31/12/2026, e potrà derogare alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici a mezzo di ordinanze. La Nadef rivela, inoltre, che verranno dimezzati i termini e semplificate le procedure per il rilascio di autorizzazioni, approvazioni, intese e pareri. Infine, i privati che investiranno nelle Zes potranno usufruire di un credito d’imposta fino a 100 mln (in precedenza erano 50), per l’acquisto di immobili strumentali.

Luigi Chiarello

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