di Lucio Berno.

Siamo certi che tutti sappiano cosa sia il “cruscotto” infortuni.  Non è dato sapere (almeno a chi scrive) da dove tragga origine il nome attribuito a questo interessante strumento elettronico di indagine.  Ma non è il caso di formalizzarsi altrimenti potremmo stilare una lista lunghissima di termini il cui significato è sconosciuto almeno ai più.  Ad iniziare dal termine “inesitate” che si trova agli sportelli degli uffici postali per la consegna di documenti che non è stato possibile recapitare al domicilio …

Restiamo però al “cruscotto” dell’INAIL.  Il 2 settembre scorso l’Istituto ha emanato una circolare (la n. 31 che si allega integralmente) attraverso la quale si elencano i soggetti che hanno la disponibilità di consultazione del “cruscotto”.  Ora tale disponibilità è stata allargata anche ai datori di lavoro.

La notizia ha rilievo (o meglio potrebbe averlo) in campo assicurativo perché ora le compagnie di assicurazione potrebbero chiedere il documento ufficiale per conoscere il numero degli infortuni di ciascuna azienda. Non sarà più possibile (finalmente) barare su questo dato ed è auspicabile pertanto che le tassazioni RC siano le più corrette possibile.  Per contro ci si augura che ciascuna azienda abbia stipulato idonea polizza RC che preveda una “adeguata” clausola di Buona Fede.  Ricordatevi colleghi che siamo nel campo delle dichiarazioni inesatte e reticenti “CON DOLO O COLPA GRAVE”!!!!!

Non serve che vi rammenti quali sono le conseguenze vero??

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