Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nel primo semestre 2019 gli italiani hanno chiesto prestiti personali per circa 71 milioni per coprire le spese di formazione. Questo è quanto emerge dalle stime di Facile.it e Prestiti.it. Analizzando oltre 122 mila domande, gli analisti hanno individuato due trend: mentre l’importo medio richiesto alle società di credito è aumentato del 5%, sul dato annuale, a 7.960 euro, i debitori si sono fatti più giovani, con gli under 25 che hanno costituito il 19%, contro il 12% del 2018, e l’età media che si è abbassata a 38 anni, dai 40 dell’anno precedente.
  • ANIMA
La raccolta netta di risparmio gestito (escluse le   deleghe assicurative di ramo I) di Anima ad agosto è stata positiva per 23 milioni, per un totale da inizio anno negativo per circa 359 milioni. A fine agosto le masse gestite del gruppo Anima ammontano a oltre 187 miliardi.
  • AZIMUT
Il gruppo Azimut ha registrato in agosto una   raccolta netta positiva per 189 milioni, raggiungendo così 3,4 miliardi da inizio anno. Nel periodo estivo di
luglio-agosto il solo business italiano ha raccolto 600 milioni. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine agosto a 56,5 miliardi, di cui 43,8 fanno riferimento a masse gestite.
  • ASSIMOCO
Assimoco, l’assicurazione di riferimento del mondo  cooperativo, ha trasferito la sua sede a Milano, al Centro Leoni di via Spadolini.

Mini rivalutazione per le rendite dell’Inail. Dal 1° luglio, le prestazioni per infortuni e malattie professionali salgono dell’1,1% nei settori industria, compreso quello marittimo, agricoltura e medici radiologi. A stabilirlo sono tre decreti del ministero del lavoro (nn. 93/2019, 94/2019 e 95/2019), pubblicati ieri nella sezione pubblicità legale del sito internet, che approvano altrettante delibere dell’Inail.
Lloyds Banking ha sospeso il programma di buyback a seguito di un picco di richieste di polizze di copertura Ppi (Payment Protection Insurance). La banca britannica prevede di registrare un onere da 1,2-1,8 miliardi di sterline relativi alle Ppi nei risultati del terzo trimestre, dopo avere ricevuto un aumento di reclami nell’ultimo mese prima della scadenza. Circa 600 milioni di capitale destinati al buyback verranno accantonati. Lloyds, tuttavia, continuerà a puntare a un dividendo ordinario progressivo per la fine dell’anno. La banca si unisce a un gruppo di altri istituti finanziari che hanno dovuto registrare oneri inattesi relativi a reclami sulle polizze Ppi, tra cui Royal Bank of Scotland e Cybg.

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  • I truffati da Madoff limitano i danni Ai clienti italiani rimborsato il 66%
Nuovo giro di assegni alle vittime di Bernard Madoff, un buco da oltre 60 miliardi di dollari che a 11 anni dai fatti sorprendentemente continua a essere colmato. Con la distribuzione di rimborsi in corso da una settimana del Madoff Victim Fund (fondo da 4 miliardi voluto dal Dipartimento di giustizia Usa, per metà frutto della transazione di Jp Morgan, la banca di riferimento dell’ex bagnino di Long Island), altri 772 mila dollari destinati a 12 mila individui si aggiungeranno ai 3,47 miliardi già rimborsati in due anni a 32 mila truffati. Il fondo Mvf, che lavora soprattutto sui risarcimenti sul fronte Usa, è solo uno degli strumenti per riavere i soldi affidati ai tanti fondi opachi che da tutto il mondo alimentavano il colossale castello di carte che la crisi finanziaria fece scoprire, a fine 2008. Madoff, in carcere dal 2009 con condanna a 150 anni, garantiva interessi fuori mercato ai clienti, ma li pagava con il capitale dei nuovi entranti, in un tipico “schema Ponzi”. Due mesi fa una transazione da 860 milioni ha fatto salire a quasi 33 miliardi gli incassi complessivi dei vari fondi dell’impero del finanziere nel decennio, da parte del trust incaricato. Buona parte delle somme sono state restituite, altre congelate in attesa dei ricorsi.

  • Intesa, Bce concede lo sconto su tutti gli asset assicurativi
Atteso da tempo, ieri è arrivato l’ok a Intesa Sanpaolo da parte della Bce a calcolare i coefficienti patrimoniali secondo il cosiddetto Danish Compromise: di fatto, significa che il gruppo può trattare gli investimenti assicurativi come attivi ponderati per il rischio senza invece dedurli dal capitale. La novità, che ha decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 30 settembre 2019, è un beneficio importante per il capitale della banca, tanto da valere un guadagno di circa 50 punti base sul Cet 1 ratio (ovvero il rapporto tra patrimonio e attivi ponderati per il rischio). Nelle comunicazioni relative ai conti del semestre, quando ancora il riconoscimento del “Compromesso danese” non era ancora arrivato, il gruppo spiegava che il Cet 1 ratio sarebbe stato da considerare al 12,8% dall’allora 12,3%, secondo i criteri transitori in vigore.

 

  • La rivalsa Rc auto non è applicabile se la polizza è indicata come «super»
Una compagnia assicurativa non si può rivalere su un proprio assicurato per i danni che ha causato a terzi in un incidente mentre guidava in stato di ebbrezza, se la polizza Rc auto era stata presentata al cliente come una copertura “super”. Così la Quarta sezione penale della Cassazione, con la sentenza 18324/2019 depositata il 9 luglio, ha chiarito una situazione non infrequente: quella delle polizze in cui le denominazioni adottate dalla compagnia per ragioni di marketing finiscono per contrastare con alcune clausole contenute nella stessa polizza. In situazioni di questo tipo, si può ravvisare un’ambiguità che autorizza a far prevalere l’interpretazione contra stipulatorem, per proteggere il cliente che, anche usando l’ordinaria diligenza può essere stato ingannato dalla formulazione del contratto. Ed è questo ciò che, secondo la Cassazione, è accaduto nella vicenda in esame: una polizza stipulata con un modulo contrattuale che la presentava come una copertura massima, con una «formula nella quale rientrava innanzitutto la rinuncia, da parte della compagnia, all’azione di rivalsa».

Il gruppo francese punta sulla diversificazione dell’attività di riassicurazione, ereditata dall’acquisizione di XL Group nel 2018.
“La riassicurazione è un’attività molto importante per noi”, ha dichiarato Greg Hendrick, CEO della divisione AXA XL, a margine del Rendez-vous de septembre (RVS), mentre un anno fa, la stampa specializzata britannica ha persino menzionato la possibilità di rivendere il riassicuratore XL Re prima che l’offerta fosse presentata. “Ci fornisce una diversificazione, con una copertura per i rischi a cui non abbiamo accesso nel resto del gruppo, come il mercato immobiliare negli Stati Uniti, l’assicurazione delle colture o l’assicurazione del credito, e anche un nuovo approccio alla sottoscrizione che può essere molto utile”, spiega. Con la riassicurazione, AXA ha inoltre acquisito un’attività “che è stata molto redditizia per XL nel lungo periodo”, ad eccezione degli anni 2017 e 2018, che sono stati colpiti da una serie di gravi catastrofi naturali. Dopo l’annuncio dell’acquisizione, i mercati hanno approvato AXA, giudicando in particolare che il suo prezzo era troppo alto.
  • Scandalo delle assicurazioni sui prestiti (PPI): sale ancora il conto per Lloyds
Gli assicurati avevano tempo fino al 29 agosto per richiedere il risarcimento. La banca britannica ha annunciato nuove riserve per oltre 1 mld di sterline. Fino ad ora gli è già costato  20 mld.

Handelsblatt

 

  • L’Uragano „Dorian“ pesa sui conti delle riassicurazioni meno del previsto
I riassicuratori si attendono danni assicurati “solo” ad 1 cifra nonostante la devastazione alle Bahamas