I danni devastanti provocati quest’estate dagli uragani Harvey e Irma hanno fatto emergere il problema dell’inadeguata copertura assicurativa negli Stati Uniti per eventi come alluvioni e inondazioni. Secondo Inga Beale, Ceo dei Lloyd’s di Londra, è arrivato il momento di trasferire una fetta maggiore di rischi di questo tipo al settore privato.

Negli Stati Uniti è in vigore il National Flood Insurance Program, con cui il governo federale cerca di affrontare le conseguenze delle alluvioni generate dagli uragani, che però si trova in condizione di squilibrio finanziario in quanto non rispondente a logiche di profitto. Il programma federale aveva già accumulato debiti per 23 miliardi di dollari prima dell’arrivo negli Stati del Sud di Harvey e Irma.

L’assicurazione offerta dal settore pubblico rientra nel piano federale (NFIP – National Flood Insurance Program) ed è stata più volte messa in discussione a causa degli elevati oneri cui deve far fronte per rispondere ai danni degli uragani che periodicamente spazzano gli Stati Uniti. Lo stesso governo federale si è occupato della questione per cercare di capire come poter riportare in equilibrio una situazione gravata dai criteri di tariffazione applicati dal NFIP che in diversi casi applica premi inferiori, e non di poco, rispetto a quelli delle assicurazioni private, improntate a una sana gestione economica.

“Gli enormi danni conseguenti al passaggio dei recenti uragani – ha detto Inga Beale – riportano sul tavolo di discussione il problema dei costi elevatissimi delle catastrofi naturali. Inoltre, evidenzia il problema cronico di intere comunità di persone prive di coperture assicurative e senza possibilità di ricostruire le loro vite. Ci sarebbe urgentemente bisogno di riformare il sistema delle assicurazioni USA contro le alluvioni, in modo da rendere maggiormente resilienti queste stesse comunità. Tutte le parti in causa, governo, industria assicurativa e assicurati sono chiamati a fare la loro parte”.

Beale ha inoltre aggiunto che i cambiamenti climatici hanno già messo in crisi i tradizionali modelli meteorologici e gli assicuratori dovrebbero a loro volta aggiornarsi e individuare nuove modalità di pagamento di costi che sono in costante aumento.

“Per questo motivo i Lloyd’s stanno seguendo con grande attenzione lo sviluppo del mercato assicurativo privato per quanto riguarda le inondazioni, avendo come obiettivo quello di incoraggiare sempre più persone ad assicurarsi da questo rischio rivolgendosi alle assicurazioni private.  In questo modo i consumatori potrebbero avere accesso a maggiori possibilità di scelta e migliori opzioni di copertura”.