di Debora Alberici

La società non risponde in solido delle contravvenzioni prese dal manager per violazione degli obblighi di sicurezza sul lavoro. Ciò a meno che non si configuri una responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi della 231. La Cassazione con sentenza 38260 del 16/9/2019, ha respinto il ricorso di una manager contro la confisca dei suoi beni. Chiarendo inoltre che rischia una condanna per peculato e la confisca su suoi beni il dirigente della società in house del comune che usa soldi pubblici per pagare sanzioni ai sensi della 231, emesse per violazione degli obblighi di sicurezza. La sesta sezione penale ha spiegato che per gli illeciti contestati al dirigente e concernenti la violazione degli obblighi di sicurezza, per i quali si configura una responsabilità penale, non può rispondere l’ente (datore di lavoro). Ciò a meno che non ricorrano i presupposti per la responsabilità amministrativa derivante da reato del dlgs 231 del 2001 (omicidio colposo e lesioni gravissime commessi in violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro). La persona giuridica può invece essere chiamata a rispondere sul piano civile delle conseguenze pregiudizievoli provocate dal proprio addetto in forza della previsione dell’art. 2049 cc, che contempla espressamente la responsabilità – per fatto altrui – del datore di lavoro per i danni cagionati dai propri dipendenti nell’esercizio delle incombenze a cui sono adibiti. E ancora, la persona giuridica può essere chiamata a rispondere del pagamento della sanzione pecuniaria applicata al proprio legale rappresentante, amministratore o dipendente ai sensi dell’art. 197 c.p., allorché si tratti di reato che costituisca violazione degli obblighi inerenti alla qualità rivestita dal colpevole ovvero commesso nell’interesse dell’ente. Fra l’altro, in relazione alle contravvenzioni in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, l’adempimento alle prescrizioni impartite dall`organo di vigilanza e il pagamento della sanzione amministrativa effettuato dal legale rappresentante della società faccia scattare l’effetto estintivo a favore del contravventore.
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