Dopo tre anni consecutivi di raccolta netta al I semestre superiore ai € 20 mld, nei primi sei mesi del 2017 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 15,0 mld, in diminuzione del 37,6% rispetto all’analogo periodo del 2016, quando aveva raggiunto, come nel 2015, un importo pari a € 24 mld.

Tale risultato è stato determinato dalla diminuzione del volume dei premi, dovuta in gran parte al calo delle polizze di ramo I che ha annullato il contributo positivo della raccolta di ramo III, e dall’aumento del totale onere sinistri, derivato da un nuovo aumento di importi riscattati o disinvestiti delle polizze, soprattutto di ramo III. Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato nel II trimestre 2017, pari a € 6,3 mld, sia il più contenuto dal I trimestre 2014, dovuto soprattutto all’incisivo ridimensionamento del contributo positivo del ramo I.

Nel I semestre 2017 il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto € 50,4 mld, in diminuzione del 10,3% rispetto ai primi sei mesi del 2016 e del 18,3% rispetto al 2015. L’ammontare risulta costituito per l’82% da premi unici, in calo dell’11,6% rispetto ai primi sei mesi del 2016, e per il restante 18% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (-15,7% rispetto al 2016) e per il 13% da premi di annualità successive, in aumento dell’1,1%.

Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi rispetto al I semestre 2016 passerebbe da -10,3% a -6,4%.

Nei primi sei mesi del 2017 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 35,4 mld, il 10,1% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (cfr. Fig. 1 e Allegato II). La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 64% dei pagamenti complessivi, in aumento dell’8,5% rispetto al I semestre 2016; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno rappresentato il 23% delle uscite totali (+10,1% rispetto al 2016), mentre il restante 13% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 18,5% rispetto all’anno precedente.

Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 75% delle imprese, rappresentative dell’81% del mercato in termini di premi contabilizzati 2016, ha registrato da inizio anno un flusso netto positivo e che il 52% (per una quota premi pari al 57%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (2,38%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive. Le riserve tecniche vita alla fine del I semestre 2017 sono state pari a € 639,9 mld, in aumento del 7,2% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente e del 3,1% rispetto alla fine del 2016, con una crescita trimestrale in valori assoluti più contenuta rispetto a quella registrata nei trimestri precedenti. In particolare, il 73% delle riserve deriva da impegni assunti da polizze di ramo I mentre il 20% è afferente a polizze di ramo III, percentuali costanti rispetto a quelle riscontrate alla fine del 2016 e alla fine del I trimestre 2017.

Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del I semestre 2017, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque imprese si arriva a sfiorare il 70%. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2016 è stata pari a € 19,0 mld, € 4,0 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita. Analisi di dettaglio per ramo Nel I semestre 2017 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 8,6 mld, più che dimezzato rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente e inferiore anche all’analogo semestre del 2014 e del 2015. Tale risultato è dovuto alla raccolta premi di € 32,5 mld, di cui € 25,8 mld unici (il 79% dei premi) e € 6,7 mld annui, e alle uscite pari a € 23,9 mld, di cui il 60% è rappresentato da riscatti e altri rimborsi (€ 14,3 mld), mentre le scadenze e le rendite maturate (€ 5,9 mld) costituiscono quasi un quarto del totale oneri.

Nei primi sei mesi del 2017 i premi contabilizzati di ramo I hanno registrato una contrazione del 22,6% rispetto all’analogo periodo del 2016, quando la variazione annua era positiva e pari al 3,0%, con una raccolta premi nel II trimestre inferiore a quella del trimestre precedente; gli oneri sono invece aumentati del 4,5% rispetto al I semestre 2016, incremento registrato soprattutto nel II trimestre. L’onere complessivo per riscatti, scadenze, rendite e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 5,1% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta da inizio anno è stata pari a € 6,0 mld, in aumento del 31,9% rispetto a quella realizzata nel I semestre dell’anno precedente, ma in contrazione per circa la stessa variazione percentuale con segno opposto se confrontata con quella realizzata nei primi sei mesi del 2015. Tale risultato è dovuto all’incremento (+33,0%) del volume premi, pari a € 15,7 mld, rispetto ai primi sei mesi del 2016, generato da importi superiori ai € 7,5 mld in ciascun trimestre, i cui effetti positivi sono in parte annullati dall’aumento delle uscite (+33,7% rispetto al I semestre 2016), per un importo pari a € 9,6 mld (di cui il 71% rappresentato da riscatti e altri rimborsi, in aumento del 16,9% rispetto al I semestre 2016).

L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 7,4% delle riserve. Il ramo V, con un volume premi di € 1,3 mld, in diminuzione del 14,8% rispetto al I semestre 2016, e con un ammontare di pagamenti pari a € 1,4 mld (principalmente riscatti e scadenze), in calo del 6,6%, ha visto, contrariamente all’analogo periodo degli ultimi tre anni, una raccolta netta tornata ad essere negativa e pari a € -91 mln. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 5,0% delle riserve.

L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati. Nel I semestre 2017 l’ammontare delle riserve tecniche afferente al ramo I è stato pari a € 466,7 mld, il 5,9% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con una variazione dello stock da inizio anno di € 11,6 mld, ossia 3,0 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti.

Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € 6,0 mld, la variazione delle riserve è stata positiva di € 6,7 mld, per effetto dei rendimenti registrati dalla gestione finanziaria che hanno portato le riserve tecniche a un ammontare di € 129,9 mld (+13,7% rispetto ai primi sei mesi del 2016). Il ramo V ha raggiunto nel I semestre 2017 un ammontare di riserve pari a € 27,6 mld, pressoché stazionario (+0,9%) rispetto ai primi sei mesi del 2016, mentre la variazione delle riserve calcolata con quanto accantonato a fine anno risulta negati per € 35 mln, a fronte però di una raccolta netta (premi – uscite) pari a € -91 mln.

Fonte: ANIA

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