di Giulio Vernola
Dall’analisi delle istruttorie contribuite sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Crif, nel mese di agosto emergono incrementi significativi per le richieste di credito da parte delle famiglie italiane. La performance risulta particolarmente positiva per quelle riferite ai nuovi mutui e alle surroghe, che risultano in crescita del 33,7% rispetto allo stesso mese del 2019. Anche i prestiti – spiega una nota – sono cresciuti (+6,7% nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati), ma l’incremento è totalmente ascrivibile ai prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (+22,2%, contro una flessione del -11,1% dei prestiti personali). Ma nel mese di agosto è cresciuto anche l’importo dei crediti richiesti: per i mutui e le surroghe l’incremento è stato pari a +0,2%, che ha portato il valore medio ad assestarsi a 129.967 euro.

La fascia di importo in cui si concentra la maggior parte delle richieste è quella compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con il 30,0% del totale mentre il 75% delle istruttorie prevede un piano di rimborso superiore ai 15 anni.

Anche per quanto riguarda i prestiti (nel complesso dei prestiti personali più finalizzati) l’importo richiesto risulta in crescita rispetto all’agosto 2019 (+2,7%), incremento che porta il valore medio a 8.885 euro. Entrando nel dettaglio, per i prestiti finalizzati l’importo medio è stato pari a 7.070 euro (+24,0% rispetto all’agosto 2019) mentre per i prestiti personali si è attestato a 11.758 euro (-2,5%).


L’analisi della distribuzione delle richieste di prestiti per durata del finanziamento conferma che, anche nel mese di agosto, la classe in cui si sono concentrate le preferenze degli italiani è quella superiore ai 5 anni, con il 26% del totale.

«Alla base della dinamica in atto si può ipotizzare il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori dopo la fase di stallo coincisa con il lockdown varato dal Governo per arginare la diffusione della pandemia, quando molte famiglie avevano congelato la decisione di acquistare un’abitazione o rinviato acquisti di beni durevoli e servizi che prevedevano un impegno finanziario particolarmente oneroso», commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif. (riproduzione riservata)

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