Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Fascicolo sanitario a portata di click. Tutti i dati significativi sulla propria salute (patologie, interventi, esami clinici ecc.) in un unico raccoglitore elettronico, disponibile subito e pronto all’uso soprattutto per il personale sanitario, chiamato, anche d’urgenza, a prestare le cure del caso a una persona in ipotesi incosciente e non in grado di riferire su allergie, terapie in corso, precedenti significativi, e così via. Questo traguardo, che potremmo definire un «cassetto sanitario individuale», è più vicino grazie alla circolare dell’Agenzia per l’Italia digitale, AgId, n. 3 del 2 settembre 2019, che contiene la disciplina dettagliata per la consultazione del proprio account sanitario sempre e dovunque.
Il Fse richiede il consenso esplicito dell’interessato. I dati sanitari sono delicatissimi e meritano il più alto grado di protezione. Lo ha specificato il Garante della privacy nel provvedimento n. 55 del 7 marzo 2019 (Chiarimenti sull’applicazione della disciplina per il trattamento dei dati relativi alla salute in ambito sanitario). Nel provvedimento, che spiega le ricadute in ambito sanitario del Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679, il Garante conferma che ci vuole il consenso per i trattamenti effettuati attraverso il Fascicolo sanitario elettronico: l’acquisizione del consenso, spiega il Garante, è condizione di liceità del trattamento, richiesta dalle disposizioni di settore, precedenti all’applicazione del Regolamento.
Raddoppiate le indennità di malattia a favore dei lavoratori parasubordinati, cioè dei soggetti iscritti alla gestione separata dell’Inps. Dal 5 settembre, infatti, è aumentata del 100% l’indennità per degenza ospedaliera e, di conseguenza, l’indennità di malattia. A stabilirlo è l’art. 1 del decreto legge n. 101/2019 (c.d. decreto su crisi d’impresa), pubblicato sulla G.U. n. 207 del 4 settembre 2019, che riduce inoltre a un mese soltanto, in luogo di tre, il requisito di contribuzione per il diritto alle indennità di malattia e anche al congedo di maternità e a quello parentale. Vediamo le novità.
Quando si ammala il collaboratore. Ai lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps spetta una tutela che contempla due tipi di prestazioni: a) malattia; b) degenza ospedaliera.
Omicidio colposo: è questa l’ipotesi di reato che si configura quando un conducente passa con il giallo, facendo affidamento sull’altrui rispetto delle norme del codice della strada. Lo ha chiarito la IV sezione penale della Cassazione nella sentenza 37004/2019, ribadendo i seguenti principi di diritto: «In tema di reati commessi con violazione delle norme sulla circolazione stradale, costituisce di per sé condotta negligente l’aver riposto fiducia nel fatto che gli altri utenti della strada si attengano alle prescrizioni del legislatore, poiché le norme sulla circolazione stradale impongono severi doveri di prudenza e diligenza proprio per far fronte a situazioni di pericolo, determinate anche da comportamenti irresponsabili altrui, se prevedibili» e «l’utente della strada non è responsabile dell’infortunio patito da un terzo anche per colpa di quest’ultimo, soltanto quando la sua condotta risulti immune da qualsiasi addebito, sia sotto il profilo della colpa specifica, che della colpa generica, ponendosi in tal caso come mera occasione dell’evento, e non sua concausa».

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Secondo Dynata, Il 63% (in Italia e Spagna si sale all’80%) è favorevole a vivere in una dimora connessa. Il 71% però non ha ancora un prodotto con queste funzioni, anche se il 37% prevede di acquistarne uno entro i prossimi 12 mesi.
La maggior parte degli europei (66,3%) è infastidita dalle attività domestiche, quali abbassare il riscaldamento, spegnere le luci o passare l’aspirapolvere. E nella fascia dei 20-40 anni lo sono ancora di più: si raggiunge addirittura il 78 per cento. A dirlo è una ricerca condotta da Dynata a livello europeo (Italia, Francia. Germania. Olanda. Spagna, UK) su un campione di 6.000 persone e commissionata da Ecovacs, Philips Hue, Ring, tado e Yale.

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  • Investe turista, trovato positivo alla cocaina
È stato arrestato perché è risultato positivo alla cocaina l’automobilista che l’altro ieri, a Veglie, paese in provincia di Lecce, ha travolto e ucciso un escursionista belga di sessant’anni che era in vacanza in bicicletta nel Salento con amici. L’uomo, Dino De Pascalis, di Salice salentino, imbianchino di 35 anni, è accusato di omicidio stradale con in più l’aggravante di aver assunto droga. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. Il turista belga è stato investito sulla strada che collega Salice Salentino a Veglie, mentre pedalava insieme con altri quattro connazionali.

Meno di 500 mila le polizze antisismiche. Il nodo dei prezzi: per un terzo degli italiani sono percepiti come troppo alti
Secondo tutte le analisi, il nostro è un Paese sottoassicurato. Il fenomeno è di particolare evidenza se si considerano le protezioni per il bene più amato dagli italiani: la casa. Una recente ricerca condotta da Swg per conto di Zurich mette in luce che solo il 34,2% delle abitazioni risulta coperta da un’assicurazione specifica, in quasi il 40% dei casi però chi ha una polizza ha anche in corso un mutuo e quindi di fatto non si tratta di una libera scelta perché l’accensione di un finanziamento bancario comporta obbligatoriamente la stipula di una copertura almeno contro incendio e scoppio. Vi è però una forte differenza territoriale: al Nord sono assicurate il 55,2% della abitazioni, la quota scende al 30,4% nel Centro Italia e al 22,4% nel Meridione.
In un mercato dell’auto che continua a registrare una diminuzione delle immatricolazioni, la formula del noleggio conferma il suo buono stato di forma e consolida i risultati dello scorso anno. Nei primi otto mesi il renting, sia per il breve sia per il lungo termine, eguaglia i livelli dei primi otto mesi del 2018 con oltre 343 mila nuove immatricolazioni di vetture. L’incidenza sul mercato sale così al 25,8% del totale con i privati al 56,7% e le società (acquisti e leasing) al 17,5%. Secondo le proiezioni di Dataforce, a fine 2019 il comparto dovrebbe vedere gli acquisti di vetture del breve termine raggiungere circa 178. mila unità, con una crescita del 2,6% rispetto al 2018, mentre il lungo termine dovrebbe confermare i livelli dello scorso anno con 260 mila immatricolazioni. «Il noleggio può contare da un lato sul fatto che gli italiani dimostrano di essere sempre meno vincolati alla proprietà del bene auto e più propensi a ricorrere ai servizi di utilizzo a pagamento dei veicoli — spiega Pietro Teofilatto, direttore sezione noleggio a lungo termine di Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità —. Dall’altro sulla capacità degli operatori del settore di soddisfare le esigenze della clientela mettendo in atto politiche commerciali più personalizzate e in costante evoluzione».
Nonostante telecamere, sistemi Gps e chiavi digitali con codici criptati, il numero dei furti d’auto in Italia è tornato a crescere.Secondo il ministero dell’Interno, nel 2018 sono stati oltre 100 mila gli autoveicoli sottratti, +5% rispetto all’anno prima. Nel mirino dei ladri ci sono anche le auto a noleggio. Solo nell’ultimo anno, sono state rubate quasi 1.600 auto affittate a breve termine (+36% rispetto al 2017) più di quattro ogni giorno, per danni di oltre 10 milioni di euro. Il fenomeno, secondo Aniasa, si concentra principalmente in alcune aree: Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia sono teatro del 90% degli episodi. Complice, in alcuni casi, anche la tecnologia. Alle tecniche più tradizionali di furto, da qualche anno si sono affiancate anche modalità hi tech che coinvolgono dispositivi di ultima generazione, in grado di forzare un’auto e metterla in moto in meno di 60 secondi.
L’ Italia è tra i paesi europei con il più alto costo per chi guida un’auto in proprietà. In base ad una media mensile del Tco (Total Cost of Ownership) in Europa di 617 euro, per possedere e condurre un veicolo in Italia ce ne vogliono ben 715. Un salasso. Lo quantifica LeasePlan nel suo report annuale Car Cost Index che prende in considerazione tutti i diversi costi che l’automobilista deve sostenere in 18 paesi europei, incluso il carburante, il deprezzamento, le imposte, l’assicurazione e la manutenzione. Tutti voci di spesa per la gestione delle quattroruote che sono state ponderate sui primi tre anni di proprietà e ipotizzano un totale di 20 mila km di guida all’anno. Il primo dato che emerge dal report è che il costo medio per poter circolare in Europa, varia in misura consistente nei diversi paesi. Si va dai 440 euro al mese in Grecia (il valore più basso) agli 830 della Norvegia (il più alto) passando per la Francia (626 euro) e Spagna (643 euro). E noi siamo ai primi posti nella classifica del caro-auto.

  • Le altre uscite rapide dal lavoro provano il sorpasso su Quota 100
Nessuna corsa a «Quota 100». Che addirittura in termini di appeal rischia di perdere la sua leadership in favore di altre forme di pensionamento anticipato previste dal “decretone” del gennaio scorso. In attesa della verifica sui dati di cassa, l’ultimo monitoraggio Inps lo dimostra in maniera inequivocabile: delle oltre 341mila domande presentate al 10 settembre, ben 165mila riguardano i canali alternativi all’uscita con almeno 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Un dato quasi allineato alla sola «Quota 100» per la quale sono invece arrivate 175.999 richieste, di cui 110.733 accolte, con un trend molto più contenuto rispetto alle 290mila domande (comprese quelle per i pensionamenti senza adeguamento automatico) stimate originariamente. Non sarà, insomma, soltanto la misura bandiera del governo gialloverde a gonfiare le vele della spesa pensionistica. A far correre i nuovi pensionamenti anticipati del 2019, su cui ha acceso i fari la Ragioneria generale dello Stato, sono anche le altre agevolazioni e deroghe alla legge Fornero introdotte a inizio anno.
  • E’ ora di pensare alle pensioni delle nuove generazioni
La Ragioneria dello Stato stima che le misure del governo Lega-M5S aumenteranno la spesa pensionistica di circa lo 0,2% del Pil nel 2018-2040. E ciò malgrado si tratti solo di misure sperimentali: fino al 2021 per Quota 100 e fino al 2026 per lo stop all’adeguamento alla speranza di vita dell’età di pensionamento. Tante risorse per un ristretto gruppo di sessantenni. Ne vale la pena?