Le interconnessioni tra il mondo tradizionale dell’automotive e i nuovi giganti del tech si stanno facendo sempre più fitte, in vista della sfida delle nuove generazioni di automobili.

Google ha siglato una partnership con l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, che utilizzerá il sistema operativo Android per i display media che saranno installati in milioni di auto a livello mondiale.

Android fará così funzionare il sistema di infotainment di nuova generazione. L’alleanza, che lo scorso anno ha venduto 10,6 mln di veicoli nel mondo, lancerá il nuovo sistema nel 2021, garantendo ai conducenti una migliore integrazione tra mappe, app store e assistente ad attivazione vocale, tutto attraverso il dashboard del veicolo.

I termini della partnership non sono stati resi noti. Google avrá accesso ai dati generati dalle app nell’auto, ma dovrá avere il permesso dei conducenti per poterli raccogliere.

Gli esempi di nuove alchimie tra mondi un tempo così distanti tra loro non finiscono qui. Il Vision Fund del colosso nipponico delle telecomunicazioni Softbank ha di recente reso noto che investirá 2,25 miliardi di dollari nella divisione di auto senza pilota di General Motors. Il gigante di Detroit aveva giá annunciato nel 2016 un investimento da 500 milioni di dollari in Lyft, compagnia di ride-hailing rivale di Uber. Con quest’ultima ha anche siglato una partnership per sviluppare veicoli che si guidano da soli.

Ford, dal canto suo, ha creato Smart Mobility, la sussidiaria dedicata al ride hailing, al car sharing e all’auto senza pilota, e ha siglato un accordo con Lyft per sviluppare insieme auto autonome per il servizio di ride hailing. Si è, inoltre, alleata con Qualcomm, AT&T e Nokia per dar via ai primi test su strada pubblica negli Usa, vicino a San Diego, dell’auto connessa sviluppata insieme. Nell’arco di cinque anni Ford investirá 1 miliardo di dollari nella societá di intelligenza artificiale Argo AI ed entro il 2021 porterá sul mercato una vettura autonoma di livello quattro basata sulla tecnologia Argo AI, inizialmente per robotaxi.

Volvo ha siglato una partnership strategica con Nvidia, volta a sviluppare sistemi avanzati per auto che si guidano da sole, con l’obiettivo di lanciare sul mercato veicoli autonomi di livello 4 entro il 2021. Ha siglato, inoltre, un accordo con Uber per fornirle 24.000 taxi che si guidano da soli a partire dal 2019.

Il ceo di Renault, Carlos Ghosn, ha in programma di mettere su strada, insieme ai partner Nissan e Mitsubishi, un’auto a guida totalmente autonoma entro il 2022, oltre a portare a 40 modelli la gamma di veicoli con funzioni di guida autonoma.

Volkswagen e Didi Chuxing, il colosso cinese del ride-hailing rivale di Uber, stanno per unirsi in una joint-venture con l’obiettivo di spingersi anche nel mercato della guida autonoma e dei robotaxi e Daimler sta collaborando con Uber sullo stesso tema.

Altri flirt stanno nascendo tra Waymo, divisione di Google dedicata all’auto senza pilota, e il mondo classico dell’automotive. La divisione della controllata di Alphabet comprerá fino a 20.000 veicoli Jaguar (gruppo Tata) per la sua flotta, in un deal che potrebbe valere 1 miliardo di dollari. Fca Us e Waymo amplieranno la loro collaborazione con un accordo che prevede l’aggiunta di 62 mila minivan Chrysler Pacifica Hybrid alla flotta di veicoli a guida autonoma di Waymo. Si prevede che le consegne inizino alla fine del 2018. Anche Honda, Hyundai e Volkswagen hanno intrattenuto colloqui a tal proposito con la divisione di Google. Tra i partner ci sono anche Avis Budget e AutoNation.

Fonte: MF Dowjones