La strada era stata aperta nello scorso mese di maggio quando il Tribunale commerciale di Parigi impose al gruppo assicurativo Axa di risarcire Stephane Manigold, un ristoratore parigino per le perdite registrate durante i due mesi di quarantena, durante i quali aveva dovuto chiudere la sua attività. Ora è la volta di Emmanuel Mena, manager del ristorante “Las Tapas”, aperto da 22 anni a Lille, citare in giudizio Axa, chiedendo di essere indennizzato per le perdite legate alla crisi pandemica. Indennizzo finora negato dalla compagnia.

Come tutti i ristoratori non solo in Francia, Emmanuel Mena ha subito perdite molto pesanti a causa della crisi sanitaria da coronavirus Covid-19. Il suo ristorante situato nella vecchia Lille è rimasto chiuso dal 14 marzo all’inizio di giugno.

Pensando di poter usufruire di un risarcimento per le perdite operative legate al lockdown, Mena si è recato dal proprio assicuratore per denunciare il sinistro, visto che il contratto firmato con Axa contiene la clausola che garantisce perdite di esercizio “in caso di chiusura amministrativa per epidemia”. Ma davanti a un rifiuto ha deciso di rivolgersi al Tribunale. Axa sostiene di essere nel giusto facendo affidamento sulla clausola di esclusione della garanzia: “Le perdite di esercizio sono escluse quando alla data di chiusura, almeno un’altra realtà, qualunque sia la sua natura e la sua attività, sia oggetto nello stesso territorio dipartimentale di quello dell’assicurato, di un provvedimento di chiusura amministrativa per identica causa”. Questa frase, che si presta a molteplici interpretazioni, è al centro di molte discussioni, anche perché l’epidemia è la diffusione del virus che pertanto non può essere confinato in un unico stabilimento produttivo o attività commerciale.

La convocazione della compagnia francese dovrebbe avvenire a metà ottobre per una decisione prevista entro la fine dell’anno.

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