Secondo l’Oms i vaccini sono oggi in grado di salvare 2,5 milioni di vite l’anno nel mondo, eppure il valore della prevenzione vaccinale sembra essere diventato una mera opinione.

Dal 2013 al 2016 si è registrato un significativo calo delle coperture vaccinali con conseguenze dirette sulla salute di tutti gli italiani. In particolare, nel corso del 2017 il nostro Paese è stato interessato da un’estesa epidemia di morbillo che ha causato quasi 5.000 casi (oltre 300 tra operatori sanitari) con 4 decessi, come documentato dal rapporto ISS del gennaio 2018. Sempre guardando i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il nostro Paese si piazza al secondo posto nella classifica degli Stati europei per numero di contagiati di morbillo.

“Dare all’Italia una legge in materia di vaccini volta a tutelare la salute della collettività è un segnale di responsabilità che le famiglie italiane attendono con ansia per uscire da una situazione di incertezza e timore che ha caratterizzato l’avvio dell’anno scolastico 2018-2019  – spiega Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute. Rivendicare una facoltà incondizionata di esercitare il libero arbitrio in campo sanitario, senza tenere in considerazione la tutela della salute pubblica, peraltro in assenza di adeguate informazioni scientifiche, è un’attività che può comportare gravissime conseguenze per la collettività”.

“Vaccinare i nostri figli non è solo un gesto di amore e responsabilità verso di loro, ma anche un dovere verso i figli degli altri – dichiara Vecchietti – Penso si tratti di un atto di responsabilità sociale e di tutela sanitaria assolutamente doveroso. Per disporre di un diritto alla salute davvero esigibile bisogna avere come direttrice la protezione di se stessi e degli altri e un Sistema Sanitario che funziona si basa inevitabilmente sulla condivisione di tutte le azioni di tutela della salute dalla prevenzione alla cura passando per la piena accessibilità alle cure”.

Vaccinarsi, infatti, significa tutelare se stessi, ma anche l’intera collettività: se almeno il 95% della popolazione è vaccinata si proteggono indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non è stato possibile sottoporre alla vaccinazione. O chi, come un bimbo trevigiano appena guarito dalla leucemia dopo un trapianto e una durissima chemioterapia, non potrà entrare in classe per la presenza di cinque compagni non vaccinati.

In questo contesto, anche RBM Assicurazione Salute ha deciso di attivarsi, dando un incentivo a chi decide di vaccinarsi promuovendo una campagna ad hoc per favorire la diffusione delle vaccinazioni.

A tutti i nuclei individuali assicurati che attestino di avere figli vaccinati tramite invio del libretto vaccinazioni, RBM Assicurazione Salute rimborserà il 5% del premio annuo pagato. Per tutti coloro che sottoscrivono una polizza nucleo di almeno un anno, fino al 31.10, attestando di avere figli vaccinati, tramite invio del libretto vaccinazioni, la compagnia rimborserà il 5% del premio annuo pagato. 

“Se l’assicurato segue uno stile di vita attento e sano, osserva le regole del vivere bene e si tiene in forma – spiega il numero uno di RBM -, ci guadagna lui sulla sua salute. Chi sta in salute non grava sulle spalle del SSN che potrebbe quindi veicolare diversamente queste risorse economiche risparmiate. Sui vaccini serve dare una corretta e adeguata informazione”.