Per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria globale (2007) gli asset dei più grandi fondi pensione sono scesi. Il patrimonio dei 300 maggiori comparti previdenziali a livello mondiale nel 2015 è diminuito di oltre il 3% (rispetto a una crescita di oltre il 3% nel 2014), a 14,8 mila miliardi di euro. I dati arrivano da un’indagine di Tower Watson, condotta con il magazine americano Pensions & Investments, da cui emerge anche che gli asset dei primi 300 fondi pensione rappresentano circa il 42% del patrimonio previdenziale globale. L’indagine mostra che nel 2015 i fondi a prestazione definita hanno accusato una flessione di quasi il 5%, mentre quelli a a contribuzione definita di oltre il 2% . «La volatilità dei patrimoni gestiti, in combinazione con passività sempre maggiori testimoniano quanto sia diventato difficile per i fondi pensione soddisfare le proprie mission. È ormai chiaro che una buona governance sia il fattore determinante per produrre un vantaggio competitivo in contesti in continua evoluzione», spiega Alessandra Pasquoni, responsabile Willis Towers Watson in Italia per l’attività di investment consulting. La ricerca, che per la prima volta contempla un investitore italiano tra i maggiori 300 fondi global (Enpam al 221° posto) mostra come gli Usa rimangano il Paese con la quota maggiore di asset tra i fondi pensione (38%), seguiti da Giappone (12%), Paesi Bassi (6%), Norvegia (6%) e Regno Unito (5%).
Sono 27 i nuovi fondi sono entrati nella classifica negli ultimi cinque anni e, su base netta, gli Stati Uniti contribuiscono con il maggior numero di fondi (10), seguiti dal Regno Unito, Corea del Sud, Australia, Francia, Perù, Vietnam e Italia. Nello stesso periodo, il Messico ha avuto la più grande perdita netta di fondi dalla classifica (quattro fondi), seguita dalla Svizzera, Germania e Giappone (3). «Ci sono stati diversi cambiamenti nel ranking dei fondi pensione negli ultimi anni, le migliori performance derivano da portafogli completamente diversificati che vanno bene nei momenti di stress. Un altro elemento di differenziazione dei comparti leader è la loro capacità di innovare o essere pionieri: un elemento importante in un contesto di bassa crescita persistente. I fondi hanno anche fatto nuove considerazioni su come gestire i costi in maniera efficiente. «Lo scenario degli investimenti sta cambiando rapidamente», afferma Pasquoni, «poiché la gran parte degli investitori sta rivedendo la loro governance per divenire più efficiente nei loro processi di investimento. Venti anni fa era prevalente il ricorso alla delega a società esterne, mentre adesso assistiamo a una crescita delle competenze interne. Il rafforzamento delle risorse sta anche consentendo a questi investitori di essere più consapevoli delle loro responsabilità e dell’impatto sociale».

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