In un mercato in sovracapacità, sotto la duplice pressione dei bassi tassi e di tariffe sempre orientate al basso nei danni, i riassicuratori mondiali sono costretti a cambiare e ad adattarsi.
Le cose sono più facili per i riassicuratori più diversificati sia in linee di business che a livello geografico, rispetto ai riassicuratori medi concentrati solo sui rischi P&C.
Secondo la classifica stilata da Standard and Poor’s per premi netti raccolti nel 2016, Swiss Re riconquista il prmo posto nella classifica mondiale, davanti a Munich Re, che lo scorso anno ha visto il fatturato stagnare nei rami danni e rallentare nel vita, pagando anche le spese della perdita di un trattato importante in America del Nord.
Il leader mondiale Swiss Re ha scelto la strategia di rallentare nei rami danni per cercare opportunità di crescita nel vita e malattia.
Anche il quinto riassicuratore mondiale, Scor punta sulla diversificazione e può contare sul suo posizionamento negli USA dove ambisce a riguadagnare quote di mercato.

Le cose non vanno meglio per i riassicuratori delle Bermuda. Nonostante i cat bond e gli altri strumenti alternativi possano offrire una capacità a basso prezzo, il modello riassicurativo di chi si accontenta di apportare capacità alternativa a basso prezzo è superato e anche per loro è urgente un riposizionamento.
Per esempio la vendita di Catlin al gruppo XL nel 2015 ha fatto nascere un gruppo diversificato  che oggi è al 15° posto mondiale, mentre la spagnola Mapfre Re esce dalla classifica.
Negli ultimi 18 mesi ci sono state operazioni di M&A per 22 mld di dollari: assicuratori asiatici o nord americani che vogliono crescere da una parte e società con sede alle Bermuda o sindacati dei Lloyd’s in vendita dal’altra.
Se nei mercati maturi, la concorrenza è dura a causa dell’abbondante capacità, nei mercati asiatici lasciano ben sperare per il futuro.
Ecco la classifica riportata da L’Argus.