ITAS chiude il primo bilancio semestrale dopo l’acquisizione delle branch italiane di RSA con una forte espansione del volume d’affari, una crescita della raccolta premi complessivi del 61,3% rispetto al 2015.

In 6 mesi, ITAS Mutua ha registrato un utile pari a 5,5 milioni di euro, un obiettivo che da piano industriale avrebbe dovuto essere raggiunto a fine 2016.

La raccolta premi si attesta a 363 milioni di euro e il risultato tecnico del conto economico si porta a 10,1 milioni di euro (nel 2015 era di 8 milioni di euro). Grazie alla riduzione del costo medio dei sinistri, la claim ratio scende al 60,6% (era 67,4 nel 2015) e il combined ratio passa dal 94,5% del 2015 all’89,2%.

I risultati di questo primo semestre attestano la capacità di ITAS di rispondere alle numerose sfide che le compagnie di assicurazioni oggi si trovano ad affrontare – commenta Giovanni Di Benedetto, presidente del Gruppo – Con una corretta politica di gestione strategica siamo infatti riusciti a consolidare il nostro posizionamento sul territorio nazionale e oggi ITAS si colloca tra le prime dieci compagnie assicuratrici italiane nel ramo danni. La prossima apertura di una nuova e prestigiosa sede a Milano conferma la volontà del Gruppo di rafforzare sempre di più la propria presenza a livello nazionale pur rimanendo fortemente legata ai valori di mutualità che la caratterizzano. Si tratta quindi di un consolidamento frutto di un gioco di squadra che vede come protagoniste tutte le componenti di Casa ITAS, orgoglio della nostra mission di solidarietà e prestigio dell’intera comunità dei nostri territori”.

In occasione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei risultati della semestrale, ITAS Mutua ha inoltre provveduto a finalizzare l’acquisizione della controllata ITAS Assicurazioni S.p.A dedicata alla bancassicurazione.

Itas Vita registra una contrazione nella raccolta premi di esercizio, in linea con l’andamento che caratterizza in generale tutto il mercato assicurativo: 179 milioni di euro, comunque in linea con quello che è il piano industriale di Gruppo del triennio. L’Utile si attesta a 1 milione e il risultato tecnico del conto economico a 1,7 milioni.

 

A livello di Gruppo il Patrimonio netto sale a 384 milioni di euro (+1,7%), mentre l’utile netto ante imposte consolidato si attesta a 22,3 milioni di euro.

Nonostante le sfavorevoli condizioni di mercato, ed in particolare la volatilità del mercato finanziario, esprimiamo soddisfazione per i processi di integrazione: le operazioni e le procedure contabili e informatiche si stanno evolvendo con ampio anticipo rispetto al piano, anche grazie all’importante contributo delle risorse interne. Riteniamo di poter conseguire con successo la maggior parte degli obiettivi concordati entro quest’anno – commenta Ermanno Grassi, direttore generale del Gruppo –  Questa attività straordinaria non incide negativamente sullo sviluppo del portafoglio che, viceversa, mostra segnali importanti. Senza considerare infatti l’operazione straordinaria di acquisizione, la rete agenziale storica cresce complessivamente, in netta controtendenza rispetto al mercato. Altro dato di grande interesse per noi è la costante crescita delle adesioni al Fondo Pensione Aperto PensPlan Plurifonds: in questo comparto il patrimonio netto cresce del 10% raggiungendo quota 534 milioni di euro e gli iscritti salgono a 53.604, nonostante le incidenze dei mercati finanziari. Si attesta invece a 179,4 milioni la raccolta dei premi vita, in linea con il piano industriale che punta ad una maggiore protezione degli interessi dei soci”.

Cresce anche il numero dei soci assicurati ITAS che salgono a quasi 550.000: l’obiettivo è quello di raggiungere 1 milione di soci assicurati entro il 2018. Significativi anche i broker che oggi sono 251 e che valgono il 10% in più del portafoglio rispetto al 2015. I broker, quindi, vanno ad arricchire una rete commerciale nazionale costituita da 636 agenti distribuiti in 700 uffici sul territorio.