di Anna Messia
Con Giacomo Campora al timone, Allianz Bank, dal 2008 ad oggi, ha visto lievitare le masse in gestione da 17 ai 40 miliardi di euro attesi per fine 2017. Anni in cui la banca ha ricevuto una forte spinta all’innovazione dei processi e all’utilizzo delle nuove tecnologie per dare ai consulenti finanziari più tempo da dedicare ai clienti. Un’accelerazione che ha consentito ad Allianz Bank, tra i pochi successi di una rete di consulenti legata alle assicurazioni, di aumentare dimensioni e produttività. Non stupisce quindi che da Monaco abbiano scelto il giovane manager, nato a Lodi 50 anni fa, per affidargli, dal prossimo gennaio, la guida dell’Italia con una staffetta con l’attuale ad, Klaus Peter Roehler, che ora andrà a guidare la Germania, primo mercato al mondo per Allianz .

Per Campora si tratta di un incarico di grande responsabilità visto che l’Italia è il secondo mercato assicurativo per Allianz subito dopo la Germania. Ma in questi anni il manager ha già dimostrato di saper raggiungere traguardi importanti, grazie anche al carisma e all’entusiasmo che chiunque abbia lavorato con lui gli riconosce. Nel 2014, a riprova di quanto il manager credesse nel mestiere che stava facendo, decise di fare domanda per l’iscrizione all’albo dei consulenti (allora promotori) finanziari. Non ovviamente per cambiare lavoro ma convinto piuttosto che proprio quella fosse una delle professioni del futuro con il promotore che negli anni si è trasformato da venditore a un consulente, e divenuto fondamentale per consigliare e affiancare i risparmiatori in un mercato finanziario sempre più complesso. Ma in questi anni manager ha avuto modo di farsi conoscere a Monaco anche per le sue competenze nel settore assicurativo, oltre che per i mercati e la consulenza finanziaria.

Dopo la laurea in economia e business administration all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e un master in eonomics in Scozia, allo Scottish doctoral programme, Campora ha lavorato in Italia e all’estero come fund manager in gruppi finanziari internazionali, tra i quali Merrill Lynch. Nel 2001 l’ingresso nel gruppo Allianz in Italia, passando per Trieste, con il ruolo di chief investment officer del Lloyd Adriatico, compagnia del gruppo fusa poi in Allianz Italia. Quelli triestini sono stati anni importanti per la sua crescita professionale perché hanno lasciato in lui un’impronta di concretezza, dice spesso Campora quando parla del passato. Dalla prospettiva del Lloyd Adriatico ha avuto modo di conoscere e apprezzare il cuore tecnico della sofisticata macchina assicurativa Allianz . Quelli di Trieste, dove Campora ha vissuto per circa 13 anni, sono stati anche anni piacevoli perché della città il manager ha apprezzato l’aspetto cosmopolita e la vita culturale. Poi, con la fusione del Lloyd Adriatico in Allianz , il passaggio nella capogruppo, prima come gestore, poi come dg del Vita e poi, nel 2014, come dg di Allianz Italia con la responsabilità per l’area market e distribution. Incarico che Campora ricopre attualmente, in funzione del quale ha la responsabilità di tutte le attività relative alla strategia multicanale di Allianz in Italia, inclusa la rete dei 2.700 agenti, la compagnia assicurativa diretta, Genialloyd, di cui è presidente, e la partnership di bancassicurazione con Unicredito . Oltre, ovviamente, ai 1.900 financial advisor di Allianz Bank. Insomma, il manager conosce già i meandri della compagnia e in questi anni ha contributo al successo del gruppo in Italia.

Il passaggio di consegne con Roehler avviene quindi nel segno della continuità con Campora, che in questi anni ha intensamente lavorato a fianco dell’amministratore delegato. Carriere che in qualche modo sembrano incrociarsi, quelle dei due manager. Roehler e Campora hanno assunto i loro attuali incarichi esattamente lo stesso giorno, nel gennaio 2014, quando il primo divenne amministratore delegato di Allianz Italia e Campora direttore generale marketing e distribution. Ora, a gennaio, sarà il momento della staffetta. La compagnia che Campora prenderà in gestione è un gruppo che in quattro anni ha macinato un utile operativo di circa 5 miliardi e che, nonostante le difficili condizioni del mercato Danni, è riuscita a mantenere un combined ratio a livelli di eccellenza (83,4% a giugno), con una media di dieci punti di vantaggio rispetto al resto del mercato.

In questi anni Allianz Italia ha fatto da apripista nell’innovazione digitale al servizio degli agenti del gruppo, distinguendosi nel mercato assicurativo e facendo da front runner anche all’interno dello stesso colosso assicurativo tedesco. Il primo semestre di quest’anno si è chiuso per Allianz Italia con un utile operativo di 661 milioni, in aumento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre i premi totali hanno raggiunto i 7,8 miliardi, in crescita del 5,3% rispetto a giugno 2016, spinti in particolare dalla crescita del segmento Vita (+8,5% rispetto a giungo 2016). L’obiettivo di Campora sarà quindi continuare a percorrere questo percorso di crescita e per farlo punterà sul lavoro di squadra, come ha sempre fatto. Chi ha lavorato con lui ne conosce l’intelligenza fuori dal comune e il piglio per arrivare dritto al punto delle questioni e per raggiungere i traguardi prefissati, spingendo i colleghi a sperimentare sempre nuove soluzioni e ad assumersi rischi calcolati. L’esperienza del bravo gestore di patrimoni che torna utile. (riproduzione riservata)

Roehler a Monaco dopo tante tappe
Nel suo nuovo incarico di responsabile della controllata tedesca di Allianz , Klaus Peter Roehler da gennaio sarà chiamato a gestire la compagnia leader di mercato in Germania e il primo mercato al mondo per il gruppo con circa 29 mila dipendenti e 20 milioni di clienti. Una promozione che è il riconoscimento dell’ottimo lavoro fatto dal manager in Italia. Con lui al timone Allianz Italia, che per i gruppo è il secondo mercato internazionale, ha realizzato in quattro anni circa 5 miliardi di utile operativo raggiungendo nel primo semestre premi per 7,8 miliardi di euro. La compagnia in Italia si è piazzata tra le prime posizioni del mercato in termini di redditività, con un combined ratio d’eccellenza (83,4%) e ha fatto da apripista in termini di innovazione tecnologica per il settore, ottenendo importanti riconoscimenti tra cui i premi MF Innovation Awards 2014-2017. Traguardi importanti che ora porteranno Roehler a Monaco, alla guida della prima compagnia per il gruppo.

Il manager, entrato nel gruppo Allianz nel 1996 nell’ufficio regionale di Colonia, ha già ricoperto varie posizioni dirigenziali in Germania nell’ambito dei canali distributivi agenzie, broker e bancassurance e nel comparto assicurativo per i clienti corporate. Nel 2002 ha assunto la direzione dell’ufficio del ceo del gruppo Allianz s.e. E quattro anni dopo, nel 2006, è stato nominato senior vice president della divisione Europa 1 insurance della holding con responsabilità in sette Paesi: Italia, Svizzera, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia e Turchia. Poi il suo primo passaggio in Italia, Paese che Roehler ha sempre detto di apprezzare molto. Dal 2007 al 2011 ha ricoperto il ruolo di general manager di Allianz Italia, contribuendo, come chief operating officer (coo), al successo dell’integrazione delle realtà del gruppo. Dopo quattro anni di nuovo un altro incarico, questa volta in Svizzera: nel 2012 Roehler è stato nominato consigliere delegato e ceo di Allianz Suisse, nonché membro dell’Allianz international executive committee, successivamente evolutosi nel Renewal agenda committee. Incarico durato però meno del solito, quello in Svizzera. Due anni dopo, nel gennaio 2014, Roehler è rientrato in Italia, ma al timone, come ceo, facendosi ancora apprezzare per le sue capacità manageriali e relazionali.

Dal febbraio 2017 Roehler è salito alla vicepresidenza di Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazioni presieduta da Maria Bianca Farina e, tra gli altri incarichi, in questi anni in Italia, è stato anche nominato vicepresidente della Camera di commercio italo-germanica, oltre che consigliere dell’Orchestra filarmonica della Scala. Per lui non sarà facile lasciare l’Italia, dove ha ottenuto risultati e costruito relazioni, ma si sa che i manager dei grandi gruppi devono sempre essere pronti a spostarsi. E questa volta a chiamare è Monaco.
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