Secondo la World Bank, nei prossimi 25 anni le città arriveranno a ospitare 6 miliardi di persone. E non c’è contesto — le aree urbane —in cui sia più urgente valutare l’impatto presente e futuro della tecnologia sulle nostre vite. Basti pensare che alcune settimane fa la stampa britannica ha riportato come le telecamere a circuito chiuso della zona (centrale) londinese di King’s Cross siano state equipaggiate con un software di riconoscimento facciale «nell’interesse della sicurezza pubblica». Il Garante per la privacy britannico e il sindaco di Londra Sadiq Khan sono subito intervenuti chiedendo garanzie su «come viene esattamente utilizzata questa tecnologia» da parte di un privato.


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