Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Generali ha annunciato una doppia operazione: da un lato il riacquisto entro il 20 settembre per cassa degli strumenti subordinati con call comprese tra febbraio e dicembre 2022 per un importo nominale aggregato fino a un miliardo di euro, dall’altro il Leone di Trieste ha anticipato che effettuerà un’emissione di un bond Tier 2 di tipo bullet ma green. Si tratta della prima obbligazione verde targata Generali . Il rifinanziamento permetterà al gruppo di avvicinarsi agli obiettivi previsti dal piano industriale 2021 annunciato nel novembre 2018. L’operazione dovrebbe ridurre l’indebitamento finanziario di 250 milioni di euro, abbassare gli interessi passivi e raggiungere un profilo di scadenze del debito più equilibrato, migliorando la struttura del capitale regolamentare. L’operazione avverrà in tre fasi, secondo fonti di milanofinanza.it: oggi l’annuncio dello scambio, nei prossimi giorni avverrà la contrattazione con le controparti per stabilire il prezzo di riacquisto (lo spread massimo è di 250 punti base sul prezzo attuale di mercato), il 20 settembre saranno aggiornate le comunicazioni al mercato e attorno al 23 settembre si avranno i risultati finali. Il green bond, che sarà emesso con scadenza 2030, rientra nello Euro Medium Term Note Programme ed è destinato a investitori qualificati. Verrà strutturato secondo il Green Bond Framework definito dal gruppo triestino e oggetto di una Second Party Opinion emessa da Sustainalytics. Quanto al riacquisto (l’invito scade il 20 settembre), si tratta di tre tranches di obbligazioni. Il titolo Generali  ha chiuso in calo dello 0,57% a 17,375.

La società non risponde in solido delle contravvenzioni prese dal manager per violazione degli obblighi di sicurezza sul lavoro. Ciò a meno che non si configuri una responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi della 231. La Cassazione con sentenza 38260 del 16/9/2019, ha respinto il ricorso di una manager contro la confisca dei suoi beni. Chiarendo inoltre che rischia una condanna per peculato e la confisca su suoi beni il dirigente della società in house del comune che usa soldi pubblici per pagare sanzioni ai sensi della 231, emesse per violazione degli obblighi di sicurezza.
Condannato ripetutamente il dirigente scolastico che programma con genericità la sicurezza degli ambienti ove accade un infortunio. La Corte di cassazione ha reso pubblica, giovedì 12 settembre, la sentenza n. 37766/2019 che, in termini concreti, punisce sia il preside che il responsabile del servizio di protezione e prevenzione (rspp) di un liceo di Sapri a un mese di reclusione e al pagamento di una provvisionale risarcitoria di 15.000 ciascuno per un alunno infortunatosi a scuola. Il tema della sicurezza (originariamente trattato dal dlgs n. 626/1994) è retto dal decreto legislativo n. 81/2008 che, tra l’altro, pone adempimenti a carico di alcune figure ed assegna responsabilità di carattere penale. Lo scopo della norma è quello di avere una dettagliata mappa dei rischi e puntualissime misure preventive e protettive; le pene sono state poste per rafforzare la sensibilità della funzione
Generali lancia il suo primo green bond Tier 2 con struttura bullet e annuncia l’offerta di riacquisto per cassa dei propri titoli aventi prima data di call nel 2022, per un importo target nominale aggregato fino a 1 miliardo di euro. L’invito rientra nella gestione proattiva dell’indebitamento di Generali e mira a rifinanziare in modo efficiente gli strumenti finanziari subordinati aventi prime date di call comprese tra febbraio 2022 e dicembre 2022. Il rifinanziamento dovrà consentire di progredire verso il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla strategia Generali 2021: ridurre l’indebitamento finanziario esterno di circa 250 milioni; ridurre gli interessi passivi negli anni futuri; raggiungere un profilo di scadenze del debito più equilibrato e ottimizzare la struttura del capitale regolamentare. Il green bond, emesso con scadenza 2030 ai sensi del proprio Euro Medium Term Note Programme, è destinato a investitori qualificati ed è conforme al Green Bond Framework e rappresenta un altro passo importante del gruppo verso il raggiungimento dei suoi obiettivi sulla sostenibilità ambientale riconosciuto dalla recente inclusione del gruppo nell’indice Dow Jones Sustainability Europe Index.

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  • Scambiano il sangue per la trasfusione La paziente muore
Morire per un cognome. E per una trasfusione, a lei che era Zero positivo, di sangue A negativo destinato però a un’altra paziente. Con lo stesso cognome, ricoverata nello stesso reparto, in convalescenza per lo stesso intervento eseguito a poche ore di distanza. È successo ad Angela Crippa, 85 anni computi ad agosto, all’ospedale di Vimercate, dove era ricoverata per sottoporsi a un’operazione al femore. L’intervento è stato eseguito mercoledì scorso «con buon esito» , dicono dall’ospedale. Il giovedì la paziente, ricoverata in Ortopedia, ha però avuto bisogno di una trasfusione, dato che il suo emocromo era troppo basso. La sacca di sangue è stata così attaccata: già dopo mezz’ora la paziente ha però iniziato a manifestare i primi sintomi legati al rigetto del sangue “sbagliato”. La reazione del suo sistema immunitario è stata tanto forte da rendere necessario l’immediato trasferimento in Terapia Intensiva. Dove però, nonostante gli sforzi dei sanitari, è morta venerdì scorso, alle 4 del mattino.
  • Generali lancia il primo “green bond” e riacquista titoli
Primo «green bond» per Generali. Il Leone di Trieste ha annunciato l’emissione di un nuovo bond subordinato (Tier 2), che rappresenta la prima obbligazione verde emessa dal gruppo triestino e avrà scadenza 2030. Contestualmente la compagnia assicurativa guidata dall’amministratore delegato Philippe Donnet ha lanciato un’offerta di riacquisto per cassa dei propri titoli aventi prima data di call (riacquisto) nel 2022, per un importo target nominale aggregato fino a 1 miliardo. Con l’operazione Generali «mira a rifinanziare in modo efficiente gli strumenti finanziari subordinati aventi prime date di call comprese tra febbraio 2022 e dicembre 2022» con l’obiettivo – spiega una nota – di ridurre l’indebitamento esterno di circa 250 milioni, ridurre gli interessi passivi, raggiungere un profilo di scadenze del debito più equilibrato e ottimizzare la struttura del capitale regolamentare.

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  • Rc auto, calo record: 405 euro il premio medio
«scatola nera» — il dispositivo che registra lo stile di guida degli automobilisti e a cui spesso si legano forti sconti sulle tariffe base — sta facendo scendere i prezzi medi delle Rc auto. Lo certifica l’Ivass, secondo cui il prezzo medio effettivamente pagato a livello nazionale è arrivato a circa 405 euro, il minimo da quando l’Istituto di vigilanza ne misura l’andamento. Nel secondo trimestre di quest’anno il calo è stato dell’1,5%. Una flessione che si somma a quelle registrate ininterrottamente da molti trimestri un po’ per tutte le categorie di assicurati. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto di vigilanza, il 21,5% delle polizze Rc auto stipulate tra aprile e giugno del 2019 prevede un ribasso legato proprio al montaggio della black box. La diffusione maggiore della «scatola nera» si riscontra dove i prezzi sono ancora alti, nel tentativo di calmierarli. Al Sud quindi, con valori superiori al 40% a Reggio Calabria, Crotone e Napoli, fino al picco di Caserta, dove la scatola è presente nel 63% dei nuovi contratti.
  • Generali, primo «green bond» per finanziare ambiente e mobilità sostenibile
Generali lancia il suo primo «green bond», con scadenza 2030 destinata a investitori qualificati. Il bond verde, il primo in Europa di una compagnia assicurativa, punterà su un ampio ventaglio di settori, dagli edifici green alle energie rinnovabili, dall’efficientamento energetico alla mobilità pulita fino alla gestione dei rifiuti e il riciclo. Esclusi invece dagli investimenti l’energia nucleare, il gioco d’azzardo il tabacco, le armi e l’alcool. Generali allo stesso tempo lancia un’offerta di riacquisto per cassa dei propri titoli aventi prima data di «call» nel 2022, per un importo nominale aggregato fino a 1 miliardo. L’operazione serve al gruppo guidato da Philippe Donnet a tagliare l’indebitamento esterno di circa 250 milioni e a ridurre gli interessi passivi, riequilibrando inoltre le scadenze del debito. I progressi verdi del gruppo triestino, che si è impegnato ad allocare entro il 2021 4,5 miliardi in investimenti sostenibili e ad aumentare i prodotti con impatto ambientale e sociale, è riconosciuto dalla sua inclusione, per la prima volta, nell’indice Dow Jones Sustainability Europe» e dalla conferma nel Dow Jones Sustainability World Index (DJSI).

  • Cybersecurity, il decreto legge in campo contro i rischi del 5G
Agire subito contro i rischi del 5G. Intromissioni, furti on line, minacce e ostilità di ogni genere. Fino al timore, già in ballo, di non poter controllare un territorio informatico all’improvviso sconfinato e veloce come la luce. Il decreto legge in arrivo sul perimetro di sicurezza nazionale cibernetica serve anche a questo. Era in origine un disegno di legge del precedente governo (si veda «Il Sole 24 Ore» del 20 luglio). Il nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha già messo all’esame del preconsiglio di oggi il provvedimento, in vista del consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato domani o giovedì. Il testo è diventato, dunque, norma urgente. I motivi ci sono. L’allarme sui rischi cyber per l’introduzione del 5G sono molteplici. A metà giugno Conte, accompagnato dal direttore del Dis Giuseppe Vecchione, ha fatto visita al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho. Alla Dna, infatti, ci sono magistrati superspecialisti nella materia: si confrontano in un tavolo aperto da mesi con i responsabili delle polizie giudiziarie di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, viste le numerose preoccupazioni.
  • Generali, pronto il primo green bond UniCredit inizia il funding per il 2020
L’effetto Quantitative easing sui corporate bond italiani non si è fatto attendere. Dopo la decisione di giovedì scorso della Bce di avviare nuove misure di stimolo sull’Eurozona, ieri due emittenti di alto standing come Generali e UniCredit hanno colto al volo l’occasione approfittando delle condizioni favorevoli del mercato per fare funding. Due operazioni distinte e strutturate per ridurre il costo del debito e per avviare già da ora la raccolta per il 2020. La novità è l’annuncio da parte di Assicurazioni Generali del suo primo green bond (prima compagnia di assicurazione in Europa), scadenza 11 anni, titolo che si presenta nella forma di bond subordinato Tier 2 a tasso fisso. L’operazione, che rientra nel programma di Euro Medium Term Note da 15 miliardi di euro, è subordinata al riacquisto di tre obbligazioni per un ammontare fino a un miliardo di euro. Con questa operazione la compagnia punta a rifinanziare gli strumenti subordinati in modo da consentire al gruppo «di progredire verso il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla strategia di Generali 2021 annunciata nel novembre 2018», si legge in una nota. Di fatto, l’operazione di buy back mira al riacquisto di titoli collocati a condizioni di mercato meno vantaggiose ed emetterne di nuovi in modo da ridurre l’indebitamento finanziario di circa 250 milioni di euro. Tra le banche coinvolte nell’operazione BofA Merrill Lynch, BBVA, Crédit Agricole CIB, Deutsche Bank, J.P. Morgan, Mediobanca, Morgan Stanley e Société Générale.

 

  • Prezzi Rc auto ai minimi grazie alla scatola nera
Accelera la diffusione della scatola nera abbinata alle polizze Rc auto e traina al ribasso il prezzo di tali coperture. Si raggiunge così il minimo storico: 405 euro. Ma crescono le penalizzazioni per i clienti con i profili di rischio peggiori. Sono i dati più significativi della rilevazione Iper, che elabora i premi effettivamente versati dagli assicurati nel secondo trimestre 2019, effettuata come di consueto dall’Ivass. Va considerato che il minimo storico è comunque riferito a una serie storica breve: è solo dal 2012 che l’Ivass rileva i premi effettivi. In ogni caso, l’istituto di vigilanza sottolinea che si rafforza l’andamento decrescente, arrivando all’-1,5% su base annua contro lo 0,9% del primo trimestre. Questo andamento sembra attribuibile in buona parte alla diffusione della scatola nera, nonostante resti inattuata la norma della legge Concorrenza (la n. 124/2017) che prevede una percentuale obbligatoria di sconto fissata dall’Ivass qualora la compagnia offra polizze abbinate al montaggio di questo dispositivo. Il lungo stallo è dovuto alle difficoltà di fissare caratteristiche tecniche che rendano affidabili i dispositivi affidabili ma non troppo costosi.
  • Difetti auto, va citato sempre il costruttore
Non basta fare causa alla filiale italiana del produttore se un’auto prodotta in un altro Stato Ue causa danni per un difetto di sicurezza: va dimostrato il suo legame con il costruttore stesso. Che, nel caso della responsabilità per prodotti difettosi, non va dato per scontato. Con la sentenza n. 21841 del 30 agosto, la Cassazione si è nuovamente espressa sul tema quando – per logiche organizzative di gruppo – il soggetto che immetta il veicolo in commercio non sia lo stesso che lo abbia effettivamente fabbricato. Nei gruppi automobilistici è prassi che le filiali nazionali operino da meri distributori/importatori di veicoli costruiti all’estero da altre consociate. La sentenza è sui danni per lesioni personali causate nel 2003 in un incidente anche per un difetto dell’airbag. All’epoca, la norma di riferimento era il Dpr 224/1998, il cui articolo 3 stabiliva tra l’altro che si considerasse produttore pure «chi si presenti come tale apponendo il proprio nome, marchio o altro segno distintivo sul prodotto o sulla sua confezione».
  • Incendio per i lavori, la colpa è anche dell’amministratore
La responsabilità dell’amministratore per le parti comuni è assai delicata, come affermato dalla Corte di Cassazione (sentenza 22163/2019), che ha trattato il caso di un incendio in un edificio. In particolare, nel corso di attività ordinate dal gestore dell’edificio per eliminare infiltrazioni, a causa del maldestro uso di una fiamma ossidrica si originava un incendio del plexiglas di copertura del lucernario più vicino che si propagava a tutti quelli contigui. La Corte dichiarava inammissibile il ricorso di un danneggiato avverso la sentenza la quale aveva riconosciuto la responsabilità, in base all’articolo 2051 del Codice civile, dei gestori dell’immobile, i quali sostenevano, invece, la responsabilità per l’articolo 2053 del Codice civile.

L’American Football League ha raggiunto un accordo con l’assicuratore Westport, che l’ha accusata di nascondere gli effetti degli shock sulla salute degli atleti. La disputa dura da sette anni e verte sulla responsabilità presunta della Lega per malattie e infortuni subiti da ex giocatori professionisti.  L’importo dell’accordo rimane segreto ma, data la posta in gioco, potrebbe ammontare a diverse decine di milioni di dollari. Attaccata da diversi ex giocatori che soffrono di disturbi neurologici e degenerazione cerebrale, la NFL aveva infine accettato di pagare un totale di 1 miliardo di dollari in risarcimento entro il 2015. Ma una parte di essa doveva essere pagata dalle compagnie di assicurazione, che la NFL riteneva non avessero rispettato il contratto.