Di Claudia Cervini
Stallo sul dossier Arca Fondi sgr. Da un lato le banche che detengono partecipazioni marginali nella società (il cui 40% era detenuto da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca ed è quindi finito nel perimetro degli attivi della liquidazione coatta amministrativa) hanno offerto tali quote a Bper Banca . Dall’altro l’operazione di cessione di quel 40% di Arca Fondi sgr, per cui sono in corsa Bper e Banca Popolare di Sondrio , è in stand-by. È quanto ha riferito una fonte a MF-DowJones.

Tra le banche di minori dimensioni che detengono quote marginali di Arca c’è per esempio San Felice. Tra i titoli di capitale disponibili per la vendita iscritti nel portafoglio dell’istituto popolare c’è proprio la partecipazione di minoranza in Arca Sgr per un controvalore, si legge bel bilancio 2016, di 7,37 milioni di euro. Fatto sta che tutta la procedura di cessione del 40% un tempo detenuto dalle due banche venete ha subito una battuta d’arresto. Si ipotizza che prima di affrontare di petto l’operazione di cessione del 40% di Arca i commissari vogliano archiviare partite ritenute più urgenti e già in fase avanzata, come la vendita di Banca Intermobiliare , per la quale in corsa sono rimasti il fondo di investimento londinese Attestor e il ri-assicuratore di Panama Barents-Re. Questa partita (così come altre in mano ai commissari liquidatori) potrebbe essere vista come prioritaria in quanto tutte le quote della private bank sono finite nella liquidazione coatta e per tornare in carreggiata la banca necessita al più presto di un nuovo azionista.

Il velo di silenzio che è calato su Arca tuttavia spinge qualche addetto ai lavori a ipotizzare che la gestione commissariale possa avere in mente un cambio di strategia. Comunque sia, l’ottimismo che si respirava nella fase iniziale per una chiusura lampo della cessione del 40% a Bper e Popolare di Sondrio si è ormai alquanto ridimensionato. La vicenda di Arca Sgr è travagliata. Inizialmente si era ipotizzata una cessione tout court, passando magari attraverso un fondo internazionale di private equity. Alla fine però ha prevalso la soluzione italiana e i due soci di riferimento di Arca si sono fatti avanti per assumere il controllo. Proprio l’accordo tra Sondrio e Modena è stato l’aspetto più delicato della trattativa. A fine 2015 nell’ambito del tentativo (poi fallito) di Anima di aggiudicarsi la Sgr la valutazione dell’asset era stata fissata tra 700 e 800 milioni di euro. Ma l’amministratore delegato di Bper Alessandro Vandelli ha dichiarato di recente di considerare ormai irrealistico questo valore.
Fonte: logo_mf