di Giovanni Galli

A Londra, Bnp Paribas è stata condannata a pagare 38 milioni di euro (35 mln di sterline) di multa per aver creato artificialmente una perdita per ridurre l’onere fiscale. Lo strumento utilizzato a scopi di evasione fiscale, secondo l’accusa, è stato il dividend stripping (la soppressione del dividendo): un sistema di evasione fiscale basato sulla vendita delle azioni ad una società con sede in un paradiso fiscale prima che vengano staccati i dividendi per poi riacquistarle subito dopo. Questo sistema era stato organizzato dalla banca francese fra la sua sede della City e alcuni paradisi fiscali dell’epoca (i fatti risalgono al 2005).

Secondo l’autorità fiscale britannica (Hmrc) questo rigiro di azioni ha prodotto a Bnp Paribas un utile di 53 milioni di sterline (58,9 mln di euro) invece della perdita dichiarata dalla banca di 96 milioni di sterline (106,5 mln di euro).

Il tribunale di Londra ha accolto la tesi dell’Authority fiscale britannica e ha condannato la banca francese a pagare 38 milioni di euro come recupero fiscale. Le autorità britanniche hanno deciso adesso di dare risalto a questa sentenza che risale al 12 giugno scorso, secondo quanto ha riportato Le Monde.

Per la banca francese niente a che vedere con la condanna inflittale dalla giustizia americana che la condannò nel 2014, a versare 8,9 miliardi di dollari (7,5 mld di euro) per aver violato l’embargo su Sudan, Cuba e Iran. La condanna dei giudici londinesi è rivelatrice delle architetture reate per aggirare le imposte.

Il sistema di dividend stripping utilizzato da Bnp Paribas coinvolge le sue filiali in Lussemburgo, nella City, in Irlanda e alle isole Cayman.

Bisogna fare attenzione per non perdere il filo del percorso, opaco e esotico, che la banca ha fatto compiere al denaro.

La storia. Bnp Paribas ha creato un guscio vuoto, Harewood Investments n. 5 registrato alle isole Cayman e si è impegnata a versarvi i dividendi. Subito dopo ha attivato la sua filiale lussemburghese perchè acquistasse, per 210 milioni di sterline (233 mln di euro), le azioni che fruttavano i dividendi in questione e poi ha trasferito i 210 milioni nei conti della sua filiale irlandese. A questo punto, la divisione londinese della banca francese è entrata in gioco. La filiale lussemburghese le ha venduto i diritti dei dividendi, ma per 150 milioni di sterline. E così si è ritrovata una perdita creata artificialmente di 60 milioni di sterline: la differenza fra 210 e 150 milioni. Fino a questo punto Bnp Paribas si è limitata a far circolare il denaro fra le proprie filiali. La complicazione è arrivata con la rivendita dei dividendi a un’altra banca con il risultato, secondo Bnp Paribas, di una perdita complessiva di 96 milioni di sterline per la propria filiale londinese. L’autorità fiscale britannica contesta questo calcolo e ritiene che le transazioni della banca francese siano state create ad arte per evadere il fisco. E il tribunale le ha dato ragione. Secondo i calcoli del fisco inglese, il ramo londinese della banca francese avrebbe ricavato un profitto di 53 milioni di sterline invece che una perdita. La banca francese ha preferito non presentare ricorso.

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