La ricerca delle soluzioni assicurative più adatte a tutelare la famiglia non è semplice. Ecco una guida

di Carlo Giuro

L’atteggiamento molto frequentemente assunto dal risparmiatore italiano è quello di utilizzare la liquidità precauzionale come una forma di auto-assicurazione. I rischi temuti vengono coperti però in maniera sub-ottimale con quello che il Censis definisce come «cash di tutela» mentre è fortemente sottovalutato il contributo che può essere fornito in prospettiva di maggiore efficacia ed efficienza finanziaria del portafoglio complessivo dalle polizze assicurative. Particolarmente eloquenti sono le rilevazioni pubblicate dall’ Ania sulla percentuale di possesso, pari a circa il 16%, da parte delle famiglie di almeno una polizza danni diversa dalla rc auto, vale a dire polizze a protezione della persona, degli immobili e dei mezzi di trasporto. Tra le famiglie assicurate, altro dato interessante considerando l’affezione del risparmiatore italiano per l’investimento immobiliare, è quello secondo cui la copertura riportata con maggiore frequenza è quella a protezione della casa (84,8%). Ma andando nel pratico, come può strutturarsi un percorso di pianificazione assicurativa? Il punto di partenza è quello di individuare i rischi del quotidiano ai quali è esposto il risparmiatore e il proprio nucleo famigliare, anche in relazione alla sua professione e ad eventuali esposizioni debitorie, ed il suo patrimonio, individuare le coperture assicurative più opportune. E’ necessario documentarsi sulle caratteristiche ed i costi, sottoscrivere quelle considerate più adatte a fornire appropriata tutela dagli imprevisti. Vanno poi analizzate le coperture eventualmente già attivate (polizze già sottoscritte) e misurato il cosidddetto gap di protezione. Volendolo definire, quest’ultimo è identificabile come la differenza tra la copertura necessaria a mantenere lo stesso tenore di vita (o a preservare quello della propria famiglia) in caso di incidenti o infortuni invalidanti (ricavata prendendo come riferimento il reddito lordo, il numero di persone a carico ed eventuali prestiti) e la copertura esistente, che comprende non solo le assicurazioni stipulate ma anche le attività liquide per far fronte ai rischi della vita. Deve cominciare poi la ricerca della tipologia di soluzioni assicurative property protection (rc capofamiglia, assicurazione abitazione, tutela legale), personal protection (temporaneee caso morte, polizze sanitarie).

Le aree di bisogno. Ma andando nel concreto quali sono le aree di bisogno da colmare? La prima soluzione cui pensare è la responsabilità civile del capofamiglia, polizza che copre i danni che il capofamiglia o i suoi familiari, nonché le persone che vivono stabilmente con lui (potrebbero essere badanti o collaboratori domestici ) ma anche animali domestici, possono provocare a terzi con il conseguente obbligo di risarcimento stabilito nella polizza. Per quanto riguarda le abitazioni, i danni coperti sono quelli provocati (logicamente non con dolo) a seguito dell’uso della casa, alla manutenzione ordinaria e allo svolgimento di attività domestiche. Con queste polizze sono coperti sempre e soltanto i danni provocati involontariamente (colposi) e non quelli intenzionali (dolosi). Particolare attenzione va prestata alle coperture realmente incluse nella polizza e ai rischi esclusi, al massimale (l’importo cioè massimo che viene risarcito), a eventuali franchigie (quota del danno che rimane in carico all’assicurato). Va ancora verificata la copertura territoriale dal momento che alcune compagnie prevedono l’assicurazione entro i confini europei mentre altre contemplano l’estensione geografica a tutto il mondo. La rc può essere attivata o come copertura stand alone o nell’ambito di un pacchetto più esteso a tutela della propria abitazione che prevede la protezione dei locali e del contenuto della casa (con copertura estesa alle pertinenze) da danni derivanti da incendio, esplosione, eventi atmosferici, vandalismo, la copertura contro il furto e la garanzia «assitenza» con servizi di pronto intervento da parte di un artigiano (idraulico, elettricista o fabbro) in caso di emergenza. Numerose le soluzioni sul mercato, a titolo esemplificativo si cita Casa tua di Allianz , Poste Protezione Innova Casa più di Poste italiane , Casa Mia di Reale Mutua, Casa & Servizi di Unipol Sai.

Ulteriore rischio che va coperto a livello famigliare, soprattutto alla luce del progressivo ridimensionamento delle prestazioni del welfare atate, è quello legato alla salute con la attivazione di fondi sanitari (nel caso in cui si sia lavoratori dipendenti, si pensi per esempio a Meta Salute nel comparto metalmeccanico o SaniModa nel comparto moda, ndr) o polizze sanitarie (nel caso in cui si sia lavoratori autonomi, anche qui a titolo esemplificativo si citano Generali Sei in Salute, Cattolica&Salute Ogni giorno, Più Salute, Tutta Salute, Protezione Famiglia di Unisalute, ndr). Così come sottolineato dalla Fondazione Ania si stima che nel 2016 oltre un italiano su due abbia dovuto affrontare spese sanitarie di tasca propria per l’acquisto di servizi e prestazioni mediche, per una spesa complessiva di 39,5 miliardi. Di questi solo 5 miliardi (poco meno del 13%) sono stati intermediati da forme sanitarie integrative lasciando, quindi, i cittadini di fronte alla necessità di dover ricorrere, ove possibile, ai propri redditi o ai propri risparmi.

Le tendenze del mercato. Andando ad una lettura dinamica del mercato va sottolineato che, così come evidenziato dall’Ivass nella recente Analisi del Trend di offerta dei prodotti assicurativi, si sta diffondendo, al fianco delle polizze per dir così tradizionali, la possibilità offerta dalle compagnie agli assicurati, in genere attraverso dei configuratori online disponibili sul proprio sito web, di acquistare e combinare coperture assicurative di diverso tipo tarate sulle proprie esigenze, assemblandole in un unico contratto. Si tratta del modello multi-garanzia su cui molte compagnie stanno puntando, o attraverso nuove soluzioni o ampliando la gamma di coperture già esistenti con ulteriori coperture aggiuntive. Così come sottolinea l’Autorità di Vigilanza a caratterizzare la veste innovativa delle polizze, contribuiscono le tecniche di interattività dinamica con il cliente presenti sulle pagine web delle compagnie che consentono una profilazione veloce e user friendly. Il potenziale cliente, inserendo pochi dati, ottiene una quotazione personalizzata in tempo reale e con l’ausilio di maschere interattive e intuitivi strumenti di navigazione può liberamente selezionare i moduli di copertura che preferisce, oppure eliminarli. In tal modo procede alla formulazione di un preventivo e all’eventuale acquisto con modalità analoghe a quelle del cosiddetto carrello elettronico ormai diffuso nelle pratiche di e-commerce. Coprire, con una polizza all inclusive, una molteplicità di imprevisti (che possono riguardare per esempio la salute, la casa, gli animali domestici, i viaggi) in un’unica formula, con pagamenti in stile abbonamento, mira a consentire al cliente la costruzione di un unico ombrello di copertura, gestito nel tempo al mutare delle proprie esigenze di protezione. Nello strutturare il package di prodotto e nell’affinare le tecniche di assemblaggio dei diversi moduli, sul mercato italiano sono generalmente presenti due tipologie di formule:
a) modularità trasversale, che offre la possibilità di combinare diverse garanzie e servizi di assistenza tra quelli selezionabili e ricompresi in aree di protezione eterogenee: ruotano tipicamente su bisogni di tutela della persona/salute e della casa, con un mix di coperture assicurative di tipo vita e danni.
b) modularità verticale, in cui la personalizzazione si articola all’interno della medesima area di protezione, soprattutto per i prodotti salute, ma anche per soluzioni destinate alle imprese che risultano circoscritte allo specifico business. (riproduzione riservata)

Polizze, occhio alla durata dei contratti
Nel caso sempre più frequente di indebitamento, soluzioni necessarie sono rappresentate dalla attivazione di coperture ad hoc. Come muoversi? Ecco i consigli di Laura Balla, direttore marketing e comunicazione di MetLife, compagnia di origine statunitense che, in Italia, è specializzata proprio nella protezione della persona.

Domanda. Quali coperture assicurative vanno attivate?
Risposta. Si può agire in modo specifico, come nel caso dell’indebitamento, oppure attivare soluzioni più ad ampio spettro, per mettere al riparo il tenore di vita famigliare. Nel primo caso, è saggio, quando si contrae un debito importante, come ad esempio un mutuo, sia in prima battuta, sia in occasione di una surroga, attivare anche la polizza che offre, in caso di eventi negativi (tipicamente decesso, invalidità permanente e, in alcuni casi, anche perdita di impiego, ndr), una somma di denaro utile per pagare le rate o estinguere del tutto il mutuo. Queste polizze sono solitamente proposte anche dalle banche stesse come opzioni facoltative da abbinare a prestiti e mutui. Se per vari motivi non ci si è protetti in fase di stipula, sono disponibili anche soluzioni che possono assolvere alla stessa funzione, reperibili su internet o presso agenti o broker assicurativi. Stipulare una polizza è anche un gesto responsabile verso i propri cari, perché assicura loro la proprietà di un bene prezioso come la casa e li mette al riparo da debiti. Per proteggere, invece, il tenore di vita famigliare si può ricorrere ad una polizza temporanea caso morte, assicurando una somma che copra il fabbisogno economico familiare per un numero di anni cospicuo nel caso il percettore o i percettori di reddito non possano più occuparsi della famiglia. Queste polizze sono indicate per tutte le famiglie che non hanno capacità di far fronte a questo tipo di imprevisti con il proprio risparmio e, visti i costi contenuti, sono accessibili ad un’ampia fascia della popolazione considerando che ci si può assicurare anche con soli 10 euro al mese.
D. Come funzionano?
R. In entrambi i casi si tratta di polizze vita temporanee caso morte (eventualmente arricchite da garanzie non vita). Quelle pensate per proteggere il tenore di vita familiare sono più personalizzabili. Offrono, in caso di decesso, somme di denaro importanti. si passa da 50 mila euro a oltre un milione a seconda della scelta dell’assicurato. La somma viene pagata dalla compagnia ai beneficiari Chi ha sottoscritto la polizza può indicare i soggetti che possono beneficiare dell’indennizzo e anche specificare in quale misura.
D. Quali aspetti vanno valutati?
R. Vanno scelte accuratamente le somme da assicurare per determinare l’importo congruo per le esigenze famigliari, ma anche le garanzie da attivare. Ad esempio, oltre al decesso, l’invalidità permanente totale garantisce, non solo un futuro più sereno agli eredi, ma anche aiuto economico all’assicurato che fosse impossibilitato a proseguire l’attività lavorativa. La durata è un elemento altrettanto importante. Se ci si assicura da giovani, noi suggeriamo sempre di scegliere durate lunghe, ovvero 20 o 30 anni. In questo modo non ci si trova a dover rinnovare la polizza qualche anno dopo a condizioni meno favorevoli. L’età e lo stato di salute, infatti, influiscono sul prezzo: a 30 anni ci si può proteggere a condizioni più vantaggiose. Inoltre, in presenza di figli molto piccoli, con una durata lunga si garantisce loro un futuro sereno per studi o progetti lavorativi, fintanto che non raggiungono una certa indipendenza.
D. Esistono vantaggi fiscali?
R. Per le polizze attivate dopo il 2001, la spesa per i premi può essere portata in detrazione fino a un importo massimo. Questo permette di risparmiare fino ad un centinaio di euro all’anno sulle tasse. Inoltre, la somma pagata alla compagnia è esente dalle imposte di successione. Altro elemento importante per offrire un supporto economico certo alla famiglia in un momento di difficoltà. (riproduzione riservata)

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