L’emergenza pandemica ha pesato fortemente sul sistema dei trasporti. PwC Italia ha scelto di mettere al centro del quarto digital event di “Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro”, il tema della mobilità, in uno scenario dove l’impatto della pandemia  sul sistema dei trasporti è stato e continuerà ad essere particolarmente rilevante.

Se prima del Covid i flussi di passeggeri sul sistema della mobilità collettiva erano di circa 15 milioni di spostamenti al giorno su trasporto pubblico locale e quasi 3 milioni sul sistema di mobilità a media/lunga percorrenza (ferroviario, aereo e su gomma), oggi i volumi si sono ridotti a circa un terzo nel caso del trasporto pubblico e a un livello ancora inferiore nel caso delle medie e lunghe distanze.

Secondo un’indagine Doxa svolta per l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, oltre il 70% del campione ha dichiarato di considerare “molto meno sicuri” o “meno sicuri” rispetto alla situazione pre-Covid tutti i mezzi di trasporto collettivi. La percezione di insicurezza è quasi altrettanto forte anche per car pooling, car sharing e servizi taxi.

PwC Italia propone quindi una serie di priorità di azione, una sorta di decalogo rivolto agli operatori del settore della mobilità per cogliere le opportunità di crescita in uno scenario di “nuova normalità”:

  1. Ricreare fiducia nel sistema dei trasporti collettivi, rendendolo permanentemente più sicuro, per evitare che si consolidi uno shift verso la modalità stradale privata – non sostenibile in termini di congestione e di impatto ambientale. A tal fine servono investimenti specifici, come piattaforme di rilevazione e informazione in tempo reale dei livelli di affollamento, sistemi di pianificazione dinamica dell’offerta per mettere a disposizione adeguata capacità in caso di picchi del traffico, o ancora soluzioni digitali per la sorveglianza sanitaria del maggiori hub.
  2. Assicurare il diritto a una mobilità sicura per lavoratori e studenti, formando e supportando i mobility manager di scuole e imprese per pianificare la mobilità casa-scuola e casa-lavoro. L’obiettivo ultimo – mai affrontato dal Territorio sino ad ora – dovrà essere quello di assicurare lo stesso livello di sicurezza sanitaria su tutta la catena dei servizi, da quelli di mobilità, ai luoghi e attività che motivano lo spostamento.
  3. Diventare una best practice a livello globale per la mobilità turistica, definendo linee di azione specifiche per assicurare che il sistema dei trasporti a lunga percorrenza, nonché le reti di trasporto locali che garantiscono l’accessibilità dei poli attrattori del turismo, riprendano a garantire lo spostamento in sicurezza dei flussi turistici.
  4. Rendere più accessibile ed esteso il ricorso alle soluzioni di shared mobility, che oggi possono costituire una valida alternativa al trasporto con auto individuale, ma hanno un perimetro operativo ridotto e presentano spesso fenomeni di non continuità del servizio, operando anche per rendere tali forme di mobilità maggiormente integrate (sia dal punto di vista fisico che digitale) col sistema del trasporto pubblico locale.
  5. Applicare tecniche di precision marketing avanzate, per gestire le informazioni ai clienti e stimolare efficacemente il riavvio del viaggio. Occorre valutare il lancio di un grande piano di armonizzazione dei dati sull’offerta di mobilità, che renda accessibili per tutti i cittadini l’informazione e l’acquisto di soluzioni di viaggio integrate, superando l’estrema frammentazione attuale.
  6. Monitorare l’evoluzione della domande di mobilità e le attese dei consumatori per ciascun segmento di mercato, così da avere visibilità sia delle perdite rispetto allo scenario Covid-19, sia dell’efficacia delle azioni intraprese per ripristinare la fiducia dei consumatori.
  7. Trasformare l’offerta nell’ottica di una maggiore efficienza, cogliendo l’occasione per avviare un percorso di progressiva ottimizzazione dei costi nelle attività meno performanti, nonché una revisione delle strategie di sviluppo aziendale pre-Covid.
  8. Sviluppare soluzioni “green” per una mobilità più sostenibile, con interventi volti a dare all’Italia un ruolo di primo piano nel loro sviluppo e utilizzo, garantendone la realizzazione su tutto il territorio nazionale e intercettando le possibilità di finanziamento legate alla strategia Green Deal dell’Unione Europea.
  9. Promuovere il digital upskilling, investendo nella formazione per lo sviluppo di competenze digitali lungo tutta la catena del valore del settore. Il digital upskilling è infatti condizione essenziale per rendere gli operatori del settore protagonisti della sfida di digitalizzazione sia lato operation sia in termini di commercializzazione dell’offerta di mobilità ai consumatori.
  10. Rendere più resiliente ed integrato il sistema della mobilità. Occorrono piani ben strutturati di service & business continuity per essere meglio preparati in caso di future situazioni avverse. Bisogna inoltre progettare e realizzare il potenziamento delle infrastrutture di trasporto tenendo conto delle nuove esigenze di sicurezza e di capacità, a partire dal completamento dei collegamenti ad alta velocità e da una migliore connessione tra sistema ferroviario e grandi hub del sistema quali porti ed aeroporti.

Secondo Paolo Guglielminetti, partner PwC Italia e global railways & roads leader: “La ripresa della mobilità delle persone, in condizioni di sicurezza e sostenibilità è condizione indispensabile per la ripresa economica, ma la transizione verso una nuova normalità non può essere caratterizzata dall’attesa per un ritorno alla “vecchia mobilità”. Per accelerare il recupero della fiducia da parte dei consumatori, sono necessari politiche attive di mobility management, il potenziamento del sistema di traporto locale volto a massimizzarne capacità, resilienza, controllabilità e, soprattutto, completezza, qualità e puntualità dell’informazione al pubblico. Tutto questo, però, deve accompagnarsi allo sviluppo di soluzioni di digitalizzazione avanzate.”

trasporti