Dopo la certificazione le domande di anticipo e vecchiaia
di Daniele Cirioli

Tre domande in due tempi per l’Ape volontaria. La prima è la richiesta della certificazione del diritto all’Ape, presupposto indispensabile per l’accesso all’anticipo pensionistico (Ape). La seconda è la domanda vera e propria dell’anticipo pensionistico e si presenta unitamente alla domanda di pensione di vecchiaia (la terza), la cui efficacia resta però condizionata all’accesso al finanziamento. Tutte le domande si presentano all’Inps telematicamente. A stabilirlo, tra l’altro, è il dpcm di disciplina dell’Ape volontaria in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’Ape volontaria. Il dpcm conferma, innanzitutto, la decorrenza dell’Ape dal 1° maggio 2017, nonostante il ritardo di attuazione. L’operatività, invece, potrà scattare solo dopo la pubblicazione del dpcm in Gazzetta Ufficiale e la conseguente sottoscrizione (entro 31 giorni dalla pubblicazione) degli accordi quadro che fisseranno anche il prezzo (a carico dei richiedenti) del prestito (Ape): uno sul tasso d’interesse, un altro sul premio assicurativo contro il rischio di premorienza.

Primo step. Per potersi avvalere dell’Ape è necessario presentare tre domande, in due tempi diversi. La prima è la domanda di certificazione del diritto all’Ape. Va presentata all’Inps attraverso il suo portale internet, direttamente dall’interessato (che sia ovviamente in possesso dei requisiti: 63 o più anni d’età; 20 o più anni di contributi; maturazione diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi; importo della pensione di vecchiaia, tolta la rata di prestito Ape, non inferiore a 702,65 euro mensili) o tramite patronato al quale l’interessato abbia rilasciato formale delega (situazione verificata dall’Inps). Entro 60 giorni dalla ricezione della domanda, in presenza dei requisiti, l’Inps comunica al richiedente, sul sito internet, la certificazione del diritto all’Ape, indicando altresì la data di maturazione del requisito dell’età che consente di presentare la domanda di Ape, nonché gli importi minimo e massimo della quota mensile di Ape ottenibile; qualora non venga accertato il possesso dei requisiti, l’Inps comunica il rigetto della domanda. L’interessato riceverà un apposito messaggio di posta elettronica con l’avviso dell’avvenuta pubblicazione, sul sito internet Inps, della sua comunicazione relativa all’Ape.

Secondo step. Le operazioni si fermano qui per coloro che ricevano rigetto alla richiesta di certificazione del diritto all’Ape. Chi, invece, riceva l’ok dell’Inps, per poter fruire dell’Ape deve ancora inviare la domanda di Ape e quella di pensione di vecchiaia. La domanda di Ape va presentata all’Inps mediante l’uso dell’identità digitale Spid almeno di secondo livello. La domanda è sottoscritta con firma elettronica avanzata e inviata per via telematica, sempre tramite il sito istituzionale dell’Inps, direttamente o attraverso un patronato, specificamente delegato dal richiedente. La domanda di Ape è unica, ma comprende:

a) la proposta del contratto di finanziamento con indicazione dell’istituto finanziatore scelto;

b) la proposta di contratto di assicurazione contro il rischio di premorienza, con indicazione dell’impresa assicuratrice scelta;

c) l’istanza di accesso al fondo di garanzia.

Infine, per poter presentare la domanda di Ape è necessario presentare, contestualmente, pure la domanda di pensione di vecchiaia, la cui efficacia tuttavia resterà condizionata al buon esito del contratto di prestito (Ape).

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