Nel mese di luglio la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 6,4 mld, pressoché stazionaria (-0,4%) rispetto allo stesso mese del 2016.

Da inizio anno i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 48,2 mld e la contrazione è andata attenuandosi nel tempo, arrivando a fine luglio a -11,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando si registrava il medesimo calo.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di luglio i nuovi premi di ramo I afferenti a polizze individuali sono stati pari a € 3,7 mld, il 58% dell’intera nuova produzione vita (era oltre il 70% nel corrispondente mese del 2016), con un calodel 19,4% rispetto a luglio 2016. Da gennaio i nuovi premi di ramo I sono ammontati a € 30,3 mld, in diminuzione del 25,8% rispetto all’analogo periodo del 2016.

Negativo risulta anche l’andamento della raccolta dei nuovi premi di polizze di ramo V che nel mese di luglio osserva l’ammontare più basso da inizio anno, pari ad appena € 95 mln (l’1,5% dell’intera nuova produzione), con un calo dell’8,5% rispetto allo stesso mese del 2016; da inizio anno il volume premi ha raggiunto un importo pari a € 870 mln, il 23,6% in meno rispetto al
corrispondente periodo dell’anno precedente.

La restante quota della nuova produzione vita emessa nel mese di luglio ha riguardato quasi esclusivamente il ramo III (nella forma unit-linked), con un volume di nuovi premi pari a € 2,6 mld (il 41% dell’intero new business, contro il 27% dell’analogo mese del 2016) e un incremento rispetto allo stesso mese del 2016 che arriva al 50% (l’aumento più alto da inizio anno); da gennaio la raccolta di nuovi affari è ammontata a € 16,9 mld, in crescita del 37,5% rispetto ai primi sette mesi del 2016.

I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 93 mln (l’1,4% dell’intera nuova produzione vita), sono risultati, dopo la variazione positiva del mese precedente, nuovamente in calo (-9,0%) rispetto a luglio 2016, raggiungendo da inizio anno un ammontare pari a € 717 mln, il 5,5% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Nel mese di luglio i nuovi premi attinenti a forme di puro rischio sono stati pari a € 67 mln (l’1,0% del totale new business), in aumento del 13,7% rispetto allo stesso mese del 2016. Da gennaio tali polizze hanno raggiunto un importo di € 458 mln, il 16,8% in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; il 28% di questo ammontare, pari a € 128 mln, è costituito da
polizze non abbinate a mutui e credito al consumo, in aumento del 19,5% rispetto ai primi sette mesi del 2016.

Da inizio anno il numero totale delle nuove polizze/adesioni è stato complessivamente pari a 2,4 milioni, in aumento dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2016.

Ancora con riferimento alle imprese italiane ed extra U.E., la modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e al 62% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di quasi € 30.150 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di circa € 1.600 e € 4.700.

Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno passerebbe da -11,4% a -12,2%.

Da gennaio la maggior parte della nuova produzione è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’85% dei nuovi premi emessi. La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici.

Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’85% all’80% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 14% al 19%.

Fonte: ANIA Trends