Per il futuro delle auto elettriche in Europa, il 2020 sarà l’anno della svolta. È quanto sostiene Transport & Environment (T&E), associazione di ONG a Bruxelles che promuove il trasporto sostenibile a livello europeo.

Secondo le proiezioni di T&E le aspettative di vendita per veicoli elettrici e ibridi plug-in per il prossimo anno sfiorano il milione di unità, con un incremento dal 2% al 5% sul totale del settore automobilistico europeo.

Un incremento che andrebbe a rafforzare la posizione del mercato europeo, secondo solo alla Cina. Inoltre, le prospettive di crescita per il 2021 sono ancora più rosee, considerato che T&E stima che la vendita di auto elettriche possa raggiungere in Europa il 10% del totale.

Secondo T&E a spingere la crescita sarebbe l’attività dell’Unione Europea, soprattutto con la normativa del 2009 che impone alle aziende automobilistiche nuovi e più stringenti target in termini di emissioni prodotte per i nuovi veicoli. Per rispettare i parametri UE, molte aziende hanno così deciso di investire nello sviluppo delle auto elettriche, piuttosto che ridurre le quote di vendita di auto inquinanti o di investire nel miglioramento dell’efficienza dei motori in circolazione.

Tra queste spicca Toyota che avendo investito con lungimiranza nel settore, ottiene già oggi il 56% del proprio ricavato europeo dalla vendita di auto ibride.

Le stime positive per i prossimi anni rappresentano il segno di un vero e proprio cambiamento di mentalità delle case automobilistiche. Julia Poliscanova, direttrice per l’e-mobility di T&E, ricorda che molte grandi aziende non hanno fatto molti sforzi concreti per promuovere la mobilità elettrica e trasformare il proprio business in senso più sostenibile. Le case automobilistiche ribattono che in realtà gli investimenti relativamente scarsi nello sviluppo delle auto elettriche è da ricondursi a una generale mancanza della domanda.

In particolare, hanno pesato il costo eccessivo della tecnologia e, soprattutto, la mancanza di sufficienti stazioni di ricarica. Nonostante nel 2013 la Commissione europea abbia incentivato gli Stati a sviluppare una rete capillare di postazioni, i progressi non hanno ancora raggiunto le dimensioni sperate.

Tuttavia, i segnali sono incoraggianti. Nei giorni scorsi Acea, l’Associazione europea delle case automobilistiche, ha reso pubblica una nuova partnership che vede collaborare l’organizzazione stessa con T&E e Eurelectric, l’associazione rappresentativa del settore elettrico europeo, al fine proprio di facilitare la diffusione di postazioni intelligenti di ricarica per le auto elettriche.

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