Nel I semestre del 2016 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è stato pari a € 24,0 mld, in diminuzione dell’1,8% rispetto all’analogo periodo del 2015 ma in aumento del 10,6% rispetto al 2014.

Tale risultato, secondo quanto riporta l’ANIA in una statistica, è determinato dalla diminuzione del volume dei premi, dovuto in gran parte alle polizze di ramo III, che ha annullato il contributo positivo apportato dal decremento dell’ammontare delle prestazioni, principalmente grazie al contenimento degli importi riscattati o disinvestiti delle polizze di ramo I.

Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si nota come il flusso netto nel II trimestre 2016 sia tornato sotto i € 10 mld, significativamente in calo rispetto al trimestre precedente (quando con € 14,1 mld si era realizzato il miglior risultato mai registrato) ma pressoché in linea rispetto agli ultimi due trimestri del 2015.

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Nel I semestre 2016 il volume premi è stato pari a € 56,1 mld, in diminuzione dell’8,9% rispetto all’analogo periodo del 2015 ma superiore alla raccolta dei semestri precedenti. L’ammontare dei primi sei mesi del 2016 risulta costituito per l’83% da premi unici, in calo dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2015 (cfr. Fig. 1), e per il restante 17% da premi periodici. Quest’ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (-7,5% rispetto al 2015) e per il 12% da premi di annualità successive, in aumento del 16,9%.

Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi rispetto al I semestre 2015 passerebbe da -8,9% a +0,8%.

Nel I semestre 2016 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 32,1 mld, il 13,6% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La quota prevalente delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 65% dei pagamenti complessivi, in diminuzione del 12,6% rispetto al I semestre 2015; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 23% delle uscite totali (-25,0% rispetto al 2015), mentre il restante 12% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente. Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’82% delle imprese, rappresentative del 96% del mercato in termini di premi contabilizzati 2015, ha registrato nel I semestre 2016 un flusso netto positivo e che il 44% (per una quota premi pari al 44%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (4,10%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive. Le riserve tecniche vita nel I semestre 2016 sono state pari a € 596,7 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+2,0%) sia rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+8,4%), confermando la progressiva crescita degli impegni assunti dagli assicuratori a partire dal secondo semestre del 2012. Il 74% delle riserve deriva da impegni assunti da polizze di ramo I mentre il 19% è afferente a polizze di ramo III, valori costanti rispetto al trimestre precedente.

Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia al I semestre 2016, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque imprese si arriva a sfiorare il 70%.

Analisi di dettaglio per ramo

Nel I semestre 2016 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo e pari a € 19,1 mld, in aumento del 28,0% rispetto all’analogo periodo del 2015 ma in calo dell’11,6% rispetto al 2014; tale risultato è dovuto alla positiva raccolta premi del valore di € 42,0 mld, di cui € 34,7 mld unici e € 7,3 mld annui, e alle uscite particolarmente contenute pari a € 22,9 mld, grazie soprattutto ai riscatti (€ 13,7 mld), in significativo calo rispetto al I semestre 2015.

Nel primo semestre 2016 i premi contabilizzati di ramo I sono aumentati del 3,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, nonostante la raccolta del II trimestre sia stata inferiore a quella registrata nell’analogo periodo del 2015 e nel I trimestre 2016; gli oneri sono invece diminuiti dell’11,4%. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 5,2% delle riserve. Relativamente al ramo III, la raccolta netta del I semestre 2016 è stata pari a € 4,6 mld, pressoché dimezzata rispetto al saldo dell’analogo periodo del 2015 (che vedeva il risultato tecnico del II trimestre sfiorare da solo i € 5,0 mld, il più alto valore mai registrato); tale risultato è dovuto principalmente al consistente calo (-33,9%) del volume premi rispetto al I semestre 2015, a fronte di un ammontare pari a € 11,8 mld (superiore tuttavia alla raccolta registrata nel I semestre negli anni 2009-2014), compensato solo in parte dalla diminuzione del 20,2% del totale oneri per sinistri, per un importo pari a € 7,2 mld.

L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 6,3% delle riserve. Il ramo V, con una raccolta di premi per € 1,5 mld (il 33,4% in meno rispetto al I semestre 2015), uno degli importi più bassi mai registrato, e con un ammontare di pagamenti di poco inferiore (principalmente riscatti e scadenze), in calo del 22,2%, ha registrato nei primi sei mesi del nuovo anno un saldo positivo di appena € 34 mln, in calo del 90,6% rispetto a quanto contabilizzato nell’analogo periodo del 2015. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 5,4% delle riserve.

L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati.

Nel I semestre 2016 l’ammontare delle riserve tecniche afferente al ramo I è stato pari a € 440,9 mld, il 10,2% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con una variazione dello stock rispetto alla fine dell’esercizio 2015 di € 21,5 mld, ossia 2,4 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti.

Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € 4,6 mld, la variazione delle riserve è stata positiva di appena € 1,0 mld, per effetto delle perdite registrate dalla gestione finanziaria che hanno portato le riserve tecniche a un ammontare di € 114,2 mld (+4,3% rispetto al I semestre 2015). Infine, il ramo V ha raggiunto nel I semestre 2016 un ammontare di riserve pari a € 27,4 mld (-1,5% rispetto all’analogo periodo del 2015), in diminuzione di € 142 mln rispetto alla fine dell’esercizio 2015, compensato solo in minima parte dalla raccolta netta (premi – uscite) della gestione tecnica del ramo, positiva e pari ad appena € 34 mln.