Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Unione europea vuole disciplinare le criptovalute. Ieri la Commissione ha presentato la proposta di un Regolamento dei mercati dei cripto-asset (MiCA) con l’obiettivo di favorire l’innovazione, proteggendo gli investitori e salvaguardando la stabilità finanziaria. Nell’insieme il piano mira a istituire e centralizzare il controllo sul Bitcoin e le altre valute digitali. Le autorità nazionali competenti avranno il compito di verificare il rispetto degli obblighi di trasparenza imposti agli emittenti di criptovalute, mentre i fornitori di servizi ancillari (custodia, compravendita e cambio) dovranno essere autorizzati a operare dalle medesime autorità e disporre di una presenza fisica nell’Unione europea. Per le cosiddette stablecoin, ossia le cripto agganciate a monete fiat, il regime sarà rafforzato, considerata la loro rilevanza sistemica. Le criptovalute come Libra di Facebook saranno autorizzate e vigilate dall’Autorità bancaria europea (Eba). A tali condizioni criptovalute, stablecoin e fornitori di servizi potranno ottenere un passaporto europeo e quindi «circolare» liberamente in tutti e 27 i Paesi membri, indipendentemente dallo Stato di residenza o di autorizzazione.
In queste settimane sono molti i dossier caldi al vertice di Unicredit, dalla scelta del nuovo presidente all’aggiornamento del piano industriale, mentre per la predisposizione della subholding potrebbero occorrere tempi più lunghi del previsto. Nel frattempo, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, a inizio ottobre partirà il processo competitivo per la bancassurance. Dopo la scadenza della joint venture con Aviva (assistita da Morgan Stanley) sia la banca che la compagnia inglese metteranno sul mercato il portafoglio di polizze nel ramo Vita. L’obiettivo è trovare un compratore, ma non è escluso che Unicredit possa ricomprare l’intera joint venture per poi ricalibrare la strategia. Di certo il dossier ha già iniziato a circolare e, secondo fonti finanziarie, potrebbe finire sotto la lente di operatori specializzati in run-off come Cinven, Athora Holding o GamaLife. Senza dubbio la partita è sostanziosa: oggi Unicredit e Aviva sono legati da una joint venture a cui è collegato un portafoglio dal valore di circa 3 miliardi in termini di raccolta premi.
Agosto ha scaldato anche la raccolta del risparmio gestito in Italia. Nonostante il mese sia tradizionalmente poco vivace sul fronte delle sottoscrizioni, dalla mappa mensile di Assogestioni emerge che la raccolta netta è stata di 6,93 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 3,51 miliardi di luglio, per un totale da inizio anno di 9,7 miliardi. Merito del recupero dei fondi aperti, che hanno ottenuto 4,3 miliardi (dagli 1,62 miliardi del mese precedente) per un totale di 8,63 miliardi da inizio anno.
Positivi anche i fondi chiusi, che hanno chiuso agosto con un saldo di 290 milioni (dai 193 milioni di luglio e per un totale di 3,04 miliardi nei primi otto mesi dell’anno), e le gestioni di portafoglio con 2,33 miliardi (1,69 miliardi a luglio), di cui un rosso per 149 milioni sulle linee retail e un attivo di 2,48 miliardi su quelle istituzionali, portando il bilancio da gennaio a -1,98 miliardi (+1,38 miliardi nelle linee retail e -3,36 miliardi in quelle istituzionali).
Axa Italia ha siglato una partnership con l’Unesco a supporto del «Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030)». lanciato dalle Nazioni Unite. Si tratta di un’iniziativa che punta a mobilitare comunità scientifica, policy-maker, settore privato e società civile intorno a un programma comune di ricerca e d’innovazione tecnologica. L’annuncio dell’accordo è stato dato in occasione dell’avvio della settimana della corporatc rcsponsibility che si apre oggi e che – per quanto riguarda l’Italia – sarà dedicata alla tutela dei mari.
Cresce sempre di più il peso dei depositi bancari e degli attivi assicurativi e pensionistici all’interno degli asset finanziari lordi (includono liquidità e depositi bancari, prodotti assicurativi e pensionistici, titoli finanziari) delle famiglie italiane. Durante lo scorso anno i depositi bancari sono aumentati del 4,4% a livello tendenziale, ben oltre il 2,6% di crescita media registrata negli ultimi 10 anni, mentre gli attivi assicurativi e pensionistici sono cresciuti del 10,3% rispetto a una media del 5,5%. Sul totale degli asset finanziari, la quota di questi ultimi è salita al 25%, picco mai raggiunto prima, che tuttavia rimane ancora al di sotto del peso di azioni e titoli (39%) e depositi bancari (33%). Sono queste le principali evidenze emerse nell’undicesima edizione dell’ Allianz Global Wealth Report sulla ricchezza finanziaria dei privati a livello globale.

Welfare dei dottori commercialisti «rafforzato», a partire dalla (maggior) tutela dei tempi di cura familiare e lavoro, attraverso contributi per l’istruzione dei figli, nonché per far fronte alle spese per la degenza degli anziani nelle residenze sanitarie. È il frutto dell’approvazione dei ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia, ndr) della delibera che l’assemblea dei delegati della Cassa previdenziale di categoria (Cnpadc) aveva licenziato il 26 novembre scorso, inserendo un nuovo articolo, il 56ter, nel Regolamento unitario relativo al sostegno dei professionisti iscritti attivi e pensionati; il semaforo verde dei dicasteri giunge a poche settimane da un altro «placet» significativo per l’innalzamento delle protezioni a beneficio dei dottori commercialisti, quando, cioè, erano entrate in vigore altre misure di supporto per la platea, tra cui quella sull’indennità «rinforzata» per le neo-mamme iscritte anche ad altri Enti pensionistici (si veda ItaliaOggi del 7 agosto 2020).
Trasferire agli iscritti cultura previdenziale e far loro conoscere quali siano le iniziative sviluppate dall’Eppi.
Questi i principali obiettivi del Consiglio di indirizzo generale dell’Ente di previdenza dei periti industriali che, in stretta collaborazione con il Consiglio di amministrazione, ha operato a pieno regime anche durante i mesi del lockdown. Ne parliamo con Pietro De Faveri, coordinatore del consiglio di indirizzo generale, che individua nell’analisi e nella revisione dell’impianto assistenziale e previdenziale dell’Ente le priorità da cui partire.

corsera

  • Il giallo durerà 3 secondi. Supermulte per il cellulare
Dopo le novità contenute nel decreto «Semplificazioni» che avevano suscitato rilievi dal Quirinale, si ricomincia a dibattere della riforma del codice della strada. Dopo un passaggio in aula alla Camera, il testo è stato rinviato in Commissione Trasporti. A chiederlo è stato il relatore Diego De Lorenzis (M5S) «anche per tenere conto delle modifiche normative che sono intercorse tra quando il provvedimento è approdato in aula e oggi». Per Giordano Biserni, presidente di Asaps, «si torna al via, come nel gioco dell’oca». Massimo Dona, dell’Unione dei consumatori, dice: «Il testo va stracciato: avrebbe prodotto un disastro, come la legalizzazione del giallo di appena 3 secondi, un tempo che sarebbe servito solo a provocare incidenti e a far fare cassa ai comuni con i semafori vampiri». Tante le novità e le modifiche nelle 100 pagine del provvedimento. Dalle misure per gli «utenti vulnerabili della strada» al giro di vite per chi alla guida si distrae con cellulari o tablet: la multa andrebbe da 422 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente sino a 2 mesi, oltre alla decurtazione di 5 punti della patente. I motociclisti saranno responsabili se il passeggero non indossa il casco e lo stesso varrà per i guidatori se il passeggero è pizzicato senza cintura di sicurezza. Saranno previsti poi test sul fluido salivare per chi è sospettato di guidare sotto effetto di droghe mentre chi ha meno di dodici anni dovrà indossare il caschetto per guidare la bici.
  • Rc auto, lo sconto «famiglia» fatica a decollare
Sei mesi dopo l’approvazione della nuova Rc auto familiare da parte del governo, solo due italiani su dieci hanno usufruito della possibilità per i componenti di una famiglia di ottenere la classe di merito migliore per un altro veicolo di proprietà: lo riporta un’indagine di Nielsen realizzata per Prima Assicurazioni, che ha intervistato un campione di possibili beneficiari e ha rilevato che, dal 16 febbraio — quando la norma è entrata in vigore — ad oggi, a ottenere i vantaggi dell’Rc familiare è stato soltanto il 21,3 per cento degli intervistati, rispetto al 78,7 per cento che non ha utilizzato l’opzione. A influire sullo scarso ricorso alla norma è stato anche il lockdown per l’emergenza sanitaria, che ha portato il 60,7 per cento — sei italiani su dieci — degli italiani a rinviare l’acquisto di una nuova auto o di una nuova moto rispetto a quanto pianificato in precedenza. Di questi 6 italiani su 4 (il 43,4 per cento) hanno posticipato gli acquisti per le conseguenze economiche della pandemia del Covid, includendo sia chi ha rinviato l’acquisto di una seconda auto o moto, sia chi ha rinunciato momentaneamente a sostituire il suo attuale mezzo.
  • Per due aziende su tre  sì allo smart working dopo l’emergenza
Il 68% delle aziende vuole prolungare lo smart working anche dopo la fine dell’emergenza. Risulta da un’indagine dell’Aidp, l’associazione dei direttori del personale, tra i propri associati. I quali, nel 74% dei casi, dicono che i vantaggi del lavoro da remoto sono superiori alle criticità. Per il 58% degli intervistati lo smart working proseguirà anche nel 2021, coinvolgendo almeno il 50% dei dipendenti dell’azienda. E la modalità da remoto dovrebbe essere utilizzata mediamente per 2-3 giorni alla settimana in oltre il 70% delle imprese interessate. I vantaggi maggiori si riscontrano sul fronte dei costi mentre gli svantaggi su quello delle relazioni sociali. Il tema è all’attenzione della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ieri ha incontrato i sindacati e poi le associazioni imprenditoriali. Sul tavolo il problema di cosa fare quando scadrà lo stato di emergenza, per ora il 15 ottobre, anche se è probabile una proroga fino alla fine dell’anno. Con lo stato di emergenza il governo ha infatti permesso alle aziende di disporre unilateralmente il lavoro da remoto in deroga alla legge 81 del 2017, che richiede l’accordo col singolo lavoratore. Cgil, Cisl e Uil chiedono che, dopo lo stato di emergenza, si passi a una regolamentazione contrattuale, come dice Tania Scacchetti (Cgil). Le imprese sono contrarie e temono l’introduzione di una regolamentazione rigida: «Si tornerebbe indietro, quando erano in pochi a utilizzare il lavoro agile», ammonisce Guido Lazzarelli (Confcommercio). Catalfo, per ora, non ha scoperto le carte ma ha promesso nuovi incontri. Secondo la ministra, lo smart working, visto l’ampio numero di lavoratori coinvolti (circa 6 milioni, si stima), andrà regolamentato, garantendo per esempio il diritto alla disconnessione, ma anche incentivato, in particolare per le lavoratrici.

  • Pensioni al 17% del Pil Per la spesa 2021 sforamento dello 0,8%
Un arretramento dell’economia nazionale di quasi dieci punti in un solo anno lascerà impronte durature sulle curve della spesa pensionistica e socio-sanitaria. Di quanto lo prova a stimare la Ragioneria generale dello Stato nel consueto Rapporto sulle tendenze di medio-lungo periodo, che quest’anno arriva alla vigilia della Not a di aggiornamento al Def. Il picco del 2020 segna una spesa per pensioni pari al 17% del Pil, nuovo record di sempre, mentre nel decennio a venire lo scostamento rispetto alle previsione dell’anno scorso, dovuto agli effetti della crisi per la pandemia ma anche della sperimentazione triennale di Quota 100, è in rialzo dello 0,8%. La spesa correrà sopra il 16% fino alla vigilia del 2050 per poi scendere attorno al 13% al termine del periodo di previsione (2070) per via dell’esaurirsi delle pensioni dei baby boomers. Al posto della famosa “gobba”, una volta attesa dal 2025 in poi, ora abbiamo un “plateau” lungo perlomeno trent’anni, secondo il nuovo scenario nazionale base, che prevede una crescita del Pil in termini reali dell’1,1 annuo per l’intero periodo di stima. A cambiare, in peggio, queste traiettorie ci avevano già pensato la doppia recessione che ha colpito l’economia nazionale tra il 2008 e il 2013, portando la spesa di 2,5 punti sopra i livelli del 2007.
  • Covid, colpite 400 scuole (75 chiuse) Serve 1 milione di tamponi al mese