Per Pioneer arrivate 8 offerte
«Il piano di dismissioni va nel senso della fiducia che noi abbiamo nei confronti del nuovo amministratore delegato Jean Pierre Mustier». Lo ha dichiarato Massimo Lapucci segretario generale di fondazione Crt uno dei principali azionisti di Unicredit commentando il piano per cedere entro fine anno alcune partecipazioni dell’istituto, come Pioneer e Bank Pekao e ridurre così l’impegno dei soci in vista di un aumento di capitale. «Dobbiamo lasciargli il tempo di agire», ha aggiunto Lapucci, «e capire quale sarà l’azione che sta portando avanti con molto favore».

Ieri si è svolto il cda a Monaco di Baviera.

Si alza il velo sulla cura del neo a.d Jean Pierre Mustier per rafforzare la struttura del capitale di Unicredit. Dopo l’insediamento del successore di Federico Ghizzoni è stato chiaro a tutti che vi sarebbe stata una profondissima revisione del piano industriale. Il che, in sostanza, significa una congrua serie di dismissioni per ridurre, quanto più possibile l’ammontare dell’aumento di capitale da chiedere al mercato. In pole position per la possibile dismissione c’è sicuramente Pioneer, per cui sarebbero arrivate almeno otto manifestazioni di interesse, tra cui quella presentata da Poste insieme a Cdp e Anima. Un altro asset che è fortemente indiziato a uscire dal perimetro di Unicredit, almeno secondo le indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane, è la polacca Bank Pekao mentre sarebbe più difficile la cessione di Finecobank. Sembra invece esclusa una discesa nel capitale di Mediobanca, una mossa che apporterebbe pochissimo in termini di capitale ma che sarebbe estremamente complessa da realizzare visto che la quota è sindacata in un patto parasociale.

Intanto, ieri il cda di Unicredit, previo parere favorevole del Comitato corporate governance, Hr and Nomination, ha cooptato quale consigliere (non esecutivo) della società, Martha Dagmar Bockenfeld. La cooptazione, spiega una nota, riporta così il numero dei componenti del consiglio di amministrazione di UniCredit a quanto deliberato dall’Assemblea di Unicredit il 13 maggio 2015. Bockenfeld ha dichiarato di essere indipendente ai sensi dello Statuto sociale di UniCredit e del Codice di autodisciplina delle società quotate.

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