Munich Re ha aggiornato le stime sulle perdite che tengono conto dei più gravi eventi dell’anno, a partire dalla pandemia da coronavirus, gli uragani di questa estate e la drammatica esplosione di Beirut.

Per quanto riguarda la stagione degli uragani, Munich Re si attende per l’intero settore perdite che variano tra i 350 milioni e i 400 milioni di dollari per Hanna e tra 4 e 5 miliardi di dollari per Isaias. Più complesse le stime sui danni complessivi di Laura, considerate le sostanziali differenze tra le stime di società specializzate come AIR Worldwide che fissa un range tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari, KCC che parla di danni fino a 9 miliardi di dollari e RMS, secondo cui i danni potrebbero arrivare a costare fino a 13 miliardi di dollari.

Per l’esplosione del 4 agosto che ha squarciato Beurut causando la morte di 192 persone e devastato il centro storico della capitale libanese, i danni circoscritti all’area portuale, sono stimati in 1,6 miliardi di dollari, considerato che sono andati distrutti un silos da 120.000 tonnellate, 157.000 metri quadrati di magazzini e 373 container pieni.

Le perdite economiche totali provocate dall’esplosione viaggiano tra i 10 e i 15 miliardi di dollari, secondo l’Association of Insurance Companies in Lebanon (ACAL) che si aspetta dai riassicuratori la copertura di circa 3 miliardi di danni.

Le perdite di Munich Re legate al Covid-19 sono in rallentamento rispetto ai primi due trimestri. Il riassicuratore ha infatti registrato nel primo trimestre perdite per circa 800 milioni di euro nel primo trimestre e 700 milioni di euro nel secondo trimestre, per un costo totale di 1,5 miliardi di euro per i primi sei mesi dell’anno.

Il dato sul rallentamento delle perdite pandemiche è importante, alla luce delle previsioni di molti operatori che si aspettavano un incremento delle perdite nella seconda metà dell’anno.

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