Alla fine del I semestre 2016 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del portafoglio diretto italiano sono stati pari a 18,1 mld e hanno registrato una contrazione dell’1,5% rispetto al I semestre del 2015.

Lo riporta l’ANIA in una statistica.

Il settore Auto ha contabilizzato 8.810 mln in diminuzione del 4,3%. In particolare, il ramo R.C. Autoveicoli terrestri, con una raccolta premi di 7.348 mln, risulta in calo del 6,2%. Si tratta ormai della sedicesima variazione tendenziale negativa (a livello trimestrale) e di un trend che non si era mai registrato in questo ramo, per lo meno con diminuzioni percentuali così pronunciate e così prolungate. Da giugno 2012 a giugno 2016 i premi contabilizzati in questo ramo sono diminuiti complessivamente di circa il 25%.

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Il calo dei premi del ramo R.C. Auto è conseguenza dell’accesa concorrenza fra le imprese, le quali in presenza di un risultato tecnico ancora positivo nel 2015, hanno potuto “riflettere” sui premi pagati dagli assicurati sconti significativi. Va sottolineato, comunque, che il trend di riduzione dei premi medi sembra rallentare nel II trimestre dell’anno per effetto di un lieve peggioramento degli indicatori tecnici alla base del calcolo del fabbisogno tariffario: si stima che alla fine di giugno la frequenza sinistri era in aumento di circa il 2,5% così come si intravedevano segnali di aumento nel costo medio dei sinistri. Il ramo Corpi veicoli terrestri, invece, con 1,5 miliardi di raccolta a fine giugno 2016, è risultato in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2015, confermando il risultato in termini di variazione percentuale registrato nel trimestre precedente.

Già nel 2015 i premi avevano registrato una crescita nel corso dell’anno terminato con un aumento tendenziale del 3,3%.

Nel complesso, a fine giugno 2016, il ramo Corpi veicoli terrestri ha recuperato circa il 10% del proprio volume di affari dopo la riduzione di quasi il 30% registrata tra il 2008 e il 2014.

I premi contabilizzati degli altri rami danni alla fine di giugno 2016, con un volume pari a 9.314 milioni, sono risultati in crescita dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (anche se a un tasso tendenziale inferiore a quello del giugno 2015).

In particolare i rami che risultano avere una crescita uguale o superiore alla media sono stati: Altri danni ai beni (1.503 mln; +2,2%), Tutela legale (196 mln; +4,9%), Cauzione (261 mln; +5,6%), Corpi veicoli marittimi (157 mln; +6,8%), Assistenza (355 mln; +7,1%), Malattia (1.195 mln; +8,5%), R.C. aeromobili (10 mln; +14,3%).

Hanno invece registrato una diminuzione dei premi contabilizzati rispetto giugno 2015 i rami Credito (256 mln; -0,7%), R.C. generale (1.959 mln; -2,7%), Merci trasportate (160 mln; -4,2%) Perdite pecuniarie (338 mln; -8,8%) e Corpi veicoli ferroviari (2 mln; -27,4%).

Analizzando il dettaglio dei premi realizzati nel II trimestre 2016, risulta che nel ramo R.C. Auto sono stati contabilizzati 3.789 milioni (3.559 milioni nel trimestre precedente); questo risultato, al netto dell’effetto della stagionalità del ramo, posiziona il secondo trimestre dell’anno corrente al valore più basso degli ultimi quattro anni. Nel ramo Corpi di veicoli terrestri si è registrato invece un incremento della raccolta (749 mln) rispetto a quanto contabilizzato nello stesso trimestre dei tre anni precedenti (697 milioni nel secondo trimestre del 2013, 670 in quello del 2014 e 710 nello stesso periodo del 2015). Negli altri rami danni sono stati contabilizzati 4.696 milioni, in aumento rispetto al trimestre precedente ma in lieve calo (-0,7%) rispetto al secondo trimestre del 2015. Nel complesso del settore danni si sono contabilizzati nel II trimestre premi per 9.234 milioni, il valore più basso tra quelli rilevati nel secondo trimestre di ciascun anno osservato.

Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. (45 imprese che rappresentano circa il 95% in termini di premi su un totale di 75 imprese attualmente autorizzate), alla fine di giugno 2016, sono stati contabilizzati 2.132 mln di premi, in diminuzione del 2,3% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2015 (era +3,7% la variazione alla fine del I trimestre del 2016).

Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale dei premi è stato dell’11,8%: in particolare nel settore Auto il peso è stato del 4,8% mentre negli altri rami danni di circa il 18%. In alcuni rami tale quota è stata superiore al 40% come nei Corpi veicoli aerei (41,8%), nei rami R.C. Aeromobili (44,5%), Merci trasportate (46,5%), e nel ramo Credito dove l’incidenza di tali imprese è stata pari a quasi il 90%. Nel settore Auto si è registrata una contrazione dei premi pari al 3,7%; in particolare, mentre il ramo Corpi veicoli terrestri registra un lieve decremento dei premi (-0,4% vs +6,9% delle imprese nazionali), i premi del ramo R.C. Auto hanno registrato una diminuzione (-4,8%) meno accentuata rispetto a quella registrata dalle imprese italiane (-6,3%).

In diminuzione del 2% i restanti rami danni. Oltre che nel ramo R.C. Auto e veicoli marittimi che, per queste rappresentanze costituisce il 15% del business danni complessivo, si registra una raccolta significativa nel ramo R.C. Generale (28%), nel settore Credito e Cauzioni (14%) e nel ramo Infortuni (11%).

Analisi di dettaglio per canale distributivo e ramo

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., il principale canale di distribuzione in termini di market share è risultato essere il canale agenziale (77,9%), in calo di 1,6 punti percentuali rispetto a quanto rilevato alla fine del II trimestre del 2015 (79,5%). In particolare i rami nei quali il canale agenziale risulta mediamente più sviluppato sono: R.C. Veicoli marittimi (93,6%), R.C. Autoveicoli terrestri (85,8%), Altri danni ai beni (82,9%) e R.C. Generale (82,6%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (5,5%), Corpi veicoli marittimi (14,0%) e R.C. Aeromobili (14,2%), rami nei quali è invece molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 93,8%, 85,6% e 88,7%.

Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari all’8,1%. Oltre ai rami già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il Malattia (21,4%), i Corpi veicoli ferroviari (35,8%) e le Merci trasportate (43,8%). Va evidenziato, comunque, che il peso dei broker è sottostimato, in quanto non considera una quota importante di premi (stimata per il totale danni nel 2015 in 24,9 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa percentuale sia valida anche per il II trimestre 2016, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 53,0% mentre quella dei broker salirebbe a 33,0%.

Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 5,4% (4,6% alla fine del II trimestre 2015), sono in aumento e sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (37,8%) e Perdite pecuniarie (39,1%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Incendio (9,2%), Tutela legale (9,2%), Infortuni (9,6%), e Malattia (12,6%).

La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine giugno 2016 registrava un’incidenza dell’8,5% (come a fine di giugno 2015). Facendo riferimento al dettaglio delle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che a fine giugno 2016, le agenzie in economia pesavano per il 3,7% (era 3,5% nello stesso periodo del 2015), mentre pesava per il 3,4% il canale internet (come nel 2015); in particolare l’utilizzo di internet è risultato in lieve aumento nel ramo R.C. Autoveicoli terrestri dove ha raggiunto il 5,9% (era 5,8% alla fine del II trimestre 2015). La vendita telefonica, infine, ha registrato una quota pari all’1,4% (era 1,6% alla fine di giugno 2015).

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Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati i broker con una quota pari al 43,2% e gli agenti con una quota pari al 39,2%. In particolare nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato dalle imprese con una quota del 64,6% mentre negli altri rami danni il canale di distribuzione prevalente è risultato essere quello dei broker (50,7%). Risultano infine in crescita il canale bancario (7,1%) e l’utilizzo di internet (2,4%).

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