di Gabriele La Monica

VOTA 0 VOTI
Dal prossimo 19 settembre Generali e Unicredit usciranno dall’Eurostoxx 50, il paniere delle azioni europee a maggior capitalizzazione. Da giorni sul mercato si scommetteva sull’uscita dei due titoli italiani, da tempo sotto pressione a Piazza Affari, dove nell’ultimo anno Generali ha perso circa il 30% e Unicredit circa il 60%.

La novità suona come una sorta di retrocessione per due delle maggiori istituzioni finanziarie italiane da quello che è la serie A degli indici azionari del vecchio Continente. A rappresentare l’economia tricolore c’è la sola Intesa Sanpaolo fra le società private, affiancata da due partecipate pubbliche come Enel ed Eni . L’uscita dall’indice per Unicredit , unica banca italiana d’interesse sistemico, suona come una beffa al quadrato. Tanto più che questo comporterà inevitabilmente l’uscita dal suo capitale di tutti quei fondi che replicano l’indice, mettendo ulteriormente pressione alle quotazioni del titolo della banca di piazza Gae Aulenti.

E questo accade, in contraddizione, proprio mentre la banca sarà costretto a cercare nuovi investitori all’estero paer una ricapitalizzazione che si preannuncia di sicura rilevanza e prevista fra i 5 e gli 8 miliardi di euro. Qaunto a Generali , la compagnia triestina non è più assicurazione sistemica a livello globale dal novembre del 2015. Ciononostante fa un certo effetto vedere la maggiore assicurazione italiana essere messa fuori dall’Eurostoxx 50. Antoine Bernheim, a lungo presidente delle Generali quando la compagnia generava robusti appetiti da parte di corteggiatori esteri, nonostante fosse francesissimo si faceva portatore dell’italianità del Leone definendo le Generali «l’esercito dell’Italia». Fuori dall’Eurostoxx «l’esercito» fa certamente meno paura. E un matrimonio tranfrontaliero per il Leone, spesso ipotizzato e sempre finora smentito, avrebbe un impatto sicuramente più attutito rispetto al recente passato.

Da segnalare infine che dall’Eurostoxx 50 sta per uscire anche il big francese della grande distribuzione Carrefour , mentre sono pronte a fare il loro ingresso la tedesca Adidas , l’olandese Ahold Delhaize (grande distribuzione) e la britannica Crh (cemento).
Fonte: logo_mf