Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nonostante sia opinione diffusa quella secondo cui la previdenza complementare italiana non sia mai decollata, sulla base dei dati Ocse elaborati dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, presieduto da Alberto Brambilla, l’Italia è al 14° posto su 36 per dimensioni patrimoniali dei fondi pensione. Una posizione molto vicino a Israele, subito dopo la Germania e prima del Cile. Considerando anche i Paesi non Ocse, l’Italia risulta al 17° posto su 44. Numeri che emergono dal settimo report di Itinerari Previdenziali sul tema «Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per il 2019», che sarà presentato oggi a Milano e domani a Roma. Certo, si è molto lontani dal Government Pension Fund Global della Norvegia, che da solo gestisce 850 miliardi, ma con oltre 176 miliardi i fondi pensione italiani iniziano a essere un mercato interessante, con flussi annuali pari a circa l’1% del pil.
Hdi, la compagnia del gruppo Talanx di Hannover, ha messo gli occhi su Amissima Danni, mentre il private equity Cinven si scalda per preparare un’offerta per Amissima Vita. La vendita da parte del gruppo statunitense Apollo delle due compagnie assicurative controllate in Italia è pronta a ripartire e, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbero proprio la compagnia tedesca e Cinven i pretendenti più attivi sul dossier.
La cessione era stata rallentata a causa del lockdown imposto dalla pandemia, visto che l’intenzione di trovare compratori era stata annunciata proprio lo scorso febbraio. Ora la trattativa è pronta a ripartire. L’avvio ufficiale della gara è atteso per fine mese o al più tardi per inizio ottobre e l’iter, come di consueto, prevede due tappe: prima le offerte non vincolanti e poi quelle vincolanti. Ma in questi mesi diversi pretendenti hanno avuto il tempo di avviare contatti informali ed è per questo motivo che il quadro appare già abbastanza delineato. Sul tavolo ci sono le due compagnie che Apollo ha rilevato nel 2015 dal gruppo Carige, ossia Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova, con un esborso di 310 milioni. Compagnie che a fine 2016 sono state affidate alla gestione di Alessandro Santoliquido (che in passato aveva già lavorato al riassetto di Sara Assicurazioni), il quale le ha rimesse in carreggiata nonostante le alterne vicende della banca. Il manager ha rimpolpato le riserve della compagnia Danni con un’iniezione di 260 milioni per sanare la situazione precedente il 2015 e il risultato operativo di Amissima Assicurazioni ha raggiunto il pareggio, con premi Danni per circa 290 milioni.
I coordinatori di Casa Cattolica hanno inviato una diffida alla compagnia veronese richiamandosi all’articolo 2527 del Codice civile. La rete delle associazioni dei soci, delle istituzioni, dei rappresentanti della politica e delle imprese ha mandato una lettera al board, al Comitato di Controllo, all’organismo di Vigilanza, al Mise, alla Consob e all’Ivass diffidando il cda di Cattolica di non favorire la sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del Leone di Trieste fino a che la compagnia veronese resterà in forma di cooperativa. Ovvero fino al 31 marzo 2021, quando Cattolica diventerà società per azioni. L’articolo 2527 del codice civile, comma 2, vieta che divengano soci della cooperativa soggetti concorrenti.

«In un mondo che deve convivere con il Covid-19, la ridefinizione delle priorità di consumo è un fattore chiave che le aziende devono considerare per riposizionare al meglio la loro offerta. Occorre mostrare empatia e comprendere le nuove attitudini al risparmio dei consumatori»: parole di Scott McKenzie, a capo della Intelligence Unit di Nielsen. Secondo McKenzie, «i consumatori dovranno cercare di riconciliare le abitudini di spesa adottate per anni con la nuova realtà che stiamo vivendo, dove priorità di salute e risparmio viaggiano in parallelo». Nielsen prevede che i consumatori inizieranno ad attribuire nuove priorità ai prodotti da acquistare. I carrelli della spesa di paesi come Francia, Spagna e Italia si stanno normalizzando rispetto ai picchi dei mesi di marzo e aprile, nonostante i volumi rimangano ancora maggiori rispetto al 2019 (+9-15%): si iniziano a limitare le spese extra causate dalla pandemia. Da un lato ciò dimostra che la tendenza ad accumulare scorte di marzo e aprile non sta riemergendo, annullando il rapporto di causa-effetto tra diffusione mediatica di notizie relative ai contagi e picchi di vendite. Dall’altro lato, ciò significa anche che i consumatori pongono maggiore attenzione agli acquisti.
Più difficile incorrere nel reato di abuso d’ufficio e responsabilità per danno erariale solo in caso di dolo. Sono queste le novità più importanti per gli operatori scolastici derivanti dall’approvazione in prima lettura del disegno di legge di conversione del decreto-legge sulle semplificazioni, varato il 4 settembre scorso dall’aula del senato (S.1883). Il testo è passato con 157 voti favorevoli, 82 contrari e una astensione, grazie alla fiducia posta dal governo su un maxiemendamento, che recepisce tutte le modifiche al dispositivo apportate dalla maggioranza. Ed ora passa alla camera per l’approvazione definitiva. Le novità riguardano alcune modifiche apportate al testo dell’articolo 323 del codice penale e all’articolo 1 della legge 20/94. L’esimente della responsabilità per danno erariale, però, resterà in vigore solo fino al 31 dicembre 2021.

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  • Banca Generali, primi per Institutional investor
Il sondaggio condotto da Istitutional Investor tra 1.200 analisti e investitori istituzionali globali ha messo Banca Generali al primo posto nei servizi finanziari. Prima posizione anche per il ceo Gian Maria Mossa, il più votato nel proprio segmento.

  • Cattolica e il recesso: il titolo è ancora lontano
  • Anima, in agosto raccolta a 288 milioni
La raccolta netta di risparmio gestito del Gruppo Anima in agosto è stata positiva per circa 288 milioni, per un totale da inizio anno positivo per circa 1,1 miliardi. Lo riferisce una nota della società. A fine agosto, si aggiunge, le masse gestite complessive del gruppo Anima ammontano a oltre 186 miliardi, in leggero incremento rispetto al valore di fine 2019.
  • Azimut, da inizio anno 3 miliardi in cassa
Il gruppo Azimut ha registrato nel mese di agosto una raccolta netta positiva per circa 418 milioni, raggiungendo così circa 3 miliardi da inizio anno, di cuiun terzo in Private Markets. Il dato di raccolta, spiega il gruppo, ha beneficiato del consolidamento di Matthews Steer in Australia, che entra a far parte di AZ Nga.
  • Sorveglianza sanitaria mirata sui lavoratori più a rischio
In mancanza di espressa previsione ad opera del Dl 83/2020, la «sorveglianza sanitaria eccezionale» non è più obbligatoria dallo scorso 1° agosto. La circolare 13 del 4 settembre dei ministeri del Lavoro e della Salute risolve il dubbio sulla proroga o meno dell’obbligo del datore di lavoro di garantire la sorveglianza ai dipendenti maggiormente a rischio di contagio da Covid-19 (articolo 83 del Dl 34/2020), sollevato dal Sole 24 Ore con un articolo del 21 agosto scorso. Quindi viene meno l’obbligo del datore di lavoro di attivarsi di propria iniziativa per effettuare la sorveglianza sanitaria eccezionale nei confronti dei dipendenti maggiormente a rischio di contagio (per età, immunodepressione, patologie oncologiche o altre malattie), che comportava addirittura la nomina temporanea (per il periodo emergenziale) del medico competente o l’utilizzo dei medici del lavoro Inail per quelle aziende non tenute alla nomina del medico competente.

  • Confermata la vendita di Aviva France
Patrick Dixneuf ha confermato che il processo di cessione è in corso, affermando che sono stati identificati circa 20 potenziali acquirenti.
In questa fase sono sono stati decisi né l’acquirente né la data della vendita. I sindacati ritengono che la scelta sia “tra tre acquirenti e che la decisione sarebbe stata presa prima della fine di settembre”. All’inizio di agosto, il nuovo ceo di Aviva, Amanda Blanc, aveva annunciato i risultati semestrali del primo semestre e un radicale riorientamento delle attività del Gruppo verso il Regno Unito, l’Irlanda e il Canada, e una revisione strategica delle attività del Gruppo nel resto d’Europa e in Asia. “Laddove non riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi strategici, intraprenderemo azioni decisive e ritireremo il capitale”, ha annunciato
  • Le difficoltà dell’H2O contaminano l’assicurazione vita
Gli assicuratori hanno sospeso le operazioni sui fondi H2O contenuti nei loro contratti di assicurazione sulla vita. Un congelamento a seguito della sospensione di questi fondi da parte della società di gestione. Migliaia di risparmiatori sono preoccupati. Nonostante i rischi, i fondi contestati hanno fatto parte degli investimenti preferiti dai consulenti di gestione del patrimonio.

Handelsblatt

 

  • La pandemia grava sui riassicuratori – l’industria deve affrontare difficili trattative sui prezzi
La pandemia non solo causa costi enormi, ma richiede anche immensi cambiamenti da parte delle aziende del settore.
“Montecarlo a Monaco di Baviera” è scritto sugli inviti inviati dal Gruppo Munich Re per questa settimana di settembre. Il più grande raduno di riassicuratori del mondo, che quest’anno si sarebbe svolto per la 64° volta nel Principato di Monaco, è stato annullato come tanti altri grandi eventi. Gli esperti dei riassicuratori si fermano quindi a Monaco, in Baviera, per condurre i primi colloqui virtuali con i loro clienti sui contratti e le condizioni per il prossimo anno. Questo sta accadendo in un momento in cui molti nel settore stanno parlando del giro di prezzi più impegnativo degli ultimi anni. “Il mercato della riassicurazione è così difficile come non mi capitava da anni”, ha detto recentemente Joachim Wenning, CEO di Munich Re. E questo non è solo dovuto agli oneri di Covid-19: per molti anni i riassicuratori tradizionali sono stati sotto pressione. Di norma, si potevano ottenere premi più elevati solo in caso di perdite ingenti dovute a uragani, tifoni o incendi boschivi. Altrove, spesso è stato necessario fare delle concessioni sui prezzi. Inoltre, negli ultimi anni è aumentata la pressione dei fornitori di capitale alternativo che hanno fatto pressione sul mercato.Mentre il capitale mondiale di tutti i riassicuratori ha raggiunto il record di 625 miliardi di dollari lo scorso anno, questa cifra è scesa di circa il sei per cento a 590 miliardi di dollari nei primi tre mesi di quest’anno, secondo i calcoli del broker assicurativo britannico Aon. I riassicuratori tradizionali hanno invece approfittato dell’incertezza del mercato negli ultimi mesi. Munich Re, ad esempio, nell’ultima tornata di rinnovi di luglio, ha preso l’offensiva nell’ultima tornata di rinnovi, aumentando il suo nuovo volume d’affari scritto dell’8,3%. La raccolta premi di quest’anno, pari a circa 54 miliardi di euro, confluirà quindi nelle casse di Munich Re – un record.