di Luciano Mondellini

Manca ancora parecchio tempo prima della scadenza di aprile 2019 quando le Generali saranno chiamate a rinnovare il cda. Ma si sa che quando le partite sono complesse bisogna iniziarle per tempo. Tanto più che il presidente attuale del Leone, Gabriele Galateri di Genola, non potrà essere rinnovato nella sua carica a meno di mettere mano a uno statuto che impone il tetto massimo dei 70 anni di età per la nomina di chi occupa la poltrona più importante di Trieste (il manager ne compirà 72 in gennaio). In questa logica Mediobanca , che con il 13,4% del capitale resta il primo azionista di Generali (malgrado la prevista riduzione al 10%), presenterà una propria lista. Una serie di nomi che non sarà in contrapposizione con gli altri grandi soci di Trieste (i Benetton, Del Vecchio e Caltagirone ) perché non esistono frizioni tra Piazzetta Cuccia e gli altri grandi nomi dell’azionariato (semmai ne esistono tra alcuni di questi). Tra i papabili una candidatura che è stata esplorata è quella di Domenico Siniscalco, ex ministro dell’Economia e attuale executive vice president di Morgan Stanley. E solo nel caso in cui non si dovesse trovare la quadra si vaglierà l’ipotesi di mettere mano lo statuto e riproporre Galateri quale presidente. (riproduzione riservata)

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