Accompagnerà le pmi in borsa
Mediolanum cambia pelle. Vuole diventare una banca d’affari per le piccole e medie imprese italiane, come ha spiegato ieri a Milano, il presidente di Banca Mediolanum, Ennio Doris, alla convention nazionale del gruppo di Basiglio. «I Pir stanno letteralmente cambiando il mercato ed è per questo che vogliamo diventare una banca d’affari», ha dichiarato l’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, «i volumi crescenti che i Pir stanno creando sono destinati ad attrarre verso la borsa un numero sempre maggiore di aziende a ridotta capitalizzazione, che necessiteranno di tutti i servizi accessori alla quotazione. Di qui l’idea di cambiare pelle, espandendo il raggio d’azione anche in questa direzione. Il progetto prevede di accompagnare verso Piazza Affari, più precisamente verso il segmento Aim, le tante pmi interessate a reperire risorse per gli investimenti attraverso la quotazione». Il segmento delle ipo per le pmi secondo Banca Mediolanum è ancora poco battuto, contraddistinto da aziende troppo piccole per capitalizzazione per poter essere oggetto d’interesse da parte delle banche d’affari tradizionali. Una nicchia che promette di essere profittevole. «Entro fine anno», ha spiegato Doris, «Banca Mediolanum valuterà se procedere per linee interne, strutturando internamente i servizi, oppure se guardare al di fuori dell’azienda e acquisire una piccola Sim».

Intanto, entro fine ottobre, Banca Mediolanum attende il via libera da Bankitalia per poter perfezionare l’acquisto di EuroCqs, una società che opera nei settori del microcredito e della cessione del quinto, ha fatto sapere, ieri, l’a.d. Massimo Doris. «L’investimento pianificato su questo fronte», ha spiegato il top manager, «si inserisce in un approccio strategico di ampliamento e rafforzamento del business del credito», ambito in cui l’istituto di Basiglio opera fin dal 2004.

Inoltre, è arrivata la conferma che anche Fin.Prog Italia Sapa, la holding di partecipazioni che fa capo a Ennio Doris, conferma la propria presenza nel patto di sindacato e blocco di Mediobanca che raduna circa il 31% del capitale di piazzetta Cuccia.

«Fin.Prog rimarrà ancora all’interno dell’accordo dei grandi soci di Mediobanca, nel quale ha conferito una quota dello 0,21% che vale lo 0,67% sul totale del patto», ha dichiarato l’a.d. Massimo Doris, che qualche settimana fa, in occasione di un convegno dei giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo, aveva assicurato la permanenza nel patto da parte di Mediolanum. Complessivamente, il gruppo di Basiglio ha conferito all’accordo una quota del 3,3% che pesa per il 10,76%.

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