LA CORTE DI CASSAZIONE ESCLUDE CHE L’ENTE DEBBA DEBBA VERSARE LA PENSIONE AL CONVIVENTE
di Dario Ferrara
La Cassa di previdenza privata non deve riconoscere la reversibilità al convivente del professionista deceduto, anche se le coppie omosessuali sono una formazione sociale tutelata dalla Costituzione. Il de cuius, infatti, risulta morto prima che entrasse in vigore la legge Cirinnà, che ha sì introdotto le unioni civili ma non può essere applicata retroattivamente. Sbaglia dunque il giudice del merito a riconoscere il diritto alla pensione in mancanza di una norma specifica senza rivolgersi alla Consulta. Né conta che la coppia fosse iscritta alle liste del Comune di Milano: un atto amministrativo non può imporre oneri all’istituto previdenziale perché il trattamento previdenziale è coperto da riserva di legge. È quanto emerge dalla sentenza 24694/21, pubblicata il 14 settembre dalla sezione lavoro della Cassazione.

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