di Luciano Mondellini
Agosto è tradizionalmente un mese poco significativo per il mercato automobilistico italiano, ma questa volta è importante che abbia fatto segnare un saldo in pareggio con il corrispondente del 2019 (-0,8% a quasi 89mila unità) dopo i precedenti tracolli registrati nel 2020 (ancora nel mese di luglio il mercato era sceso dell’11% a 136mila unità). Merito, secondo molti osservatori, degli incentivi legati agli emendamenti al Decreto Rilancio varato dal governo.

Nel dettaglio, ad agosto in Italia sono state immatricolate 88.801 vetture, un risultato in leggero calo rispetto allo stesso mese del 2019, quando erano state immatricolate 89.184 vetture. Resta pesante invece il raffronto con l’esercizio precedente, visto che nel periodo gennaio-agosto 2020 le immatricolazioni sono state 809.655, con una flessione del 38,9% rispetto ai primi otto mesi del 2019, quando nel nostro Paese si erano registrate 1.325.704 immatricolazioni.

In questo quadro, Fca ha fatto peggio del mercato. Il mese scorso, infatti, il Lingotto ha registrato 20.286 immatricolazioni, in calo del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2019, quando erano state immatricolate 20.838 unità. Nel periodo gennaio-agosto 2020, le immatricolazioni di Fca sono state invece 190.075, con una flessione del 40,9% rispetto ai primi 8 mesi del 2019, quando erano state 321.827. Secondo il Centro Studi Promotor, la ripresa in agosto è dovuta agli incentivi del Decreto Rilancio. «Il merito del ritorno a livelli di vendita normali è dovuto essenzialmente ad aver esteso gli incentivi, con gli emendamenti presentati in sede di conversione in legge del Decreto Rilancio, anche alle vetture con alimentazione a benzina o gasolio ed emissioni non superiori a 110 g/km di CO2». ha spiegato il centro di analisi bolognese. «Gli incentivi alle sole vetture a emissioni zero, già in vigore nel 2019 e potenziati nel 2020, si sono infatti rivelati utili per favorire l’auto elettrica, ma certamente non sono sufficienti per rilanciare l’intero mercato dell’auto in cui le immatricolazioni di vetture non elettriche sono ancora il 98%».

In questo contesto Promotor ritiene che le difficoltà burocratiche nell’avvio dei nuovi incentivi hanno certamente impedito che il risultato del mese fosse migliore di quello che si è realizzato. E quindi che il ritorno ai livelli del 2019 dovrebbe consentire, a partire da settembre, di recuperare, almeno parzialmente, la pesante flessione accumulata nei primi mesi dell’anno.

Soddisfazione anche da parte dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere operanti in Italia. «Nel mese di agosto (-0,4%) si riscontrano i primi segni di arresto dell’emorragia dopo mesi di recessione. I ritmi del rinnovo del parco circolante restano, però, ancora bassissimi, e per raggiungere un livello di mercato normale sarà più che mai necessario proseguire nel solco tracciato nelle ultime settimane con l’erogazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni», ha spiegato Michele Crisci, presidente dell’Unrae, osservando che «il mercato ha reagito positivamente grazie ai recenti innesti normativi che hanno accompagnato molti consumatori alla sostituzione della propria vettura. Questo, nonostante il cambio repentino delle norme in vigore e oltre 15 giorni di inoperatività della piattaforma di Invitalia per i nuovi incentivi abbiano creato inevitabili disagi alla clientela e agli operatori del settore». (riproduzione riservata)

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