Nonostante telecamere, sistemi Gps e chiavi digitali con codici criptati, il numero dei furti d’auto in Italia è tornato a crescere. Secondo il ministero dell’Interno, nel 2018 sono stati oltre 100 mila gli autoveicoli sottratti, +5% rispetto all’anno prima. Nel mirino dei ladri ci sono anche le auto a noleggio. Solo nell’ultimo anno, sono state rubate quasi 1.600 auto affittate a breve termine (+36% rispetto al 2017) più di quattro ogni giorno, per danni di oltre 10 milioni di euro. Il fenomeno, secondo Aniasa, si concentra principalmente in alcune aree: Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia sono teatro del 90% degli episodi. Complice, in alcuni casi, anche la tecnologia. Alle tecniche più tradizionali di furto, da qualche anno si sono affiancate anche modalità hi tech che coinvolgono dispositivi di ultima generazione, in grado di forzare un’auto e metterla in moto in meno di 60 secondi.
LoJack, società del gruppo CalAmp quotata al Nasdaq, specializzata in soluzioni telematiche e antifurti hitech per proteggere i veicoli, da oltre dieci anni lavora con le Forze dell’Ordine nel recupero di auto rubate. La società ha stilato un decalogo di consigli pratici per limitare al massimo il rischio furto quando si guida o si parcheggia. «Oggi i criminali di auto sono sempre più raffinati e tecnologici — evidenzia Maurizio Iperti, amministratore delegatp di LoJack Italia —. Per evitare di restarne vittima è necessario prestare massima attenzione mentre si è alla guida, quando si lascia anche per pochi minuti la propria vettura», e intervenire subito in caso di sparizione.
Tra gli accorgimenti hitech utili a spaventare e mettere in fuga i ladri ci sono i sistemi antifurto in radiofrequenza (non schermabili e attivi anche in luoghi chiusi, come container o garage sotterranei) che raddoppiano la possibilità di recuperare la vettura. Anche attivare la funzione Geofence, prevista da alcuni sistemi telematici a bordo della vettura può risultare utile visto che, attraverso un’app, si viene avvisati se l’auto si muove quando non si è a bordo.
Altro accorgimento è proteggere la chiave della vettura, custodendola in un card protector che ne impedisca la clonazione o che blocchi la modalità di furto relay attack, con la quale i ladri, utilizzando ripetitori in radiofrequenza, riescono a riprodurre la comunicazione tra l’auto e la sua chiave, anche quando questa è distante. Grazie al tessuto speciale di cui è composta, la card protector è in grado di proteggere i codici della smart key ed evita che il segnale venga intercettato. Il sistema può essere utilizzato anche per custodire carte di credito, evitandone così la clonazione.
Barbara Millucci

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