La consapevolezza che lo sport e l’attività fisica sia importante per rimanere in salute e per prevenire o addirittura curare molte malattie sta aumentando tra gli italiani.

Almeno 150 minuti a settimana di attività fisica per gli adulti e 60 minuti al giorno per bambini e giovani: queste sono due delle raccomandazioni emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con le nuove Linee guida per l’attività fisica 2016-2020.

Secondo l’ultimo studio dell’Istat «La pratica sportiva in Italia» uscito lo scorso 23 febbraio, tuttavia, la percentuale di chi pratica sport con continuità è in costante crescita dal 2013. Una persona su quattro, ormai, si dichiara uno sportivo.

Il dato è confermato dall’ultimo Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, attraverso un’indagine condotta su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati analizzati, il 22% degli intervistati fa una regolare attività fisica più volte a settimana, il 16% una volta a settimana, il 45% saltuariamente e solo il 18% ha dichiarato di non fare mai nessuna attività fisica. La fascia di età più pigra risulta quella compresa tra i 35 e i 44 anni, mentre gli italiani tra i 30 e i 34 anni sono i più attivi.

La salute è senz’altro la motivazione principale che spinge gli italiani a praticare sport (29%). A pari merito si colloca tuttavia il fatto che, muovendosi, gli intervistati si sentano meglio con se stessi, mentre al secondo posto (26%) c’è il desiderio di volersi mantenere in forma; la perdita di peso è il motivo scatenante per solo l’11% degli intervistati.

UniSalute ha chiesto poi agli italiani in quali sport preferiscono cimentarsi: prima fra tutte la passeggiata (55%), che raggiunge il 64% tra gli over 65. Il 25% preferisce fare esercizi in casa, mentre il 19% pratica la corsa. In realtà gli italiani che decidono di iniziare a correre sono sempre di più, basti pensare che nel nostro Paese sono quasi 40mila le persone che nel 2016 hanno concluso almeno una maratona. Probabilmente gli italiani hanno preso coscienza del fatto che correre non solo  aiuta a tenere sotto controllo il peso e gli zuccheri nel sangue, ma migliora lo stato della circolazione sanguigna e dà una mano anche all’umore.

Dall’indagine di UniSalute risulta però che il 71%, invece di affidarsi a qualche esperto per praticare in modo corretto attività fisica, preferisce fare da solo, l’11% si affida a un personal trainer e solo il 7% si mette nelle mani di un preparatore atletico.