di Paola Valentini
I dati di raccolta di agosto delle reti in Italia hanno confermato l’accelerazione anche dopo un primo semestre in cui l’andamento è stato positivo nonostante la crisi Covid. Un trend che ieri è finito sotto la lente di Goldman Sachs. «Luglio e agosto hanno visto una crescita annualizzata delle masse di Fineco dell’11%, con 730 milioni di euro di flussi netti, del 7% per Banca Generali e Banca Mediolanum con rispettivamente 580 e 670 milioni, e del 6% per Azimut con 437 milioni», hanno ricordato gli analisti della casa newyorkese.

L’investment bank ha sottolineato come le reti abbiano saputo reagire bene alla crisi dei mercati dovute alla pandemia: «Le misure di lockdown hanno innescato un incremento della domanda di servizi digitali d’alta qualità e dal momento che la maggior parte delle banche in Italia ha chiuso le proprie filiali in marzo e aprile e ha faticato a proporre i propri servizi in una fase cruciale per l’industria, alcuni clienti di sono spostati su operatori più evoluti sul fronte tecnologico». In questo quadro, «Fineco è riuscita ad attrarre clientela più facoltosa in cerca di servizi online più efficienti», mentre «Banca Generali ha beneficiato in modo solido di questa tendenza grazie ad offerta e innovazione digitale».

La dinamica è proseguita anche dopo la fine del lockdown e ha continuato a favorire Fineco e Banca Generali per le quali GS prevede una crescita delle masse maggiore rispetto ai concorrenti. «A luglio Fineco ha registrato il 23% dei flussi netti dell’intera industria, mentre la quota di mercato a dicembre era del 9% e quella relativa alla raccolta nel semestre è stata del 18%. Allo stesso modo, Banca Generali ha generato il 16% dei flussi del settore, con la quota di mercato che a fine 2019 era dell’11%», aggiunge Goldman Sachs. Le attese restano positive per i due gruppi. «Continuiamo a pensare che entrambe registreranno un aumento del patrimonio più elevato rispetto alle altre società, grazie all’espansione della quota di mercato e all’aumento dei prodotti gestiti al loro interno», spiega la banca d’affari citando Fam, la fabbrica irlandese di Fineco, e Lux Im, la sicav lussemburghese di Banca Generali, che hanno avuto un andamento migliore del mercato nei mesi estivi. «Fam e Lux Im rappresentano due elementi importanti per lo sviluppo delle due società perché il loro peso sulle masse totali è ancora limitato: il 35% per Fam e il 23% per Lux Im, ed entrambe stanno lanciando prodotti per rispondere all’evoluzione delle richieste della clientela».«Ci aspettiamo che questa dinamica spinga la crescita organica media annua 2020-2022 delle masse di Fineco del 10% e di Banca Generali del 6%. Inoltre Fineco ha registrato 13,4 milioni di ricavi da intermediazione in agosto, +11% su base annua. Gli sforzi del gruppo per crescere nel Regno Unito proseguono, ci aspettiamo che raggiunga i 40 mila clienti entro il 2022 nel mercato britannico», nota ancora Goldman Sachs. Quanto a Banca Generali, lo sviluppo passa anche per i reclutamenti: «In luglio il gruppo ha inserito 17 banker e a giugno ha assunto un nuovo capo della distribuzione. Crediamo che Banca Generali sia ben posizionata per accelerare la campagna reclutamenti, il che sosterrà la crescita organica della società nel 2021 e 2022», aggiunge l’investment bank. Su Fineco GS ha un prezzo obiettivo di 14,8 euro (invariato), su Banca Generali di 30,5 euro (+2%, buy), su Azimut di 18,1 (+1%, neutral) e su Banca Mediolanum di 7,3 euro (+4%, neutral). (riproduzione riservata)

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