La tecnologia può aiutare a rispettare di più l’ambiente

La tecnologia va in aiuto di chi vuole avere uno stile di vita sostenibile, un aspetto verso cui c’è sempre maggiore attenzione. Ci sono infatti piattaforme digitali che consentono in diversi modi di compiere azioni positive per l’ambiente: per esempio le app per segnalare i rifiuti di plastica abbandonati sulle spiagge e in generale in mezzo alla natura, oppure quelle che aiutano a fare la raccolta differenziata, o ancora servizi che permettono di comprare cibo ancora buono ma che rischia di finire buttato, fino a progetti che premiano i comportamenti ecologici. Più attenzione all’ambiente.

Si stanno diffondendo anche in Italia piattaforme che hanno come obiettivo sensibilizzare gli utenti sui rifiuti, soprattutto in plastica, che vengono abbandonati causando gravi danni all’ambiente. Su questo fronte, per esempio il problema dell’inquinamento da plastica del mare e delle spiagge sta assumendo proporzioni importanti: basti pensare che un sacchetto impiega fi no a 20 anni per degradarsi, un flacone di detersivo fi no a 400, una bottiglia fi no a 500, un contenitore in polistirolo fino a mille anni.

Per questo Greenpeace ha lanciato Plastic Radar, un’iniziativa che sfrutta il più comune servizio di messaggistica istantanea, ovvero WhatsApp: con lo smartphone infatti si possono inviare a un numero apposito le fotografi e dei rifiuti in plastica abbandonati in spiaggia e nel mare e le coordinate geografi – che in cui gli oggetti sono stati ritrovati, includendo laddove possibile anche il dettaglio del marchio del prodotto e del tipo di plastica. In questo modo Greenpeace, grazie alle immagini acquisite, ha potuto trarre una serie di informazioni, di natura statistica, riguardanti le tipologie di imballaggi e i contenitori più comuni nei mari italiani, le categorie merceologiche di appartenenza, se composti in plastica usa e getta o multiuso: tutte informazioni consultabili poi sull’area del portale dedicato al progetto.

L’iniziativa è al secondo anno di vita: nel 2018, delle quasi 6.800 segnalazioni valide (su quasi 9 mila totali, inviate da oltre 3 mila persone), il 91% riguardava i rifiuti in plastica usa e getta, ovvero oggetti progettati per un utilizzo che va da pochi secondi ad alcuni minuti, in gran parte bottiglie per l’acqua minerale e bevande (25%); a seguire poi ci sono le confezioni per alimenti (circa il 10%), frammenti (6%), sacchetti di plastica (4%), bicchieri, flaconi di detersivi, tappi e reti (il 3%) e contenitori industriali, flaconi di saponi e contenitori in polistirolo (il 2%). Sempre dedicata all’ambiente è CleanWorld, un’app creata per spingere le persone a contribuire attivamente a combattere l’inquinamento. Per usare questa piattaforma occorre scattare una foto dei rifiuti che vengono raccolti e confermare: per ogni azione compiuta l’utente viene premiato accumulando del credito che è possibile poi andare a ritirare nell’apposita sezione. Un aiuto per la raccolta differenziata. Poi ci sono app che supportano le persone nella raccolta differenziata e nel riciclo, fondamentali per avere un impatto meno negativo sul pianeta. Da questo punto di vista c’è Junker, che aiuta a fare la raccolta differenziata, riconoscendo i prodotti uno per uno grazie al codice a barre da scansionare con lo smartphone.

L’app infatti scompone il rifi uto nelle materie prime che lo costituiscono e indica in quali bidoni nella propria zona vanno gettate le varie parti: grazie alla geo-localizzazione la piattaforma è in grado di determinare in quale comune ci si trova e fornire le informazioni relative al modello di raccolta differenziata esattamente di quell’area. Sull’app ci sono più di un milione e mezzo di prodotti censiti ma se il prodotto non è presente nel database, è sufficiente inviare una foto per ricevere un feedback in pochi minuti. È anche disponibile un calendario aggiornato dei ritiri, materiale per materiale, settimana per settimana, e si possono attivare delle notifiche in modo da sapere la sera qual è la raccolta del giorno successivo. Inoltre, c’è la possibilità di segnalare rifiuti abbandonati o sporcizia da raccogliere, graffi ti o scritte da cancellare o cassonetti rotti. Un’altra opzione IoRiciclo, un’app che permette un veloce accesso alle informazioni giornaliere del riciclo dei comuni italiani che aderiscono all’iniziativa.

In questo caso il comune o il gestore che utilizzano il servizio possono configurare il calendario della raccolta in funzione delle zone di raccolta e dei giorni dedicati alle categorie di rifiuti da differenziare; il cittadino con il proprio smartphone scarica gratuitamente l’applicazione e seleziona il comune e l’area di interesse e quotidianamente viene informato sulla tipologia di rifiuto da smaltire. Evitare di sprecare il cibo. Un altro tema scottante è lo spreco alimentare: basti pensare che ogni anno in Italia si buttano oltre 10 milioni di tonnellate di cibo, pari a circa 15 miliardi di euro.

Tra le piattaforme che aiutano a non gettare via cibo inutilmente c’è per esempio Too Good To Go, nata nel 2015 in Danimarca e arrivata in Italia di recente: l’app consente a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel di recuperare e vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto. I ristoratori e i commercianti di prodotti freschi iscritti possono infatti mettere in vendita le cosiddette Magic Box, vale a dire delle borse con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. I consumatori possono acquistare queste borse a prezzi minimi, tra i 2 e i 6 euro, con l’app, geo-localizzandosi e cercando i locali aderenti per ordinare la propria Magic Box, pagarla tramite l’app e ritirarla nella fascia oraria specificata. Secondo un principio simile funziona LastMinuteSotto- Casa, app che consente al consumatore di ricevere notifiche dai negozi della zona su prodotti in prossimità della scadenza o in eccedenza che sono venduti scontati, dopo aver inserito, in fase di registrazione, il proprio indirizzo, le categorie di alimenti cui si è interessati e la distanza da casa cui si è disposti ad arrivare. Uno stile di vita sostenibile.

Ci sono poi diverse risorse online che possono aiutare a diventare più consapevoli e quindi ad avere uno stile di vita più ecologico. Per esempio c’è GreenApes, un social network dedicato alla sostenibilità, su cui ci si può iscrivere e creare un proprio profilo. In questa community è possibile scambiare idee per vivere rispettando l’ambiente e condividere le proprie azioni sostenibili, guadagnare dei punti chiamati BankoNuts (per esempio collegando l’app a Google Fit, tramite cui acquisire punti per gli spostamenti a piedi e in bici), da usare per ottenere premi reali offerti dai partner del progetto come locali, produttori e aziende. Inoltre, GreenApes è la piattaforma che abilita SharingMi, un progetto lanciato dalla città di Milano insieme al Consorzio Poliedra, all’interno di SharingCities: si tratta di una community di persone che si stanno impegnando per migliorare Milano. L’applicazione permette infatti di guadagnare punti da spendere in alcuni negozi del capoluogo lombardo: è possibile ottenere punti per esempio per il modo con cui ci si muove in città, ovvero in bicicletta, a piedi o con mezzi pubblici invece di usare l’auto, oppure riducendo l’energia che si consuma o passando all’utilizzo di energie rinnovabili.

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