Il gettito da capital gain segna un -49%
di Valerio Stroppa

I tassi di interesse guardano a zero e il gettito fiscale legato al mondo finanziario tracolla. In controtendenza rispetto all’andamento delle entrate complessive, cresciute nei primi sette mesi dell’anno del 3,8%, rendimenti e plusvalenze fanno segnare un calo totale del 19,8%: all’interno del comparto, spiccano il -49% del gettito dell’imposta sostitutiva su capital gain, il -36% di quella sugli interessi bancari e il -39% di quella sul valore dell’attivo dei fondi pensione.

Un trend spiegabile per lo più con il continuo calo dei rendimenti degli investimenti finanziari e con la flessione delle borse, nonostante gli incrementi di aliquota fissati per fondi pensione e casse di previdenza con la legge di stabilità 2015. Il prelievo sui frutti di obbligazioni e titoli di stato si ferma al -8%, mentre cresce l’imposta sulle riserve matematiche costituite dalle assicurazioni nel ramo vita (+10%). È quanto emerge dai dati diffusi ieri dal dipartimento delle finanze, che ha fornito il bollettino sulle entrate tributarie per il periodo 1° gennaio-31 luglio 2016.

Gli introiti erariali si sono attestati in totale a poco meno di 244 miliardi di euro, quasi 9 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2015 (+3,8%). Il confronto peraltro è «viziato» da alcune novità normative, quali le nuove modalità di scomputo dell’imposta di bollo e il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica, avvenuto solo a partire dal mese di luglio (in passato veniva incassato nei primi mesi dell’anno). A parità di perimetro, ossia senza tenere conto di tali differenze, la crescita delle entrate tributarie nel periodo in esame sarebbe del 5,1%.

Positive tutte le principali variabili: le entrate Irpef ammontano a 102,3 miliardi di euro (+3,7% sul 2015), anche grazie alle nuove regole per la compilazione degli F24 previste dal dlgs n. 175/2014 (indicazione dell’imposta al lordo delle compensazioni effettuate) e all’incremento delle ritenute sui bonifici «parlanti» disposti dai contribuenti per pagare gli interventi di ristrutturazione edilizia (+204 milioni di euro, pari a +23,8%). Migliora pure l’Ires, in crescita del 10% a quota 1,4 miliardi di euro.

Tra le imposte indirette, che nei primi sette mesi del 2016 hanno apportato alle casse pubbliche 108 miliardi (+4%), prosegue la crescita dell’Iva (63,2 miliardi, +7,6%) e dell’imposta di registro (+11,2%). Bene anche le entrate relative ai giochi, balzate del 19,3% a quota 1,3 miliardi di euro. Segno più, infine, per le entrate derivanti dalla lotta all’evasione: gli incassi da attività di accertamento e controllo, pari a 4,9 miliardi di euro, registrano un +2,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, trainati soprattutto dai ruoli relativi alle imposte indirette (+18%).

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