Nel settore di attività “H – Trasporti e magazzinaggio” della codifica Ateco, l’Istat raccoglie i trasporti terrestri, marittimi, aerei, le relative attività di supporto come il movimento merci e il magazzinaggio ma anche i servizi postali e i corrieri.

Attività che rievocano subito fatica fisica, sforzo, logorio, turni, rischio di incidente stradale per perdita di controllo (propria o altrui) dei mezzi che si guidano o su cui si è a bordo, in poche parole rischio di infortunarsi o di ammalarsi sul lavoro.

Lo confermano i dati dell’Inail che lo individuano come uno dei settori più colpiti, allineato per numero di infortuni in occasione di lavoro alle costruzioni.

Le denunce di infortunio ammontano attualmente a circa 40 mila l’anno (6 mila in itinere) di cui oltre 120 con esito mortale (una ventina in itinere); ne vengono riconosciute positivamente l’85%, tra le percentuali più alte in industria e servizi.

L’andamento infortunistico nel quinquennio 2013-2017, mostra un contenimento del fenomeno rispetto alle quasi 45 mila denunce del 2013, pur in presenza di una ripresa delle attività. Quattro denunce (8 per i mortali) su 10 riguardano il trasporto terrestre, 3 il magazzinaggio, 2 i servizi postali e 1 il trasporto aereo-marittimo.

Le posture incongrue, lo stare seduti a lungo alla guida (per alcuni automezzi con vibrazioni trasmesse al corpo intero), la movimentazione dei carichi, i movimenti ripetuti, portano a disturbi muscoloscheletrici, lamentati nel 76% delle denunce di malattia professionale del settore, denunce che risultano in forte aumento tra il 2013 (quasi 2 mila casi) e il 2017 (2,6 migliaia), un +34% molto al di sopra del +10% registrato nell’intera industria e servizi. Quasi il 60% delle malattie viene denunciato dal trasporto terrestre, circa 1/3 nel magazzinaggio e il residuo 7% nei servizi postali e corrieri.

Fonte: INAIL