di Carlo Giuro
Il dibattito politico su un prossimo intervento organico di riforma strutturale del sistema fiscale italiano si è recentemente infiammato sulla proposta di una revisione dell’imposta di successione. Il profilo del passaggio generazionale è di particolare rilevanza in un Paese in cui il tema eredità rappresenta una significativa ragione del risparmio e in cui la proprietà immobiliare è particolarmente diffusa. Tra gli strumenti più utilizzati per la pianificazione successoria vi sono le polizze Vita. Come calibrarne l’adozione? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Maurizio Taglietti, general manager di MetLife in Italia.

Domanda. Quale sensibilità ha il risparmiatore italiano verso il passaggio generazionale?

Risposta. Godendo della visuale allargata di una multinazionale come MetLife, attiva in oltre 40 Paesi, ho l’opportunità di vedere come la sensibilità dipenda dalla cultura locale. Posso dire che in Italia potremmo affrontare il tema della successione con una maggiore sistematicità, come avviene in altri Paesi anche vicini a noi. Senza dubbio fattori come l’attaccamento al patrimonio accumulato o all’azienda creata, il timore scaramantico di pensare al tema della morte, altre volte semplicemente una scarsa informazione sono in parte responsabili delle differenze di approccio. Fatto sta che la percentuale di italiani che sceglie di fare testamento è decisamente bassa (13%) rispetto ai Paesi anglosassoni (in Uk arriva all’80% e negli Usa al 50%). Vero è che, anche da noi, alcune categorie di popolazione sono più attente: nel caso degli imprenditori o dei detentori di patrimoni significativi l’incidenza di chi pianifica in anticipo il passaggio generazionale è maggiore e sale fino al 30-40%.

D. Quali vantaggi possono portare le polizze vita in proiezione successoria?

R. I prodotti assicurativi vita sono tra gli strumenti di pianificazione successoria più flessibili per una gestione degli investimenti personalizzata sui bisogni della famiglia, anche se il ricorso a esse in ottica di pianificazione ha ampi spazi di crescita. Il capitale assicurato, soprattutto in questo contesto di possibile aumento del carico fiscale sulle successioni, può essere una preziosa risorsa per ottimizzare il processo di trasmissione dei beni, in quanto consente agli eredi-beneficiari della polizza vita di avere a disposizione la liquidità per pagare le tasse senza dover ricorrere a fondi propri e senza diminuire il valore del patrimonio ereditato.

D. Cosa succede invece a livello fiscale?

R. Il capitale viene versato senza apertura dell’iter di successione ed è esente da oneri fiscali e impignorabile. In presenza di debiti consente agli eredi di beneficiare di un capitale anche se fossero costretti a rinunciare all’eredità. (riproduzione riservata)

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