Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail fino al mese di luglio sono state 288.873, in diminuzione di circa 90 mila casi rispetto alle 378.671 dei primi sette mesi del 2019 (-23,7%). Il calo, spiega una nota dell’Istituto, è influenzato dal sostenuto calo delle denunce registrate tra marzo e luglio, con 86mila casi in meno rispetto al periodo marzo-luglio 2019 (-31,6%), a causa soprattutto dello stop forzato tra marzo e maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus e delle difficoltà incontrate dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown. Di segno più invece l’impatto della pandemia sulle morti sul lavoro: le denunce di infortunio con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sette mesi di quest’anno sono state 716, con un aumento di 117 casi rispetto ai 599 registrati nello stesso periodo del 2019 (+19,5%) per effetto del numero dei decessi avvenuti e protocollati al 31 luglio 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo

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