Il sito canadese di incontri online, AshleyMadison.com, sta subendo la reazione degli utenti statunitensi, riuniti sotto lo pseudonimo “John Doe”, a causa della violazione dei dati che ha “messo a nudo” più di 37 milioni di utenti che in passato erano anonimi.

I querelanti cercano ancora di mantenere l’anonimità nascondendosi dietro lo pseudonimo “John Doe”, dopo che gli hacker hanno caricato quasi 10 gigabyte di dati in internet, pubblicando le informazioni private degli utenti, tra cui gli indirizzi e-mail.

Il sito web, noto per il suo slogan “Life is Short. Have an Affair,” e la società madre, Avid Life Media Inc. di Toronto, sono stati citati in giudizio dagli utenti californiani con l’accusa di non aver rimosso, nonostante le richieste e il pagamento di 19 dollari, i loro profili dal sito.

Gli utenti ora esposti devono affrontare un arduo percorso, afferma Kirk Nahra, partner di Wiley Rein LLP, società specializzata in cause relative alla privacy e alla sicurezza delle informazioni private.

Il punto critico sta nella descrizione dei dettagli, nell’appurare l’entità precisa del danno e le identità delle presunte vittime.

“Se capitasse a te, non vorresti nemmeno essere identificato. Questo è il primo problema. Poi segue quello dell’entità del danno. “Sarà interessante cercare di spiegare perché è colpa del sito se tua moglie vuole divorziare.”

I legali dei querelanti californiani hanno affermato che le informazioni rubate, tra cui nomi, dati personali e dettagli riguardo alle proprie preferenze e fantasie sessuali, potrebbero essere usati per “esporre gli utenti al pubblico biasimo.”

Avid Life ha offerto 500.000 dollari canadesi (375.000 dollari) a chiunque possa fornire informazioni che portano all’identificazione, all’arresto e condanna degli hacker.

John Doe, che per convenzione si definisce “un uomo adulto domiciliato ad Austin,” chiede più di 5 milioni di dollari di danni per i clienti, che avrebbero nutrito “aspettative elevate riguardo alla privacy del sito, per la natura dei prodotti e servizi offerti dal convenuto.”

Anche la società madre è stata citata in giudizio in Canada da due studi legali che cercano di rappresentare i cittadini canadesi che erano iscritti ad Ashley Madison e hanno subito la violazione delle proprie informazioni personali, accusando danni per 760 milioni di dollari canadesi.

In California la causa è stata intentata da Eliot Shore, un vedovo disabile che ha scelto di essere identificato, secondo una dichiarazione rilasciata dallo studio legale Charney Lawyers and Sutts, Strosberg LLP.

Il nome completo del caso del Texas è “Doe v.Avid Life Media Inc., 3:15-cv-02750, U.S. District Court, Northern District of Texas (Dallas)”.

Fonte: Insurance Journal