di Paola Valentini
Il calciomercato si è chiuso ieri, ma per il mondo delle private bank i passaggi tra reti non si arrestano. E il tiro si alza sempre di più con Banca Generali che ha messo a segno un reclutamento top strappando ad Azimut Paolo Balice. Un colpo grosso quello realizzato dalla banca del Leone guidata dal direttore generale, Gian Maria Mossa, visto che Balice, 58 anni, nome storico del settore, ha iniziato a lavorare in Azimut nel 1990 e ne è stato, insieme al presidente Pietro Giuliani, uno dei soci fondatori (prima ancora aveva lavorato in Fideuram e nell’allora Banca di Roma).

All’inizio gestore dedicato alle linee patrimoniali e responsabile dell’ufficio studi di Azimut , nel corso degli anni il focus di Balice si è spostato sulla consulenza per i clienti del private banking. In particolare, in Azimut (che aveva lasciato una prima volta nel 2001 per andare a Invesco per poi successivamente rientrarvi) era arrivato ad avere la guida del centro Italia della divisione Wealth Management (la struttura che segue i patrimoni di maggiori dimensioni) di cui era anche nel board nazionale dei responsabili.

Un incarico simile al nuovo ruolo dato che Balice è entrato nella banca del Leone in forze alla squadra di Banca Generali Private Banking coordinata dal sales manager Bruno Manera. D’ufficio a Roma, il banker si coordinerà con il manager private Arnaldo Cozzani. Balice da sei anni è anche al vertice dell’Aiaf (l’Associazione degli analisti e dei consulenti finanziari) di cui è socio dal 1989 e nel 2014 l’assemblea dei soci dell’associazione lo ha confermato presidente al secondo mandato per il triennio 2014-2017.

L’arrivo dell’ex Azimut in Banca Generali è solo l’ultimo di una serie di ingaggi di uomini d’oro realizzati negli ultimi mesi dal gruppo. Qualche settimana fa, poco prima di Ferragosto, Marco Fagiani, area manager prima e capo del mercato private per Lombardia, Piemonte e Liguria nel Credem , è entrato nella struttura guidata da Mossa, prendendo le redini della rete dei private banker dipendenti: circa 55 private banker che gestiscono masse per oltre 4 miliardi di euro. Fagiani riporta direttamente a Mossa, che ha voluto mantenere nella recente riorganizzazione, la massima vicinanza alla rete.

E dopo il primato nella raccolta di risparmio gestito di luglio (552 milioni di euro, il miglior mese del 2016 nonostante le difficoltà dei mercati dovuti a Brexit e crisi delle banche) e nel primo semestre, secondo i dati Assoreti (con 1,7 miliardi di raccolta gestita e assicurativa, il 30% del totale delle associate Assoreti), gli ultimi ingressi di standing accelerano la corsa verso un altro anno record per Banca Generali che nel periodo gennaio-luglio ha registrato una raccolta netta complessiva di 3,5 miliardi.

D’altra parte anche Azimut Wealth Management, struttura che oggi conta 205 wealth manager e un patrimonio complessivo superiore a 8 miliardi di euro, continua a rafforzarsi sulla fascia più alta della clientela e prosegue con una decisa politica di ampliamento della rete di banker. Un nome di assoluto rilievo entrato di recente in Azimut Wealth Management è quello di Paolo Lenzi (ex Rothschild ed ex Morgan Stanley), professionista piuttosto noto nel settore e specializzato nella consulenza ai grandi patrimoni.

Lenzi, che in Azimut Wealth Management ha assunto il ruolo di director, è stato responsabile della struttura Wealth Management di Rothschild Italia, costituita nel 2013 insieme al suo team. Il banker ha raggiunto Rothschild da Morgan Stanley a seguito della vendita dell’attività di private banking che la società americana aveva in Europa. In Morgan Stanley Lenzi è stato responsabile di un team che nel 2012 è risultato il Top Producer di Morgan Stanley Europa.
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