Novità per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps. Il decreto legge n. 101/2019, recante «Misure urgenti per la tutela del lavoro e la risoluzione di crisi aziendali», prevede che l’indennità giornaliera di malattia, l’indennità di degenza ospedaliera, il congedo di maternità e il congedo parentale sono corrisposti a condizione che nei confronti dei lavoratori interessati risulti attribuita una mensilità (anziché 3) della contribuzione dovuta alla predetta gestione separata nei dodici mesi precedenti la data di inizio dell’evento o dell’inizio del periodo indennizzabile.
Non solo, la misura dell’indennità di degenza ospedaliera è aumentata del 100%. «Tali interventi dimostrano una rinnovata attenzione del Governo nei confronti dei professionisti. Dopo la legge 81/2017 (cosiddetto Jobs act del lavoro autonomo), come da noi richiesto nei vari confronti parlamentari, aumenta ora l’assistenza in favore degli iscritti alla gestione separata Inps», ha commentato il presidente nazionale Roberto Falcone. Occorre ricordare quanto la Lapet si sia battuta anche contro l’aumento ingiustificato delle aliquote contributive, fissate oggi al 25%. «È sicuramente stato un risultato importante che però non garantisce piena certezza sulle future prestazioni pensionistiche. Per questo continueremo a suggerire la necessità di intervenire ulteriormente. In tal senso riteniamo che l’accorpamento con l’inclusione dei professionisti di cui alle legge 4/2013 nelle casse private potrebbe essere uno degli impegni dell’attuale governo», ha aggiunto il presidente. Per ciò che attiene quindi tutti quegli interventi già regolati dall’Inps in coerenza con quanto disposto dalla legge 81/201 (indennità di malattia e infortunio, degenza ospedaliera, maternità, gravidanza, congedo parentale), pur riconoscendo che si tratta di importanti riconoscimenti che viaggiano nella direzione che da anni la Lapet suggerisce al fine di vedere riconosciute sempre più tutele ai lavoratori e lavoratrici autonome, i tributaristi pongono l’accento sull’importanza anche di altri interventi, di fatto però, ancora in attesa di attuazione.
È infatti ampiamente scaduta la delega al Governo prevista nello Jobs act del lavoro autonomo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori applicabili agli studi professionali. Lo stesso dicasi per la delega in materia di sicurezza e protezione sociale dei professionisti iscritti alla gestione separata Inps. Inattuata è altresì la norma relativa alla costituzione del tavolo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di mantenere un confronto permanente sul lavoro autonomo, composto da rappresentanti designati dal Ministero, nonché dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e dalle associazioni di settore comparativamente più rappresentative a livello nazionale, con il compito non solo di formulare pareri ma anche fornire indirizzi operativi in materia di politiche del lavoro autonomo con particolare riferimento alla previdenza, welfare e formazione professionale. «Tale tavolo ci potrà consentire di avere un luogo istituzionale in cui costantemente poter avanzare le nostre proposte. Mi riferisco, solo per citarne una, in caso di malattia grave, oltre alla sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e assicurativi, alla necessità che sia prevista anche la sospensione del pagamento delle imposte», ha concluso Falcone.
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